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  • STAMPA | ProfCasilli

    PRINTMAKING A little of history Printmaking is an ancient artistic technique that allows to obtain multiple printnts starting from a plate.The plate can be made of different materials: wood(xilography/wood block) limestone (lithography) metal plate (dry - point, etching, aquatint, soft wax ground,...) seta (silk screen) Lots of artists dedicated to this kind of art, even if it's very difficult. No mistakes are allowed as it is almost impossible to make corrections. In case of mistakes, it is necessary to start from the beginnin on a new plate. In art history printmaking allowed to spread knowledge of artworks in a time in which nor photography, nor movable type printing, invented byGutemberg around 1450. Each matter has its own rules and needs particular instruments. Xilografia calcografia Serigrafia litografia Kitchen Lithography Litografia THE MET - Lithography La litografia è una tecnica di stampa inventata verso la fine del '700 da un artista austriaco, Alois Senefelder. La scoperta casuale, diventa nell'800 una tecnica molto utilizzata. La tecnica consiste nel disegnare con un pastello grasso sulla superficie di una pietra calcarea. La pietra viene poi trattata con un acido che impedirà all'inchiostro da stampa di aderire sulle parti non disegnate. Completata l'acidazione, la lastra viene pulita con olio per asportare il disegno. L'inchiostro da stampa viene applicato con un rullo sulla lastra coperta da un velo d'acqua. L'inchiostroaderirà solo dove in origine c'era il disegno. La stampa viene fatta con un torchio, ma può essere fatta anche a mano utilizzando un buren, che è un tampone di legno coperto di feltro con cui si passa il retro del foglio da stampare. Come nella stampa calcografica, il foglio di carta deve essere spesso, contenere poca colla ed essere umido.

  • Disegno | ProfCasilli

    Disegno Il disegno è una tecnica semplice e difficile allo stesso tempo. È vero che basta una matita per disegnare, ma è anche vero che disegnare non è 'fare il contorno delle cose'. Per chi decide di dedicarsi a questa bellissima tecnica, la raccomandazione è quella di disegnare sempre, ogni giorno, così come hanno fatto sempre tutti gli artisti. Una cosa molto speciale del disegno è che non c'è nulla come cercare di disegnare un oggetto reale o copiare un disegno, che metta in moto la nostra capacità di osservazione. Disegnare, quindi, è prima di tutto conoscere Home Posizione del corpo posizione della matita Posizioni scorrette Tratteggio Esercizio 1 Gli strumenti del disegno Il segno è una componente essenziale dell’espressione artistica: non è solo utile per descrivere una realtà che io trasferisco su un foglio, ma è anche il mezzo più diretto all’interno del quale confluiscono le nostre emozioni e il nostro carattere . Perché questo sia possibile, però dobbiamo poterlo governare. Lo so, non siamo stati abituati a dare importanza a come tenere in mano la matita (e del resto ormai molti non sanno nemmeno più scrivere in corsivo), ma anche se nessuno ve l’ha mai detto, c’è un modo corretto che ci permette di ottenere tantissimi effetti diversi. Se non utilizziamo il modo corretto per tenere in mano la matita, invece, il risultato sarà solo l’espressione dei nostri limiti e delle difficoltà che abbiamo nel cercare di far fare alla matita un percorso che è intralciato dalla posizione della mano . Per questo, ci dobbiamo esercitare a tenere la matita (e per esteso ogni strumento che utilizziamo in disegno e in pittura) in modo tale che possa muoversi liberamente e che possa davvero essere il prolungamento del braccio in linea con il nostro sguardo Dunque, per prima cosa, dato che il nostro sguardo è rivolto in avanti, anche la matita deve essere rivolta in avanti e deve trovarsi idealmente lungo una linea retta che va dalla spalla, lungo il braccio, fino alla punta della matita stessa. La matita si appoggia nell’incavo della mano formata da pollice e indice. La mano non deve essere girata in modo innaturale, in modo da poter sempre vedere quello che si sta disegnando. La matita si tiene con tre dita: polpastrello del pollice e dell'indice , che sorreggono lo strumento, mentre la falange superiore del medio mantiene la matita in posizione. Per imparare tenere in mano lo strumento in modo corretto può essere utile utilizzare, almeno per un po' matite a sezione triangolare. Esistono anche strumenti che aiutano a tenere in mano correttamente la matita. •Il senso del tratteggio è quello di utilizzare uno strumento semplice come la matita per fornire comunque tutte le informazioni utili a descrivere la ricchezza della realtà che stiamo ritraendo. •Se socchiudiamo gli occhi, non vediamo i singoli colori, quanto piuttosto l’intensità che caratterizza i singoli oggetti in relazione gli uni con gli altri. Le sfumature di grigio indicheranno quindi non solo il bianco e il nero, ma tutti i colori, oltre che la luce e le ombre. •Il bianco e nero, può rendere interessanti immagini abbastanza banali: ecco qui un esempio fotografico. Non vedo i colori, ma vero i rapporti dei livelli di chiaro/scuro dei diversi elementi Non serve esercitare forza: se tenuta così, la matita non scappa di mano. Anzi, se impariamo a tenere correttamente matita e penna, ci affaticheremo di meno sia nello scrivere che nel disegnare. Tenendo il nostro strumento in questo modo, anche gli occhi saranno meno affaticati e la schiena potrà stare in una posizione più corretta. Nel link qui sotto trovi un articolo che si occupa proprio dei problemi fisici legati al modo scorretto di impugnare la matita o la penna. La classificazione delle impugnature Paesaggio con albero Gli alberi sono soggetti affascinani. Ce ne sono di tanti tipi diversi e ciascuno ha un'impostazione particolare di tronco e rami; i colori della corteccia sono diversi da specie a specie, così come le foglie. Non solo ogni tipo di albero è diverso, ma ogni albero è una creatura unica perché il modo in cui cresce dipende da tantissimi fattori ambientali. Quando si disegna un albero è molto facile cadere negli stereotipi perché il nostro cervello tende a creare delle categorie standardizzate per ogni cosa che noi conosciamo. È normale e ci serve per muoverci con sicurezza nella nostra vita quotidiana. Quando però ci fermiamo ad osservare la realtà di un singolo albero ci accorgiamo della ricchezza che è lo caratterizza. Sapere osservare e cogliere questa ricchezza rappresenta il novanta per cento del lavoro di un artista. Il restante dieci per cento sta nel trovare i segni giusti per raccontare nel modo più degno possibile quel pezzetto di natura. L'esempio qui sotto è abbastanza schematico perché lo scopo del video è quello di far comprendere come debba essere realizzato il tratteggio obliquo necessario per la realizzazione dello sfondo. La raccomandazione è quella di osservare immagini di diverse tipologie di alberi, di cortecce, di ramificazioni e di chiome .e, meglio ancora, di fermarsi a guardare gli alberi che incontriamo intorno a noi. Nel disegnare la forma di un albero, ricorda sempre che i rami diventano man mano sempre più sottili man mano che si sale verso l'alto. Accompagna il disegno con un ragionamento che tenga conto anche di quello che hai imparato in scienze. Il tronco e i rami diventano sempre più grandi di anno in anno; i rami più bassi, collegati col tronco sono più grandi, mentre i rami crescono sempre verso l'esterno e nella parte alta della chioma che si allarga in modo pressoché sferico per il fatto che l'albero cerca di dare la possibilità a ciascuna foglia di ricevere la luce del sole per poter eseguire la fotosintesi clorofiliana. Il video accelerato presenta la creazione di un semplice paesaggio con albero realizzato a tratteggio. Il lavoro è stato realizzato con la tavoletta grafica Repaper con una matita 4H. Il colore digitale simula l'applicazione dei pastelli colorati. Nell'immagine a destra il disegno come effettivamente appare. Le fasi del lavoro: disegno di un albero e sua collocazione nello spazio del foglio . Essendo l'albero l'unico soggetto, è meglio posizionarlo verso il centro del foglio e prevedere sufficiente spazio per lo sviluppo di tutte le sue parti. Meglio se al di sopra della chioma si riserva un po' di spazio al cielo. definizione della texture del tronco . suddivisione dello spazio dedicato al prato in fasce definite da linee tracciate a mano con ampiezza variabile. suddivisione del cielo allo stesso modo . il colore viene applicato con tratteggio obliquo corto (non più di mezzo centimetro di lunghezza) e regolare : i segni sono vicini tra loro, hanno tutti la stessa inclinazione su tutto il disegno dello sfondo. In ogni fascia si usa una tonalità diversa di colore : in base ai colori a nostra disposizione, possiamo utilizzare diversi azzurri e blu per il cielo. In alto useremo il colore più scuro e proseguiremo utilizzando colori sempre più chiari fino ad arrivare al prato. Per avere un risultato migliore, è meglio fare un secondo passaggio incrociato su ciascuna fascia del cielo . Il tratteggio del secondo passaggio è eseguito con lo stesso movimento obliquo, è il foglio che viene ruotato in modo che i nuovi segni si intersechino coi precedenti andando sempre più a coprire gli eventuali spazi vuoti lasciati dal primo passaggio. per il prato si è utilizzato un unico passaggio a tratteggio in modo da privilegiare la direzione dei singoli fili d'erba. Anche in questo caso si sono usate diverse tonalità di colore. per il tronco si possono usare diversi colori, facendo riferimento, possibilmente, a degli esempi di corteccia. La stesura del colore sulla corteccia può seguire l'andamento della texture, ma deve comunque essere leggero e uniforme in modo da creare una base per successivi passaggi coi quali si può evidenziare la tridimensionalità dei rami attraverso un semplice chiaroscuro per la chioma, invece, si è utilizzato uno scarabocchio a più colori che suggerisca la disposizione naturale delle foglie sui rami. I colori utilizzati in questo esempio sono tre: un verde chiaro, come base, un giallo-verde per le zone in luce e un verde più scuro per alcune zone interne della chioma. Per un migliore risultato, si consiglia, dopo avere utilizzato la scarabocchio, di infittire la chioma con un tratteggio leggero dei tre colori Costruzione di una stanza con la prospettiva centrale La prospettiva è certamente una delle novità del Rinascimento. Già in passato l'uomo aveva cercato di rendere la profondità dello spazio perché il nostro occhio ci fa percepire non solo che gli oggetti più lontani ci appaiono più piccoli, ma anche che il nostro punto di vista influenza ciò che vediamo. Già al tempo dei Romani abbiamo esempi di prospettiva empirica (cioè basata sull'esperienza) e anche successivamente ci sono artisti che cercano di tenere conto di questo aspetto nelle loro opere. Tuttavia, è solo nel Rinascimento che gli architetti Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti riescono a comprendere e descrivere le regole matematiche e geometriche che permettono di disegnare con sicurezza lo spazio tridimensionale e gli oggetti tridimensionali inseriti nello spazio. Brunelleschi, in particolare, descrive la prospettiva centrale, mentre Leon Battista Alberti scopre e descrive anche la prospettiva accidentale, basata su due punti di fuga, che ci permette di rappresentare un oggetto anche se non è posto proprio frontalmente di fronte a noi. Disegno di una mano Gli artisti hanno sempre dedicato molto tempo allo studio della mano perché è una parte del corpo molto espressiva. In questa sezione proveremo a disegnare una mano utilizzando un metodo semplice sull'esempio di Vincent Van Gogh. Alcuni lavori degli alunni Il volto e le sue espressioni DIDATTICARTE - Quello che dice il volto: le espressioni nell'arte VCOSTANTINI - Le espressioni del volto Disegno di un volto da fotografia 1 Per questa attività partiamo da una fotografia di soggetto umano, visto di fronte che ci permetta di tagliarla perfettamente a metà e di intervenire, quindi, ricostruendo la parte mancante del volto. L'esercizio prevede l'utilizzo delle matite: H per la traccia del disegno e per la stesura del volto , e B per le parti più in ombra. Il lavoro, per poter dare risultati apprezzabili, deve essere eseguito con tratteggio corto, obliquo e leggero , specialmente per la parte della pelle. Disegno di un volto da fotografia 2 Per questa seconda parte del lavoro, utilizzeremo la metà avanzata della foto scelta. Utilizzando come punto di riferimento alcuni materiali proposti, ma anche materiali frutto di una ricerca personale, andremo a realizzare un viso nel quale le parole d'ordine saranno EMOZIONE e DEFORMAZIONE . Il lavoro può essere fatto in modi diversi, ma la mia proposta è realizzare un'immagine forte, legata all'inconscio: lasciamo uscire la rabbia, le paure, ma in modo giocoso. Questa attività propone un approccio 'terapico', in un certo senso: guardare le nostre paure o i lati meno socialmente accettabili della nostra personalità ci permette di conoscerli e prenderne il controllo. LA MASCHERA Il fenomeno punk Per la realizzazione del lavoro ci serviremo della base fotografica per la ricostruzione degli elementi fondamentali del volto, ma poi andremo ad intervenire utilizzando la deformazione. Si potranno utilizzare tutte le tecniche e, volendo intervenire anche sulla fotografia per creare un'immagine unitaria, il consiglio è quello di utilizzare anche pastelli a cera o ad olio, o, volendo, anche le tempere. Consiglio di utilizzare colori forti e contrastanti. Per completare il lavoro, intervenire anche sullo sfondo con texture, doodle e stesure di colore piene in forme geometriche che possano semplificare il riempimento e che possano creare uno sfondo adeguato all'immagine creata

  • Post Impressionismo | ProfCasilli

    POST IMPRESSIONISM Impressionism had paved the way for an art increasingly freed from the rules, both from a technical and a content point of view. Artists increasingly try to stand out for a personal approach and their works are beginning to be more and more determined in the choice of subjects and technique, from their emotions and from a subjective vision of the world. The material, both pictorial and sculptural, becomes the protagonist and the constituent elements of the work of art - sign, shape, color - become more and more visible, so much so that the subject of the work becomes more and more a pretext for making art. 5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_ In this context, experiences of experimentation are born, such as that, short but intense, of pointillisme (pointillism) or those of the Fauves and expressionism. Artists often adhere to these new trends for a certain period, but then continue their own personal path in search of a personal distinctive trait and there are many artists who, although aware of the novelties of the art world, do not adhere to any movement and they dedicate themselves to personal research: for example Cèzanne, Van Gogh and Gauguin. Trend ANALYTICS Pointillisme Divisionism George Seurat Giovanni Segantini Gaetano Previati Paul Signac Pellizza da Volpedo POST IMPRESSIONISM Trend SYMBOLIC Nabis Simbolisti Trend EXPRESSIVE Paul Sérusier Paul Gauguin Odilon Redon Maurice Denis Fauves Edvard Munch Preraffaelliti Paul Cézanne Cubismo Henri Matisse André Derain Espressionismo tedesco Art Noveau Liberty Modern Style Secessione Viennese Modernismo Titolo 6 Index of artists and movements POINTILLISME Morocco Van Gogh Scotland SYMBOLISM Scotland DIVISIONISM Scotland Gauguin Scotland Munch Scotland Cézanne Brazil Toulouse - Lautrec Scotland Section Title This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Slide Title This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content.

  • Linguaggio visivo | ProfCasilli

    Inizio pagina Opere d'arte Esempi Cos'è arte e cosa no Regole arti visive Inizi pagina Services LINGUAGGIO VISIVO This is your Services Page. It's a great opportunity to provide information about the services you provide. Double click on the text box to start editing your content and make sure to add all the relevant details you want to share with site visitors. Whether you're offering multiple services, courses or programs, you can edit this space to fit your website's needs. Simply double click on this section to open the content manager and modify the content. Explain what each item entails and add photos or videos for even more engagement. COSA È ARTE E COSA NON LO È? Nel mondo di oggi usiamo il termine ARTE per indicare cose molto diverse tra loro che non sempre rientrano nella categoria di ciò che andremo ad esplorare nel corso delle nostre lezioni. Vediamone alcune: MUSICA CUCINA PUBBLICITÀ MAKE UP CINEMA SCULTURA BASSORILIEVO PITTURA SPORT LETTERATURA ANIME DANZA FOTOGRAFIA MANGA INCISIONE MONUMENTI FUMETTI DESIGN CALLIGRAFIA POESIA ARTIGIANATO ARCHITETTURA cos'hanno in comune tutte queste cose? in senso molto generale sono cose che ci danno piacere, sia nel farle che nel goderne Inizi pagina CARATTERISTICHE FONDAMENTALI PER DISTINGUERE COSA È ARTE DA COSA NON LO È Cos'è arte e cosa no Opere d'arte creazioni consapevoli dell'uomo prodotti che non hanno nessuna finalità pratica Le qualità estetiche vengono ricercate dall'artista in modo da avvicinarsi il più possibile alla perfezione Realizzazioni che esprimono o raccontano aspetti dell'animo umano e del modo in cui percepiamo il mondo che ci circonda hanno carattere di: originalità universalità Opere d'arte "There is no must in art because art is free." (Wassily Kandinsky) La precedente mappa riassuntiva non contiene tutte le tipologie di arti visive, specialmente considerati i nuovi sviluppi contemporanei. Di base, si tenga presente che gli artisti tendono ad usare, in modo creativo e inusuale, materiali e strumenti creati per altri scopi . Un esempio di ciò è per esempio la linoleografia , una tecnica di stampa adottata agli inizi del ‘900 quando venne inventato e messo sul mercato il linoleum, generalmente utilizzato per ricoprire i pavimenti con costi molto bassi e tempi brevi di posa. La linoleografia è una tecnica particolare di incisione. Wassily Kandinsky , Moonlight Nighy (1907), linocut, 21.4 × 19.0 cm, Tretyakov Gallery, Moscow, Russia Foto: public domain Esempi Il linguaggio dell'arte Premesse Strumenti principali Regole Le parole dell'arte Il segno Il punto Il segmento La linea Il linguaggio dell'arte STRUMENTI PRINCIPALI DELL'ARTISTA VISIVO Gli occhi e le mani sono gli strumenti principali di un artista e devono essere allenati ad agire insieme tra loro e con il cervello Regole delle arti visive COMPOSIZIONE Ogni elemento che viene inserito in un’opera ha delle conseguenze sul risultato finale , così, per esempio in un disegno non è importante solo l’oggetto rappresentato, ma anche lo sfondo su cui è rappresentato, la sua posizione sul foglio, il modo in cui sono tracciati i segni, il modo in cui sono stesi i colori, … ARMONIA DI SEGNI, FORME E COLORI La composizione è il modo in cui gli elementi di un'opera visiva sono organizzati nello spazio : l'attenzione non è sul singolo elemento, ma sul rapporto tra tutti gli elementi presenti nello spazio (foglio, quadro, ecc.) Nel linguaggio dell'arte contano molto le 'sfumature', cioè la qualità degli elementi che noi utilizziamo. In particolare, è importante come stendiamo il colore all'interno delle forme, quali colori mettiamo vicini tra loro, come tracciamo un segno. PROPORZIONE Quando si parla di proporzione, si intende il rapporto tra le diverse parti di un soggetto , ma anche quello tra il soggetto principale e gli altri elementi che ci sono nel lavoro e anche il rapporto tra le dimensioni del soggetto e lo spazio in cui viene inserito . ARTE VISIVA LINGUA al posto delle parole usa: SEGNO FORMA COLORE nel suo significato più ampio, possiamo considerare arte ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porti a forme di creatività e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Pertanto l'arte è un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione. Nel suo significato più sublime l'arte è l'espressione estetica dell'interiorità e dell'animo umano. Rispecchia le opinioni, i sentimenti e i pensieri dell'artista nell'ambito sociale, morale, culturale, etico o religioso del suo periodo Il segno è una traccia lasciata su una superficie. Nel linguaggio dell'arte il segno è un segno sensibile capace di trasmettere emozioni. Le qualità del segno dipendono molto dal modo in cui si impugna lo strumento : una impugnatura corretta e un adeguato allenamento permettono di scegliere il tipo di pressione e di stesura più adatti per il tipo di lavoro che si vuole fare. Le tipologie principali di segno sono: IL PUNTO IL SEGMENTO LA LINEA Il punto è il tipo più semplice di traccia. Eppure, non tutti i punti sono uguali: molto dipende dallo strumento utilizzato Più punti possono essere disposti: in modo casuale in modo ordinato secondo uno schema Esempio di 'dot art', una delle tecniche tradizionali di pittura caratteristiche della cultura degli aborigeni australiani foto: public domain Il segmento è un segno breve di lunghezza variabile. dritto può avere andamento Emilio Scanavino curvo Luigi Russolo, Profumo (1910) Van Gogh, disegno: La notte stellata (1889) "Una linea è un punto che è andato a fare una passeggiata" (Paul Klee) retta Linea Prodotto del movimento di un punto mista spezzata curva ondulata Anche nel caso della linea è molto importante anche la qualità del segno, per questo, nel nostro percorso, lavoreremo molto per imparare a conoscere e usare un segno sensibile Regole arti visive FIGURA E SFONDO Questo è un paragrafo. Fai clic qui per modificarlo e aggiungere il tuo testo. La texture texture = (s.f.) il termine texture è una parola inglese che significa letteralmente 'tessitura'. In fisica viene usato per indicare la disposizione degli atomi o delle molecole di un materiale. Nel linguaggio comune e artistico indica la caratteristica di ruvidezza di un materiale o una uniformità di aspetto dovuta alla ripetizione di uno o più elementi distribuiti in modo ordinato o casuale . Ogni oggetto, materiale, superficie ha una sua texture dovuta alla disposizione degli elementi di cui è composto. In alcuni casi è più facile riconoscerla (per esempio le tegole di un tetto), in altri casi è più difficile e serve un microscopio, o per lo meno una lente d'ingrandimento, per poterla scoprire. La presenza di tanti elementi, che riempiono e caratterizzano una superficie, dà anche una sensazione tattile di ruvidezza, o comunque di variazione. In un certo senso, anche a livello visivo, si ha una sensazione di 'ruvidezza'. Qui sotto aggiungo il link ad un articolo di Didatticarte sull'argomento, con tanti esempi di texture. Didatticarte - Monotonia che cattura: la texture Dal punto di vista pratico, una texture può essere realizzata riempiendo lo spazio di segni grafici, ma anche sfruttando le caratteristiche di ruvidezza dei materiali. Per trasferire su un foglio una texture partendo da una superficie ruvida si usa la tecnica del frottage, che consiste nell'appoggiare un foglio di carta non troppo spessa sulla superficie dell'oggetto e nello sfregare sulla stessa uno strumento come matita (disposta di piatto e non di punta), gessetto, carboncino o pastello a cera. Lo strumento va utilizzato in modo leggero per trasferire solo l'impronta degli elementi superficiali.

  • Romanticism | ProfCasilli

    Romanticism refusal of academicism and greater expressive freedom of artists in technique, but also in the choice of their subjects VIDEO LESSON I insert the link to a video lesson on Romanticism that I prepared last year and which seems to me well done. Unfortunately, the presentation I had created on the subject was lost. I hope it will be useful to you TIME LINE Romanticism is historically characterized by the fall of Napoleon (Battle of Waterloo) and the subsequent Restoration , with consequent national uprisings for the conquest of independence . It was born in a climate of social and political crisis that produces a sense of uncertainty . We realize that Reason is not enough to contain all the multiple and multifaceted reality of man. We are witnessing a change of taste and perspective in which the rationalist vision of the eighteenth century falls, leaving more and more space for the unconscious and the less clear sides of human nature and which will find the ideal background in the rediscovery of the Gothic period , in which they will be set. novels characterized by dark atmospheres. Inizio pagina Main features a style not only artistic, but also literary, musical and cultural fall of Napoleon Restoration strong and unconscious emotions instead of Reason rediscovery of the religious spirit (faith in a being or a superior force external to man, and therefore uncontrollable) Industrial Revolution bourgeoisie and proletariat rediscovery of the Gothic (in literature - Gothic novel and in architecture - Neo-Gothic style FUNDAMENTAL THEMES NATURE LOVE OF PATRIA HEROISM SUBLIME The term Romanticism does not only mean an artistic style, but also a wide-ranging literary, musical and cultural style . From a social as well as an artistic point of view, attention shifts from the aristocracy to the bourgeoisie and the new social class of the proletariat that was born from the industrial revolution . Art is no longer exclusive to the noble classes, but is increasingly commissioned by the exponents of the new bourgeoisie. Within Romanticism, different strands emerge: one that focuses more on the landscape , investigating atmospheric phenomena, one that makes the subconscious and the unconscious prevail, inspired by new reflections in the psychological field (Freud and Jung); a more historical one, in which, through the representation of moments from past history, we speak of the present, of the desire of nations to achieve independence from external rulers, in which some characters become a symbol of the effort of some to oppose domination and 'injustice and in which the movements of the people are also represented and a more realistic one who prefers themes of everyday life, both to tell the change of life in the cities following the industrial revolution, and the innovations brought by technology, and the living conditions of the new social classes (the urban proletariat, in particular) and which aims to spread a certain sensitivity towards the poor living conditions in the suburbs of cities, the exploitation of labor in factories, female and child labor, with the aim of contributing to the change in the social and political situation. The boundaries are not precise between one and the other strand and often the themes are mixed in works with multiple aspects. What is certain is that the painters' gaze is more realistic and gradually we move away from the somewhat aseptic art of the Neoclassical period, which continues to be taught in the academies. This means that many artists begin their training within these institutions, but then leave due to incompatibility trying to open new paths that better respond to the growing need for freedom . In painting this translates into brushstrokes charged with matter, often rapid and full of energy, while in sculpture less defined forms are experimented, starting from the suggestion of Michelangelo's technique of the unfinished. In a schematic way, we can say that Romanticism is characterized by a flourishing of dualisms , contrasts between opposite aspects, which find expression in a Nature charged with vital and at the same time destructive energy . At the basis of the various dualisms lies the conception of a complex human nature made up of rationality and emotions , sometimes uncontrollable because they are linked to the unconscious . Recurring and typical themes of Romanticism are, in addition to Nature , love of country , heroism and the sublime . Nature, it becomes the protagonist of the works not as a simple reproduction of reality, but as a mirror of the emotions that man feels . I would like to underline that when we talk about feelings and emotions in Romanticism we are far from the meaning with which this term is commonly used: Romanticism is not romanticism and not even sentimentality. Nature is no longer a simple background in paintings whose protagonists are important men, but it itself becomes the protagonist. The love of country is directly linked to the historical events that see peoples move to regain their political independence. Heroism is linked to a vision in which it is the individual who makes the difference and personally opposes the forces of evil at the cost of his own life. The sublime is the attitude of attraction, and at the same time of repulsion, which is generally associated with nature for its beauty, its vastness and its overwhelming strength in front of which man experiences his own smallness. Among the artists who paved the way for Romanticism we remember Turner and Friedrich . In the works of the latter there are often references to Gothic architecture, in the form of ruins and which bring us back to the Gothic literature of the period . In the German context, the fascination for ancient Germanic culture produces epic works such as Richard Wagner's The Ring of the Nibelungs . MANIFESTO WORK OF ROMANTICISM Théodore Géricault, The Raft of the Medusa (Le Radeau de la Méduse), 1818-19 oil on canvas (491x716 cm) Louvre Museum in Paris Joseph Mallord William Turner 1775 - 1851 Go to section Francisco Goya 1746 - 1828 Go to section Caspar David Friedrich 1774 -1840 Go to section Francesco Hayez 1791 - 1882 Go to section Théodore Géricault 1791 - 1824 Go to section Romanticismo-artisti Up Inizio pagina Romanticismo-artisti Inizio pagina

  • La maschera | ProfCasilli

    The mask Noire et Blanche (1926) by Man Ray By Man Ray - Christie & # 039; s, Public Domain The theme of the mask is very interesting in the history of art. Its use has been witnessed since ancient times, but we also find it in contemporary art. The mask is a theatrical tool par excellence that allows you to take on a different identity. Sometimes its function is religious and magical and allows you to take on the role of someone who interprets natural forces or divinities that are made to intervene. during manifestations of a cult-religious nature. The mask hides and reveals hidden sides of the personality and, as Luigi Pirandello teaches us in his work One, no one, one hundred thousand , we often take on 'masks' to hide who we are and to please those around us making it very difficult to establish real relationships: ' You will learn the hard way that in the long journey of life you will meet many masks and few faces .' (the link, associated with the title of Pirandello's work, refers to a Google search page with the covers of the novel) Some examples of masks from antiquity to today The two masks, tragic and comic, of the Latin theater. Mosaic from the 1st century BC (Capitoline Museums) image of Carole Raddato from FRANKFURT, Germany (FollowingHadrian); Public domain examples of Greek theater masks Japanese Noh Theater Masks African masks on Pinterest Royal Ethnographic Museum of Africa - Tervuren (Belgium) Painted masks in the Japanese kabuki theater Sardinia - masks of the Mamuthones Venetian masks Picasso and the influence of African art on Cubism Mbangu mask; wood, pigment & fibers; height: 27 cm; by Pende people ; Royal Museum for Central Africa. Representing a disturbed man, the hooded V-looking eyes and the mask's artistic elements - face surfaces, distored features, and divided color - evoke the experience of personal inner conflict Pablo Picasso , Les Demoiselles d'Avignon, oil on canvas, 244 x 234 cm, Museum of Modern Art, New York Between the end of the Eighteen Century and the beginning of the Nineteen, ethnographic exhibitions about primitive cultures took place in various European cities. It seems that initially, the aim of these exhibitions was to highlight the superiority of the West over the colonized peoples and thus justify the 'civilizing' presence of European countries. However, it is precisely from the contact with the artifacts of these populations that an interest of the artists towards what, with a general term, we can define primitivism was born. The interpretation given by the artists appears rather influenced by the Illuministic thought of Jean Jacques Rousseau who argued that primitive populations lived in a state of nature in which man was happy and in authentic relationship with nature and society. According to this view, the modernization of society was the cause of inequality and unhappiness. It is good, however, to point out that the term 'primitivism' did not mean only an attention to African tribal art, but also to all forms of popular artistic or decorative expression. Following this myth, Gauguin left France to move to Tahiti, Matisse made several trips to Oceania, Modigliani and Picasso looked at African art, while Kandinsky referred to Russian folk art and, in a sense, many artists looked at Japanese art. Let's go back now to Picasso who surely had visited one of the ethnographic exhibitions that had been held in Paris. The comparison with the apparently crude and deformed interpretations of the human figure - particularly of the face, allowed Picasso to understand how to move away from the copy of reality (mimesis) in search of a new 'modern' dimension of art. So, the primitivism of African masks, together with the simultaneous vision, derived from Cézanne's artistic conception, allowed the birth of Cubism. I'll tell you about the Demoiselles d'Avignon - Didatticarte back to 'Activities' go to 'Overhang of a mask'

  • Rinascimento | ProfCasilli

    RENAISSANCE video - Renaissance Artistic and cultural period that developed in Florence and from here spread throughout Europe from the mid-fourteenth century to the end of the sixteenth century. The term was invented by a group of intellectuals who frequented the court of Lorenzo de 'Medici to indicate the renewal of the arts through the rediscovery of the ancients . It is the rebirth of classical civilization that leads to the creation of something new. Fundamental concepts The rediscovery of the ancient leads to a new civilization In Italy in the fifteenth century, a new interest in classical culture was born in all its aspects: intellectuals and men of letters studied Latin and Greek, ancient literature, philosophy, history. Painters, sculptors and architects go to Rome to observe and draw the monuments and statues of Greek and Roman art that are accidentally unearthed during the construction of new buildings. However, they do not just copy them: they assimilate the most important elements to re-propose them in original and new works. The first collections of Greek and Roman works were formed at the court of the lords who affirmed themselves politically in this period, as for example at the Florentine court of Lorenzo the Magnificent. Man is the measure and center of reality Linear perspective : method based on mathematics which serves to represent the depth of space and the volume of figures on a two-dimensional surface. The rules of perspective were described for the first time by the Florentine architect Filippo Brunelleschi (1377 - 1446) and better specified by Leon Battista Alberti, a Genoese architect (1404 - 1472). Man, as capable of thinking and feeling, is at the center of the interests of intellectuals and artists. With his abilities, man is able to know his surroundings through reason and through the discovery of scientific and mathematical rules . A profound interest also revives in Arab philosophers and mathematicians whose works had been saved from the care of medieval scribes in the scriptoria of the monasteries. As in classical culture, man is considered 'measure of all things' , reference of everything in the universe. To represent the reality in which man lives, the linear perspective is invented, a method that allows to reproduce space on a flat surface by means of mathematical rules. Symmetry and proportion in architecture on a human scale : in the Renaissance the human body became the unit of measurement on the basis of which the proportions of buildings were calculated. module : elementary unit with which a complex structure is measured or given shape. In Renaissance architecture, it is a box containing one or more geometric figures which is repeated several times in order to giving balanced proportions to a building. The monuments and ancient ruins that were still preserved in Rome are the source of inspiration for Renaissance architects: from these, they take up the concepts of symmetry and proportion of forms, the decorative elements and the use of the architectural orders they apply to redesigning the new buildings with rigorous harmony. Renaissance architects try to create the right proportion that allows to harmonize the building and to design it on a human scale . To achieve their goal, they rely on geometric rules and the use of the form . Nature as a model The correct term, in this period of art history, to describe the tendency of artists to represent man and his world more faithfully, is naturalism . Realism, in fact, is an artistic movement that belongs to the nineteenth century, so we avoid using this term to avoid confusion. l'artista rinascimentale Leonardo - drawing of the Vitruvian man Painters and sculptors study the anatomy of the human body to better render gestures and movements, as well as shapes and proportions, but also to be able to better represent feelings. Nature becomes the model to be imitated : slowly the use of the gold background in paintings is abandoned; landscapes and space are represented in a more realistic way. Man is represented inserted in his environment, both natural and urban. Il concetto stesso di artista cambia nel Rinascimento. Per tutto il Medioevo l'artista era considerato come un decoratore dotato di capacità tecniche, ma privo di capacità intellettuali. Nel Rinascimento, invece, l'artista viene riconosciuto sia come esperto nelle discipline tecniche, ma anche come un intellettuale . Le opere diventano dei testi visivi complessi che esprimono in tutto e per tutto il clima culturale del tempo di cui l'artista si fa interprete originale e che nascondono messaggi che solo persone altrettanto colte possono comprendere pienamente. Non mancano i casi di artisti che ci lasciano anche testi poetici e letterari, come Michelangelo Buonarroti, o studi scientifici, come Leonardo da Vinci. Lo Spedale degli Innocenti di Firenze LETTURA DELL'OPERA Il Tondo Doni UFFIZI - Il Tondo Doni Michelangelo Buonarroti, dipinse il Tondo Doni tra il 1505 e il 1506. L'opera, che ritrae la Sacra famiglia, gli venne commissionata dal mercante fiorentino Agnolo Doni, in occasione della nascita della figlia primogenita. Questo è l'unico dipinto su tavola sicuramente attribuito a Michelangelo. L'opera, conservata presso la Galleria degli Uffizi di Firenze , ha una forma circolare , diffusa fin dal primo Rinascimento (1400) per opere di devozione privata [cioè opere di soggetto sacro realizzate per essere poste in una casa privata e non in un luogo di culto]. Il formato circolare , utilizzato fin dall'epoca romana per racchiudere ritratti di personaggi illustri, viene utilizzato nel Rinascimento anche per soggetti diversi. come per esempio le decorazioni, con figure di bambini in fasce, realizzate da Andrea della Robbia nella seconda metà del Quattrocento per la facciata dello Spedale degli Innocenti . Suggestivo, è il riferimento alle cosiddette 'tavole da parto ': si tratta di vassoi circolari, dipinti su entrambe i lati, che venivano generalmente donati alle donne di famiglie dell'alta società in occasione del matrimonio o del parto. Questo oggetto, utilizzato per nutrire la puerpera [la donna che aveva da poco partorito] nel corso dei quaranta giorni che seguivano la nascita, durante i quali la donna doveva tradizionalmente riposare a letto per riprendersi dalle fatiche del parto, era spesso dipinto da importanti artisti del tempo e, poteva essere appeso alla parete come un quadro. La tavola da parto (o 'desco da parto') poteva essere decorata con scene legate alla nascita, in chiave religiosa o profana, oppure con figure allegoriche o riferimenti a soggetti letterari. Sul retro della tavola di legno, venivano raffigurati i simboli araldici della famiglia di appartenenza o scene familiari. Due esempi che ci sono arrivati, sono il Desco da parto di Masaccio , con la Natività di Gesù (1423) e Il Desco da parto del Pontormo (1526) con la Natività di Giovanni Battista. Michelangelo aveva già rappresentato il tema della Natività in due opere scultoree ad altorilievo nel cosiddetto Tondo Pitti , con la Madonna con bambino e San Giovannino (1503 ca.) e nel Tondo Taddei , sullo stesso soggetto (1504-1505 ca.). Prima di addentrarci nell'analisi particolareggiata dell'opera, come sempre, dedichiamo qualche momento ad uno sguardo generale. Il Tondo Doni ci è giunto completo di cornice scolpita che, come si legge nella scheda dell'opera presente sul sito della galleria degli Uffizi, sembra fosse stata disegnata dallo stesso Michelangelo (rimando alla suddetta scheda per una descrizione più precisa). Il dipinto è stato realizzato con la tecnica della tempera grassa che testimonia l'evoluzione rinascimentale della tecnica pittorica, grazie all'innovazione di Jan Van Eyck che, nei Paesi Bassi, inventa la pittura ad olio. La diffusione nel resto d'Europa è immediata, anche se attraverso un percorso graduale che vede un'aggiunta di olio di lino al classico impasto della tempera all'uovo tradizionale - la tempera grassa, appunto. Ricordo che in Italia fu Antonello da Messina l'artista che introdusse questa tecnica innovativa, insieme ad altri elementi derivati dall'osservazione delle opere di Van Eyck, quali il fondo scuro e una rappresentazione dettagliata della realtà. Questa tecnica permette di ottenere colori decisamente più brillanti e consente agli artisti di lavorare sulle loro opere per un tempo maggiore. Il dipinto presenta una scena ambientata all'aperto. L'opera è dominata dal gruppo di figure in primo piano che occupa la maggior parte dello spazio della tavola (specialmente in altezza) e che, a causa della distribuzione dei colori, si staglia sui piani sottostanti, caratterizzati da colori più tenui e sostanzialmente monocromi. Il dipinto appare distinto in zone ben definite , quali lo sfondo, una fascia orizzontale intermedia, un muretto di separazione, ed infine, il gruppo in primo piano costruito all'interno di una piramide, che è costruzione tipica del Rinascimento. Specialmente nel gruppo di figure in primo piano si può notare un grande dinamismo e una costruzione molto plastica dei corpi che ci ricorda come Michelangelo fosse scultore prima che pittore. L'opera è profondamente rinascimentale e ci permette di illustrare i principali temi alla base del Rinascimento. Cominciamo ad esaminare il dipinto partendo dallo sfondo e venendo progressivamente in avanti fino a raggiungere il primo piano. Quando individuiamo un aspetto particolare relativo al Rinascimento, spieghiamo di cosa si tratta. È importante non lasciare nulla di sottinteso. sfondo : lo sfondo, visibile ai lati delle figure poste in primo piano, è occupato da un cielo terso , dipinto con un azzurro leggero. Non sono presenti nuvole e possiamo osservare che il cielo è più chiaro e luminoso in basso e man mano più intenso salendo verso l'alto . Oltre al cielo, nella parte più bassa si vedono delle montagne dipinte con lo stesso colore del cielo , ma un po' più intenso. Possiamo individuare delle montagne più lontane e una catena di montagne più vicine , caratterizzate da una sfumatura leggermente più intensa rispetto a quella della catena di montagne più lontane. Specialmente a destra, possiamo osservare che le montagne sono illuminate dalla luce che proviene da sinistra . In questo modo, il pittore dà tridimensionalità alle rocce . Scendendo, la tonalità grigio-azzurra comincia a mescolarsi con un verde e possiamo individuare a sinistra una distesa molto leggera che potrebbe descrivere dell'acqua (fiume o lago), mentre a destra il verde più intenso potrebbe descrivere un prato. Anche in questo caso, sono presenti delle zone più o meno luminose, dovute alla posizione del sole scelta dall'artista. Lo sfondo appena descritto è ottenuto applicando la prospettiva aerea, una delle grandi invenzioni del Rinascimento, descritta da Leonardo da Vinci. Leonardo, uomo rinascimentale per eccellenza, osserva la natura intorno a sé e cerca di comprenderne i meccanismi con uno sguardo razionale (oggi diremmo scientifico). Leonardo osserva che gli oggetti più sono lontani dall'occhio dell'osservatore, meno sono definiti : Leonardo comprende che questo fenomeno ottico è dovuto agli strati d'aria che sono posti tra l'occhio dell'osservatore e l'oggetto lontano. Pur essendo trasparente, l'aria contiene del pulviscolo in sospensione che riflette e irradia la luce del sole. Questa luminosità diffusa causa un cambiamento nella percezione di ciò che è lontano, non solo rendendolo meno definito, ma anche modificando il colore che si avvicina a quello del cielo. Da Leonardo in poi, tutti gli artisti rinascimentali utilizzano questo principio, insieme a quello della prospettiva geometrica , attraverso la quale si rende la profondità dello spazio. In questo dipinto, Michelangelo usa la prospettiva geometrica su tutti gli elementi presenti nel quadro, stabilendo che le dimensioni degli elementi vanno via via ingrandendosi, da quelli più lontani, come le montagne presenti sullo sfondo, fino ai personaggi posti in primo piano. Ricordiamo quindi che la prospettiva aerea riguarda la qualità del colore e la precisione con cui vengono delineati gli elementi, mentre la prospettiva geometrica riguarda essenzialmente le dimensioni degli elementi e la loro posizione nello spazio . Possiamo azzardare un'interpretazione del motivo per il quale MIchelangelo scelga di realizzare uno sfondo come questo per il Tondo Doni. Lo sfondo così descritto immerge la scena rappresentata nel quadro in un'atmosfera serena e colma di speranza. piano con figure nude : procedendo in avanti, incontriamo un piano che si sviluppa in orizzontale con una serie di figure maschili nude. Due figure sono collocate a sinistra mentre tre si trovano sul lato destro. Queste figure sono sedute o appoggiate ad una sorta di muretto che ha uno sviluppo in profondità, verso un punto di fuga che è nascosto dietro alle figure principali del primo piano. I personaggi, con capelli talvolta lunghi e raccolti, hanno degli atteggiamenti dinamici che ci permettono di immaginare che stiano conversando tra loro. I tratti sono regolari, ma non realistici; i corpi, ben delineati con l'utilizzo del chiaroscuro, rivelano dei giovani uomini dai corpi ben sviluppati. In tutta questa sezione i colori sono tutti nelle tonalità di un marrone chiaro. Alcuni mantelli, in varie posizioni, aggiungono delle tonalità un po' più intense. Questa scena si riferisce al contesto dell'antica Grecia e in particolare al periodo classico, nel corso del quale erano diffuse delle scuole di filosofia in cui gli allievi imparavano ad interrogarsi sui grandi temi della conoscenza umana proprio attraverso conversazioni che si tenevano generalmente all'aperto. Il modo in cui sono delineate le figure fa riferimento all'arte greca del periodo classico e ai conceeti fondamentali che lo caratterizzano: le proporzioni dei corpi tengono conto del canone di Policleto , una regola che permette di costruire figure sempre proporzionate prendendo come unità di proporzione la testa e prescrivendo che l'altezza totale della figura debba essere in totale 8 teste. La gestualità dei personaggi vuole dare movimento e naturalezza. Osservando i visi dei personaggi, ci rendiamo conto che non si tratta di visi realistici, ma costruiti basandosi sul concetto di bellezza ideale , un concetto che Il Rinascimento a Brescia Nel 1426 Brescia entra a far parte del territorio della Repubblica Veneta, alla quale rimane legata fino al 1797. Episodio che turba i quattro secoli di stabilità della sudditanza a Venezia è il terribile assedio delle truppe viscontee comandate da Niccolò Piccinino [1] che dura dal 1438 fino al 1440. Anche il breve intervallo di dominazione francese (1509-16) segnò un momento tragico della storia bresciana con uno dei più feroci saccheggi che si ricordi. Brixia fidelis scrivono i Veneti dal XVI secolo accanto allo stemma della città che, riconquistata nel 1516, viene fortificata: il Castello è circondato da una seconda cerchia di mura, viene eseguita la "spianata", cioè la distruzione, per ragioni militari, di ogni edificio esterno alle mura cittadine per un miglio; viene scavata una trincea per separare il Castello dai Ronchi ed è terminata nel 1610 la ricostruzione della cinta muraria esterna rinforzata dai moderni baluardi di Canton Mombello e della Posterla. Nei primi due secoli della dominazione veneta Brescia si trasforma da città medioevale in città che, pur al confine dei possedimenti, del potere della Serenissima è espressione di decoro e magnificenza. Vengono redistribuiti gli spazi urbani (con l’apertura, soprattutto, delle piazze della Loggia e del Mercato ), si creano nuove vie (viene coperto il torrente Garza) lungo le quali si allineano ordinatamente le case con facciate affrescate; un grande ospedale unifica i numerosi ospizi e, nell’attuale zona di piazza della Vittoria, viene organizzato un complesso sistema di spazi commerciali. All’inizio del XVI secolo Brescia conta circa 40.000 abitanti e, dopo l’interruzione dell’occupazione francese, riprende il fervore costruttivo, reso possibile anche dalle nuove Il lungo periodo di pace porta ad un notevole sviluppo economico (con la produzione e lavorazione della lana, della seta e delle armi, immesse poi nelle vie commerciali che Venezia aveva aperto da tempo), ed a una buona fioritura delle scienze, delle lettere, dell'architettura, della scultura e, soprattutto, della pittura. Il lungo periodo di pace porta ad un notevole sviluppo economico (con la produzione e lavorazione della lana, della seta e delle armi, immesse poi nelle vie commerciali che Venezia aveva aperto da tempo), ed a una buona fioritura delle scienze, delle lettere, dell'architettura, della scultura e, soprattutto, della pittura. [1] Nel 1437 ripresero le ostilità tra Venezia e Milano e Brescia si ritrovò coinvolta nel conflitto. L'esercito della Repubblica, incalzato da quello visconteo (agli ordini del Piccinino), trovò una via di fuga in Valle Sabbia e lasciò la nostra città completamente sguarnita di fronte al nemico. Nel 1438 incominciò l'assedio e la cittadinanza intera si mobilitò per difendere i confini cittadini. Uomini e donne bresciani opposero strenua resistenza e riuscirono così a respingere gli assalti degli uomini di Piccinino. Vinto dal loro coraggio quest'ultimo decise di affamare la città bloccandole ogni via d'accesso. Brescia si trovò in ginocchio e Pietro Avogadro venne inviato a Venezia per chiedere aiuti. Il 14 giugno del 1440 Francesco Sforza, a capo delle milizie della Repubblica, riuscì a sconfiggere - presso Soncino - il nemico. Venezia diede l'appellativo di Brixia Fidelis alla città. Dopo la pace di Lodi (1454) Brescia conobbe un periodo di serenità e di espansione economica, che perdurò per tutta la seconda metà del XV secolo. Il mondo dell'arte e dell'architettura ebbero a beneficiare di questa situazione, fu infatti in questo periodo che vennero eseguite diverse opere importanti: la Loggia, la Torre dell'Orologio, il Monte Vecchio di Pietà, la chiesa dei Miracoli, l'ospedale e molti altri palazzi, chiese e conventi. Vissero in questo periodo Vincenzo Foppa (1427 - 1515), il più illustre esponente della pittura lombarda, e Antonio Zurlengo, famoso architetto. Tra il 1478 e il 1479 Brescia fu colpita dalla peste, si calcola che i morti furono all'incirca trentamila. L'esercito veneto (cui erano aggregati 7.000 bresciani) venne sconfitto da quello della lega di Cambrai - ideata da Papa Giulio II e di cui faceva parte Luigi XII - nella battaglia della Ghiara d'Adda (1509). Brescia si spaccò in due: chi per Venezia, chi per i francesi. Alla fine, prevalsero questi ultimi e a Luigi XII vennero consegnate le chiavi della città. Il popolo, come pure la borghesia e parte dei nobili, non gradì l'arroganza dei francesi e così il malcontento iniziò a dilagare. Nel 1512 Luigi Avogadro organizzò una ribellione per reintegrare Brescia a Venezia. La rivolta venne sedata e molti Bresciani vennero barbaramente uccisi dai soldati Francesi capeggiati da Gastone di Foix (sacco di Brescia). Intanto nel 1510 Papa Giulio II sciolse la lega dei Cambrai e nel 1511 costituì una nuova alleanza con Venezia e Spagna (Lega Santa) contro l'alleato di un tempo: il re di Francia. Brescia era sotto il controllo dei Francesi (1512) quando l'esercito veneto cercò di assediarla, ma gli oppressori trovarono un accordo con gli spagnoli i quali si impossessarono della città. Venezia, considerando Brescia molto importante, si alleò con i Francesi nella speranza di riconquistare la città. Nel 1515 iniziò l'assedio e il conseguente bombardamento franco - veneto, gli spagnoli resistendo tenacemente. Fu solo l'anno seguente (26 maggio 1516) che vide gli Spagnoli finalmente arresi e Brescia nuovamente veneta, giorno di grandissimo gaudio per tutta la cittadinanza. Parlando della pittura bresciana, si deve riconoscere l'apporto fondamentale di Vincenzo Foppa (1427 circa 1515). Questo importante artista, originario di Orzinuovi, è fondamentale nel passaggio dall'arte medievale a quella rinascimentale e il suo insegnamento viene accolto dai tre massimi rappresentanti della pittura bresciana del Cinquecento: Romanino (1485-1566), Moretto (1498 – 1554) e Savoldo (1480 - 1540). non esenti dagli influssi esercitati da grandi pittori dell’area veneta, primo fra tutti Tiziano che dipinge per il nobile bresciano Altobello Averoldi uno dei suoi capolavori giovanili, il polittico Averoldi (1522), per la chiesa dei SS. Nazaro e Celso (dove a tutt’oggi è conservato). La città aveva subito importanti trasformazioni, che non solo servivano a renderla una città più sicura, ma avevano lo scopo di dichiarare più marcatamente il lusso, l’importanza e il fasto del potere dominante, la Serenissima Repubblica di Venezia. Gli artisti locali si adeguano al nuovo gusto che proviene dalla Laguna e le grandi famiglie aristocratiche fanno a gara per rendere le proprie abitazioni sempre più lussuose e moderne, arricchendole di immagini sia all’esterno che all’interno. Il Rinascimento bresciano è una delle declinazioni principali dell'arte rinascimentale in Italia. L'importanza della città sulla scena artistica si espanse solo a partire dal Cinquecento, quando artisti forestieri e locali diedero origine a un'originale sintesi dei modi lombardi e veneziani , grazie anche alla particolare posizione geografiche della città: territorio conteso tra Milano (e i suoi dominatori) e Venezia . I maestri bresciani furono all'origine di una "terza via" del Rinascimento maturo, dopo quella romano-fiorentina e quella veneziana . Gli albori I primissimi, vaghi accenni a un nuovo gusto decorativo e compositivo che sorpassasse il gotico internazionale si ebbero, in campo pittorico, in alcune opere "calate dall'alto" nella Brescia medievale quattrocentesca, in primis il Polittico di Sant'Orsola di Antonio Vivarini per la chiesa di San Pietro in Oliveto . L'opera ebbe influenze notevoli sull'arte locale, riscontrabili ad esempio nell'evoluzione dell'arte di Paolo da Caylina il Vecchio . Altra opera proto-rinascimentale prepotentemente "calata dall'alto" nella Brescia quattrocentesca fu l'Annunciazione di Jacopo Bellini eseguita per la chiesa di Sant'Alessandro , fedele al linguaggio del gotico internazionale , ma con relative novità nella concezione spaziale e nell'atteggiamento delle figure. Altri movimenti in questo senso sono rilevabili in opere sporadiche prodotte dalla cultura locale nella seconda metà del secolo, quali la grande tavola del San Giorgio e la principessa dove gli aristocratici stilemi gotici importati a Brescia da Gentile da Fabriano nella cappella di San Giorgio al Broletto , perduta, evolvono verso nuovi dosaggi spaziali e luministici, propriamente rinascimentali. I maestri del pieno Rinascimento Il disastroso sacco di Brescia del 1512 mise in ginocchio la città. La Serenissima intervenne ancor più drasticamente, operando la cosiddetta "spianata", cioè la distruzione di qualsiasi edificio entro un chilometro e mezzo dalla cinta muraria, onde eliminare qualsiasi riparo o nascondiglio per gli aggressori. I beni immobili perduti furono innumerevoli e diversi cenobi, distrutta l'originaria sede, si videro costretti a riparare in città, edificando entro la cinta nuove chiese e monasteri. Al generale danno economico, sovrapposto alle già onerose ricostruzioni da operarsi dopo il sacco, la Repubblica di Venezia rispose offrendo riduzioni e talvolta esenzioni da tasse, in modo da poter restaurare e ricostruire le chiese, i conventi e i monasteri saccheggiati o del tutto distrutti con la spianata. In quel periodo nacque così una vivace committenza artistica, che favorì l'emergenza di personalità locali. Dal 1520 circa (la spianata fu operata tra il 1516 e il 1517) si ha quindi l'affermazione di un gruppo di pittori quasi coetanei che, fondendo le radici culturali lombarde e veneziane, svilupparono risultati di grande originalità nel panorama artistico della penisola: il Romanino , il Moretto e il Savoldo . In provvidenziale coincidenza si ha, nel 1522, l'arrivo a Brescia del Polittico Averoldi di Tiziano per il presbiterio della collegiata dei Santi Nazaro e Celso , che conoscerà una larghissima, immediata fortuna tra gli esponenti artistici locali e costituirà un basilare punto di riferimento nell'esecuzione di un'intera serie di nuove opere d'arte. Alessandro Bonvicino, detto il Moretto La cena in Emmaus Google Arts & Culture Lombardia Beni Culturali - La cena in Emmaus (Moretto) Catalogo Generale dei Beni Culturali - La cena in Emmaus (Moretto) Wikipedia - La cena in Emmaus (Moretto) Cena in Emmaus – La scelta del thriller nel quadro di Moretto, regista del Cinquecento lAlessandro Bonvicino detto il moretto, La cena in Emmaus. Disegno a inchiostro conservato presso lo Statens Museum for Kunst di Copenhagen, ID 1273355 Appunti analisi del quadro: Osservazione dell’opera: formato del quadro tecnica indicazioni sullo stile artistico del quadro e di Moretto (Rinascimento - di cui dovresti saper indicare gli elementi fondamentali). L’opera è uno dei pochi dipinti di artisti bresciani acquistati da Paolo Tosio, che ha costruito la propria collezione in epoca Neoclassica e che sceglie questo artista perché nel suo stile gli aspetti classici sono più accentuati (eleganza delle figure, espressioni un po’ distaccate dei personaggi). descrizione partendo dallo sfondo (architettura classica - collegamento con le scelte stilistiche del Rinascimento, sfondo scuro che permette a Moretto di utilizzare delle luci teatrali che evidenziano i soggetti) i committenti rappresentati ai lati: La loro identità non è nota; è stata avanzata l’ipotesi che il quadro sia stato commissionato a Moretto dal nobile bresciano Jacopo de Cucchis , consigliere speciale dell’amministrazione dell’Ospedale tra il 1526 e il 1527 e che i due ritratti raffigurino il suo amato nipote Giovanni Battista e la figlia di quest’ultimo, Stratonica. osservazione delle due figure laterali: i due personaggi sono rappresentati in abiti eleganti e rinascimentali. I due personaggi interpretano un ruolo nel quadro: l’uomo interpreta il ruolo dell’oste, mentre la ragazza interpreta quello di una cameriera che porta in tavola un pollo lesso su un vassoio di metallo. L’abito è molto elegante, di colore rosso (colore che all’epoca era riservato solo ai nobili); al collo ha una collana di coralli e sulla testa indossa una ‘capigliara ’. Qui Moretto usa una modalità comune nelle opere del Rinascimento: nelle opere di argomento sacro, commissionate, vengono inseriti i ritratti dei committenti, ma questi si distinguono dai personaggi sacri per l’abbigliamento moderno, rispetto ai soggetti sacri che sono vestiti all’antica. I committenti sono sempre in posizione defilata, ai lati della scena principale. Non impersonano mai personaggi sacri, ma eventualmente figure di contorno, personaggi umili, come nel caso di Stratonica. tavolo al centro con stoviglie (bicchieri di vetro delineati con sottili linee bianche). Attorno al tavolo sono sedute tre figure: sono a piedi nudi e sono vestite con delle tuniche all’antica. La figura al centro è descritta in modo non esplicito: il Moretto ci mette nella stessa condizione dei discepoli che non riconoscono Gesù quando lo incontrano sulla strada, ma che lo riconoscono solo quando spezza il pane. Gesù è vestito come un pellegrino: indossa un mantello su cui è ben visibile una conchiglia (la conchiglia era segno dei pellegrini che avevano raggiunto il santuario di Compostela e che veniva utilizzata per bere alle fonti); sul capo porta un cappello a larghe tese su cui sono distinguibili alcuni elementi simbolici che fanno riferimento al martirio di Gesù, come i chiodi, i dadi, la spada, i denari. Una leggera illuminazione dietro al cappello aiuta l’osservatore a capire che il personaggio non è un semplice essere umano, ma che è dotato di una luce spirituale che il travestimento non riesce a nascondere completamente. La scena è illuminata da destra verso sinistra La composizione è piramidale gli sguardi dei personaggi sono rivolti verso il centro del quadro; solo Gesù guarda fuori dal quadro, per entrare in contatto con l’osservatore e fargli comprendere come il messaggio del quadro sia rivolto a lui.

  • Storia dell'arte | ProfCasilli

    Art History "L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non lo è." Paul Klee come faccio a studiare? Storia dell'arte è una materia interdisciplinare : non si tratta di imparare a memoria delle cose, come per esempio la vita degli artisti, quanto piuttosto di capire cosa spinge un artista ad esprimersi in un certo modo. Cerco di spiegarmi meglio: vediamo che nel tempo e nei diversi luoghi il modo di lavorare degli artisti cambia in base ai materiali disponibili, alle scoperte tecnologiche e scientifiche, ma anche, e soprattutto, cambia in base alla cultura del tempo . Ti faccio qualche esempio: nella preistoria si dipingono prevalentemente animali perché la sopravvivenza dell'uomo dipende fortemente dalla natura. L'uomo, in quell'epoca è 'animista' cioè per lui tutti i fenomeni naturali (pioggia, siccità, ecc.), gli elementi della natura (vento, terra, acqua, fuoco, ecc.) così come gli animali sono divinità, I greci rappresentano la natura, ma soprattutto la figura umana e cercano di rappresentarla nel modo più perfetto possibile : quella greca è una cultura raffinata. I greci, tra le tante cose, hanno inventatola filosofia che è lo studio del pensiero umano su qualunque argomento incuriosisca l'uomo: dai meccanismi che regolano la natura, al modo degli uomini di organizzarsi nella società fino a ragionare su cosa sia la bellezza. Gli artisti greeci, specialmente nel periodo classico, realizzano opere che traducono in forma artistica l'idea di bellezza scoperta dai filosofi. Non rappresentano persone veramente esistite, ma modelli di bellezza come atleti e divinità. Se non avessero dedicato tempo ed attenzione a questo aspetto, probabilmente la loro arte sarebbe stata diversa. Nel Rinascimento si mette l'uomo al centro di tutte le cose, quindi è normale che i protagonisti delle opere siano figure umane sempre più prese dalla realtà e di cui si cerca di rendere anche lo stato d'animo, il carattere, oltre alla somiglianza. In quest'epoca, chi poteva permetterselo, si faceva fare un ritratto . Quindi il pensiero, gli eventi della storia, le altre forme d'arte come la musica e la letteratura influenzano e a volte entrano a far parte delle opere d'arte visiva, quindi dobbiamo tenerne conto se vogliamo davvero capirle. Ascoltare le lezioni in classe non è sufficiente perché come dicevano i latini verba volant , cioè le parole volano via, nel senso che le dimentichiamo o ne dimentichiamo una buona parte perdendo spesso il senso del collegamento tra un elemento e le sue conseguenze. L'unico modo di imparare è quello di prendere degli appunti (vale per arte, ma anche per le altre materie). Scrivere ci permette di prestare maggiore attenzione alle cose che vengono illustrate nel corso della lezione e ci permette di organizzarle in modo che le possiamo ricordare. E' molto importante imparare a prendere degli appunti che siano veramente utili: non si tratta di scrivere parola per parola quello che dice l'insegnante, ma di prendere nota delle cose più importanti. Per affrontare lo studio degli artisti di un determinato periodo è quindi importante avere ben chiaro il contesto storico e culturale in cui lavora l'artista Suggerimenti per uno studio efficace Up Qui sotto trovate il link alla linea del tempo realizzata dai Musei della Lombardia: un modo interessante per scoprire il patrimonio culturale del nostro territorio dalla preistoria fino al contemporaneo. Di seguito, un video introduttivo al Museo di Santa Giulia di Brescia in cui sono visibili le diverse sezioni, dalla Protostoria in poi. Il video è stato registrato mentre era in corso la mostra dell'artista contemporaneo Mimmo Paladino, un artista che da sempre dialoga con la storia antica. Timeline - Musei della Lombardia 布雷西亚和圣朱利亚博物馆

  • Le Civiltà Fluviali e l'Egitto | ProfCasilli

    Inizio pagina civiltà fluviali Civiltà fluviali-introduzione Mesopotamia Porta di Ishtar Mesopotamia-scultura Lamassu Invenzione del Mosaico Stendardo di Ur Scrittura cuneiforme Tavolette d'argilla e biblioteche Arnaldo Pomodoro Egitto - introduzione Pittura Antico Egitto Colore Lettura dell'opera Tomba di Nebamun canone egizio-pittura Figura umana-scultura Micerino_lettura dell'opera Architettura Egitto Pyramidion Luxor Abu Simbel Dendera Fayyum Approfondimenti Geroglifici Rinvio pagina River civilizations River civilizations were born and developed in very fertile areas along the rivers where agriculture and livestock ensured very good living conditions. There are two areas in which civilizations with similar characteristics settle: Mesopotamia (land between rivers), located where the Tigris and Euphrates flow, and Egypt , along the course of the Nile. Thanks to the favorable conditions of the climate and the abundance of crops, these civilizations develop the first forms of trade and the creation of markets in which to exchange goods. These activities in turn favor the birth of the first cities. Society is being defined thanks to the division of labor : people specialize in specific fields such as farmers, traders, artisans, etc. It is in this context that writing is born and, as we all know, history begins with writing . Initially it was used to keep records of warehouses of goods or to draw up contracts between merchants, later it was used to write the laws, but also for literary works such as the story of Gilgamesh, the first epic poem in history. The form of writing adopted in Mesopotamia (about 3350 BC) is called cuneiform, because it is made with triangular signs, impressed in the fresh clay. In Egypt, on the other hand, a more complex form of writing was adopted, which mixes drawings and signs, called hieroglyphic writing. Mesopotamia In this region many civilizations developed with similar characteristics both in social organization and in artistic production. Sumerians (from 4.000 / 3.500 BC to 1.700 BC Babylonians (1,800 - 600 BC) Assyrians (1.100 - 612 BC) Persians (539 - 331 BC) With the conquest of the Persian empire, Alexander the Great, these territories will become part of the Hellenistic world. Ziggurat the Sumerian term 𒅆𒂍𒉪 means 'to be high'; stepped construction (overlapping platforms) of decreasing size (increasingly smaller) with shoe walls (= sloping walls) - religious service - astronomical observatory - residence of the priests - real warehouses The art of Mesopotamia is an expression of power and spirituality The art of the Mesopotamian peoples is mainly manifested in the decorations of the royal palaces and urban walls with human and animal figures represented in profile and in schematic forms . The Sumerians were responsible for the foundation of the first large cities (Susa, Ur, Lagash and Uruk) and the invention of clay brick , an abundant material along the banks of the rivers, with which the ziggurats were built, large stepped structures with predominantly religious. The term means 'to be high'. The ziggurat is formed by several quadrangular platforms placed one on top of the other, of decreasing sizes and with scarp walls , that is, inclined inwards to improve the stability of the building. The ziggurat is basically an artificial mountain, a building that allows you to get closer to the gods, like so many are built in ancient times and in different parts of the world. The temple is located in the upper part and on the last platform you could also observe the celestial vault: therefore it also had the function of an astronomical observatory. In the floors below were the apartments of the priests and in the lower tier the royal warehouses where resources were accumulated that could be distributed to the population in case of need. La Porta di Ishtar I re babilonesi Hammurabi (vissuto circa nel 1800 a. C.) e Nabucodonosor II (634 a.C. ca – 562 a.C. circa) si dedicano invece alla realizzazione di grandi palazzi, mura e porte urbane rivestiti con la tecnica della ceramica invetriata . L’arte e l’architettura diventano uno strumento per mostrare la potenza del re. Il colore blu utilizzato per lo sfondo è il blu egizio , pigmento inventato dagli antichi egiziani come sostituto del più raro e prezioso blu oltremare che si otteneva dal lapislazzuli con un lungo e complicato procedimento. Il blu egizio è sostanzialmente vetro blu macinato molto finemente. Applicato sui mattoni di terracotta, si scioglieva quando questi venivano cotti nuovamente nel forno, formando uno strato sottile di vetro. urbano (agg.) = il termine viene dal sostantivo latino urbs che significa città. L'aggettivo significa quindi 'della città'. ceramica invetriata = si tratta di oggetti realizzati in terracotta sui quali è applicato un sottile strato di vetro. VIDEO - Come si fa il blu egizio Nelle immagini della galleria vediamo la Porta di Ištar e due degli animali con cui è decorata. La porta di Ishtar era l'ottava porta della città interna di Babilonia, città scoperta dall'archeologo tedesco Robert Koldewey nel 1899. La città di Babilonia si trova nell'attuale Iraq. La porta venne costruita intorno al 575 a. C. durante il regno di Nabucodonosor II e consacrata alla dea Ištar. È alta 14 metri e larga 10. La porta conduceva verso i più importanti edifici di culto e amministrativi. Dal 1930 la porta si trova al Pergamonmuseum di Berlino. I re assiri Sargon II e Assurbanipal fondano nuove città, con palazzi ornati da grandi sculture e raffinati bassorilievi, nei quali gli stessi re figurano come protagonisti di gesta eroiche. I Persiani, a loro volta, costruiscono palazzi ornati da bassorilievi in stile assiro-babilonese. Osservando il fregio degli arcieri , possiamo osservare che le figure umane sono sempre rappresentate di profilo ; un piede è posto davanti all'altro per dare l'idea del movimento; nel viso, l'occhio è rappresentato di fronte . Di notevole bellezza è il fregio della Caccia al leone di Assurbanipal . Nella galleria ho inserito l'immagine di un particolare di teste di cavallo. Per apprezzare pienamente il naturalismo del fregio, rimando alla pagina del British Museum , dove l'opera è conservata. Porta di Ishtar, 600-500 a.C. terracotta invetriata e smaltata, altezza 14,73 m, larghezza 15,70 m, Pergamon Museum, Berlino Porta di Ishtar, Toro La facciata è decorata con i Tori sacri ad Adad, dio delle intemperie. Le figure regali sono a rilievo e il loro colore ambrato spicca decisamente sul fondale azzurro lucido della terracotta. Porta di Ishtar, Mushushu Altri animali fantastici si alternano ai Tori, sono i Draghi sacri di Marduk, la massima divinità babilonese. Questi animali sono chiamati i Mushushu, e sono rappresentati con quattro zampe e una testa di serpente. Fregio degli Arcieri, dal palazzo di Dario I a Susa, 510 a. C. ca. Altezza di ciascun arciere 147 cm ca. Mattoni smaltati, Parigi, Museo del Louvre. Caccia al leone di Assurbanipal, particolare 645-635 a. C. British Museum Cavalli del carro da guerra reale, particolare dal fregio della Caccia al leone dal Palazzo Nord di Ninive Mesopotamian peoples also make small statues in the round in alabaster, a fairly soft stone that is easy to carve. They are figures of praying : men in prayer, represented schematically with their hands folded to their chests, large eyes wide open and the typical sheep's wool skirt. The blue pupils, made with the precious lapis lazuli, give the prayers a sense of spirituality Statue of Ebil-il, high priest of the Ištar temple, a place among whose ruins the statue was found, in the city of Mari . Dating back to the 25th century BC, it is now housed in the Louvre Museum in Paris. The priestly state of Ebil-il (the name is engraved on the statue) emerges from the "bald" head, typical of temple priests. Ebil-il, dressed in a sheepskin skirt, sits on a basket of reeds, his hands clasped indicating his "praying" posture. The statue, in alabaster, is 53 cm high. The Lamassu is a beneficial deity: in sculpture it is represented in the form of a winged bull with a human head. It was placed, in pairs, to protect the entrance doors of buildings and cities. It also performed an architectural function, as it supported part of the weight of the overlying structure. The head, the only part sculpted in the round, represents a bearded man with finely chiseled features. The body is rendered with anatomical precision; it has five legs, so as to appear stationary when viewed from the front, moving when viewed from the side. One of the Lamassu from the Khorsabad Palace of the Louvre (c. 713-707 BC) Side view. The invention of the mosaic The mosaic is one of the earliest documented artistic expressions in antiquity. The first examples date back to the Sumerians , in the 4th millennium BC The 'tessere' consisted of cones in marble or colored terracotta (white, black, red) which were placed in a plaster base on walls or columns in order to create geometric decorative motifs . . Testimonies have come to us from the city of Uruk , founded around 3,000 BC by the Sumerians and then conquered by the Babylonians. Ancient Uruk is located in Iraq , 20 kilometers east of the Euphrates River, in a swampy region about 230 kilometers southeast of Baghdad. By clicking on the underlined term you will instead see an example of a mosaic made with stone cones from the White Temple of Warka near Uruk. The fragment is kept in the Sulaimaniya Museum, in Iraq. The function of these mosaics was obviously decorative, but it also served to protect the walls of the buildings which were made of raw clay bricks dried in the sun. Portion of mosaic cladding in terracotta cones from the temple of Eanna (Warka) in the Uruk area. This portion of the wall is now preserved in Berlin at the Pergamonmuseum. The banner of Ur Stendardo di Ur (2500 a. C.), struttura in legno con mosaico (altezza: 21,7 - 22 cm, lunghezza: 50, 4 cm, larghezza della base: 11,60 cm, larghezza base superiore: 5, 60 cm; British Museum, Londra Lo stendardo di Ur venne ritrovato nel Cimitero Reale dell'antica città sumera presso Tell al-Muqayyar, nel sud dell'attuale Iraq. L'oggetto, usato probabilmente come insegna regale , è costituito da una struttura in legno decorata a mosaico e intarsio su quattro lati e sulla parte superiore. Sulla base, un foro permetteva di innalzare lo stendardo su un palo e, dunque, di portarlo in processione. I materiali utilizzati per la decorazione sono: madreperla , calcare rosso e lapislazzuli , fissati con bitume . Un lato presenta una decorazione su tre fasce; la lettura di questa scena va fatta dalla fascia più in basso e da sinistra verso destra. una serie di carri da guerra, guidati da soldati armati e trainati da cavalli, travolgono i nemici nella seconda fascia si ha una processione di soldati a piedi e di prigionieri nella terza fascia, a sinistra, il carro del re è preceduto da guardie (le figure sono rivolte verso destra); sul lato opposto si trova una schiera di prigionieri rivolti verso sinistra; al centro vi è la figura del re, rappresentato in dimensioni maggiori degli altri personaggi per sottolinearne la maggiore importanza. Sul lato opposto, nelle due fascie inferiori si vede una schiera di uomini intervallati ad animali (buoi, capre): probabilmente sono i sudditi che portano al re offerte o tributi; nella fascia superiore il re (figura più grande delle altre) partecipa ad un banchetto con dignitari seduti che sollevano dei bicchieri; a destra un cantante e un suonatore di lira intrattengono gli ospiti. L'oggetto venne ritrovato in pezzi e restaurato. Technique: mosaic and inlay Materials: wooden structure bitumen as an adhesive lapis lazuli (background) from Afghanistan mother of pearl red limestone (possibly from India) Video - Lapis Lazuli (English language) Bitumen is a hydrocarbon, it is part of the oil 'family' . In the image you can see a natural bitumen lake that still exists today in Trinidad. The ancients used this material that emerged from the ground in some areas. The Sumerians used it as 'glue' to attach the mosaic tiles of the Banner of Ur, the Egyptians used it in the mummification process. The cuneiform writing The first form of writing appears in the Mesopotamian area around 4,000 BC. C. and more precisely in Uruk. It is a pictographic type of writing, in which the signs are a stylized representation of real objects. The subsequent evolution leads to a further simplification of the pictographic signs. The processed signs are of two types: logograms and phonograms. Logograms indicate whole words. Phonograms indicate sounds. Cuneiform inscription on the right shoulder of a statue from Adab (Bismaya). The inscription mentions the name of the king of Adab, Lugal-dalu, and states that the statue is dedicated or offered to the god Esar. (2.800 - 2350 BC) Museum of the Ancient East, Istanbul, Turkey. Article with images - Wall Street International Il codice di Hammurabi è una tra le più antiche raccolte di leggi scritte. Appartiene alla civiltà babilonese. Il testo è scritto in lingua accadica cuneiforme. Il bassorilievo raffigura il dio Shamash (dio solare della giustizia) seduto in trono mentre porge il codice delle leggi ad Hammurabi, sesto re della prima dinastia babilonese. Quella del Louvre non è l'unica versione del codice di cui sono stati trovati diversi frammenti di diorite e trascrizioni su tavolette d'argilla. Il testo è composto da circa 8000 parole scritte in 51 colonne, ciascuna con circa 80 righe. Il contenuto può essere approssimativamente diviso in tre sezioni: un prologo di circa 300 righe, che spiega la legittimazione divina del re; una parte principale, con 282 clausole legali; e un epilogo di circa 400 righe, che loda la rettitudine del re e invita i successivi governanti a obbedire alle leggi qui riportate. Codice di Hammurabi (1792-1795 ca a. C.); stele in basalto nero decorata con un bassorilievo e con iscrizioni in caratteri cuneiformi (altezza 225 cm, larghezza: 79 cm, spessore: 47 cm); Louvre , Parigi Tavolette d'argilla e biblioteche Since the nineteenth century excavation campaigns have been carried out in the Middle East which have brought to light entire libraries made up of dried raw clay tablets . What can be found in an Assyrian - Babylonian library? warehouse documentation official documents laws chronicles of history recipes poems literary texts In 1964 Paolo Matthiae, archaeologist of the La Sapienza University of Rome, discovered the city of Ebla , near the current Tell Mardick, in Syria. The excavation campaigns continue every year and in 1975 the state archive of the city is discovered: a veritable library containing thousands of documents, all written in cuneiform characters on sun-dried clay tablets. I have no recent news on the continuation of the excavations, but I fear that, as in the case of other archaeological sites, also in the case of Ebla, the excavations have been interrupted due to the long and bloody war that has hit Syria in recent years. One of the consequences of Daesh's seizure of power was the destruction of artifacts of great historical and artistic value and the sale of 'salable' artifacts on the black market to finance the war. Very famous is the epic poem The Epic of Gilgameš (2600 - 2500 BC) which contains the oldest tale of the universal flood. The text, of which six versions are known, was found in the royal library of Ur. By following the link you will be able to see the version of the text which is kept at the British Museum in London. Very particular are the letters , which have sometimes been found still inserted in their 'envelopes' Tablet with envelope Clay envelope with tablet enclosed inside. The envelope contains a memorandum relating to a quantity of refined copper, certified by several individuals, for which the patronymic is also provided. Kanesh Paleo-Assyrian origin (19th century BC) Clay 5.1 x 6 x 2.9 cm .® Ligabue Collection The name of the archaeologist Khaled el Assad is now known all over the world due, unfortunately, to his heroic death during the Syrian war. In 2015, Khaled el Assad was captured by Isis (Daesh) militiamen and tortured to reveal where the precious treasures found in the archaeological excavations of the city of Palmyra were. The archaeologist will be beheaded, without having revealed the location of the treasures. The city of Palmyra , a UNESCO site since 1980, which was in an extraordinary state of conservation, was almost completely destroyed by Isis. EBLA - Official site of the Italian mission To ensure that the contents of the letter were not violated by prying eyes, the envelope was sealed using an engraved cylinder that matched the writer's 'signature'. Mesopotamian cylinder seal in limestone and relative impression; Shamash adoration scene, (Louvre) Cylindrical seal and modern impression: hunting scene. 2200-2100 BC Mesopotamia. The MET (Metropolitan Museum of Art, New York THE CUNEIFORME AND ARNALDO TOMODORO WRITING It often happens that contemporary artists are fascinated by ancient art and culture and this is precisely the case of the sculptor Arnaldo Pomodoro whose sculptures are found all over the world. Here beside you see The arrow (1993-1995) which is located in Paris at the UNESCO headquarters, but its spheres are very famous: perfect geometric shapes that reveal mysterious mechanisms within them. Arnaldo Pomodoro, La freccia, 1993-1995; bronzo, 198 × 468 × 167 cm, Parigi, Palazzo dell'UNESCO Arnaldo Pomodoro, Sfera Grande , 1971, Piazza della Libertà, Pesaro (PU) After having studied in depth the Mesopotamian civilizations, Pomodoro creates works in which the cuneiform writing, imprinted in the clay, inspires him a very personal way of sculpting the material. We see it very well in the Labyrinth , a sculpture you can enter ... Right here, in the first room, we find a huge cylinder of engraved stone - a seal with inscriptions that look just like cuneiform characters; on the floor and on the wall, a writing in relief seems to be produced by the movement of the seal. Of course it is not really the language of the ancient Babylonians, but a contemporary work of art in front of which we cannot help but think of the ancient texts, mysterious and incomprehensible to us, but full of charm. By following the last link you can play games, see the Labyrinth with virtual reality and book a visit, when you can ... Alla scoperta del Labirinto di Arnaldo Pomodoro per approfondire - scrivere in cuneiforme L'Egitto Fin dai tempi antichi, la civiltà egizia ha suscitato curiosità e meraviglia, soprattutto a causa degli imponenti monumenti disseminati lungo il corso del Nilo. La ricerca delle testimonianze dell’Antico Egitto non fa parte soltanto della storia più recente dell’archeologia. ma ha caratterizzato anche l’antichità, fin dal tempo dei Greci e dei Romani. L’ammirazione spesso aveva come conseguenza l’asportazione di opere, come statue e obelischi, che venivano ricollocate altrove - Roma è disseminata di obelischi egizi, per esempio. Talvolta, il mistero che circondava quest’antica civiltà si avvicinava alla magia - probabilmente a causa del grande impegno profuso dagli antichi egizi nell’assicurare la resurrezione ai propri faraoni e importanti dignitari. Fin dal XII secolo si diffuse in Europa l’uso farmacologico della polvere di mummia, considerata potentissimo rimedio contro le malattie più difficili da curare, come per esempio l’epilessia. Museo Egizio di Torino - virtual tour Museo Egizio Torino - tour virtuale ragazzi Museo Egizio del Cairo - collezione Nell’affrontare lo studio della produzione artistica degli egizi, l’indicazione è quella di leggere il capitolo del libro, facendo particolare attenzione alle immagini e alle didascalie che le accompagnano. In questa sezione, invece, troverete gli argomenti principali di interesse più propriamente artistico che è necessario conoscere bene: questi argomenti ritorneranno anche in futuro e ci permetteranno di osservare i cambiamenti. Emanuela Pulvirenti - L'arte Egizia DOVE VENIVA UTILIZZATA? DOVE VENIVA UTILIZZATA? DOVE VENIVA UTILIZZATA? DOVE VENIVA UTILIZZATA? - su pareti e colonne di edifici - sulle strutture in legno di mobili e sarcofagi - sui papiri - sui manufatti in terracotta LA TECNICA LA TECNICA LA TECNICA LA TECNICA tempera Pigmenti + gomma arabica + albume d’uovo I colori erano preparati miscelando i pigmenti ottenuti dalla macinazione di terre colorate, cui veniva aggiunta una sostanza collosa formata da acqua, lattice di gomma e albume d’uovo. I pennelli erano ricavati dalle fibre di palma. GOMMA ARABICA GOMMA ARABICA GOMMA ARABICA GOMMA ARABICA La gomma arabica è la resina ottenuta dagli alberi di acacia. Ancor oggi è alla base della composizione degli acquerelli ed è utilizzata anche in campo alimentare come addensante per preparare le caramelle gommose. CAMPITURA CAMPITURA CAMPITURA CAMPITURA Gli egizi stendevano i colori utilizzando la campitura: una stesura uniforme dentro una forma delimitata da un contorno. Nei dipinti egizi non ci sono sfumature e non esistono ombre perché tutto è immerso nella luce di Ra. Nell’ombra si potrebbe annidare il male, legato a Seth. La Pittura Home Verde Rosso Bianco Nero Giallo Blu Osiride, dipinto murale dalla Tomba di Sennedjem foto: licenza creative commons IL COLORE I significati, generalmente associati ai colori, derivano per lo più dall'osservazione della natura e da esperienze dirette, anche se, in alcuni casi, si osservano delle differenze nell'attribuzione dei significati, dovute alla cultura (come, per esempio, l'utilizzo del nero come colore del lutto, presso gli occidentali, e del bianco presso i giapponesi, col medesimo significato). Nell'antico Egitto, il colore (Iwen ) era parte integrante di ogni aspetto della vita quotidiana. Era, infatti, un indizio della sostanza di cui erano fatte le cose o del significato associato ad un aspetto del soggetto rappresentato. Per esempio, quando Amon veniva ritratto con la pelle blu, era in riferimento al suo aspetto cosmico. La pelle verde di Osiride, invece, era un riferimento al suo potere sulla vegetazione e alla sua resurrezione. Rosso (deshr): è un colore particolare, nel contesto dell'antica cultura egizia. Ha infatti due significati opposti : essendo il colore del sangue , può indicare la vita (e la vittoria), ma se questo sangue viene sparso attraverso un gesto di violenza, può diventare simbolo di morte e, più in generale, del male. A questo proposito, si può ricordare il mito di Iside e Osiride . Durante le celebrazioni, gli antichi egizi si dipingevano il corpo con ocra rossa, indossando amuleti in corniola , una pietra rosso scuro. Come simbolo di collera e di fuoco, dava origine ad espressioni come: agire "con cuore rosso", che voleva dire 'essere pieni di rabbia; mentre "arrossire" significava "morire". Il rosso era comunemente usato per simboleggiare la natura ardente del sole raggiante e gli amuleti col serpente che rappresenta l'"Occhio del Re" (fuoco, protezione e l'aspetto forse malevolo del sole) venivano fatti con mattoni rossi. Questo colore è stato collegato con la rigenerazione e con le forze pericolose che minacciavano l'ordine cosmico (Maat). Ad esempio, il deserto, minaccia per la vita, era chiamato "Terre rosse". Pericolo, distruzione e morte erano le idee connesse con il rosso: gli Scribi usavano l'inchiostro rosso quando volevano scrivere la parola "male". Il fatto che la pelle degli uomini egiziani venisse raffigurata con il rosso, non ha alcuna connotazione negativa. La vernice rossa veniva creata dagli artigiani egiziani utilizzando ferro ossidato naturalmente e ocra rossa. Una defunta presenta un'offerta a Horus, rappresentato con testa di falco e disco solare avvolto tra le spire di un serpente foto: licenza creative commons Il bianco (hedj e shesep) suggeriva l'onnipotenza e la purezza. Considerato come privo di colore, era usato per le cose semplici e sacre. Il nome della città santa di Menfi significava "Bianche mura". Sandali bianchi venivano indossati durante le cerimonie sacre. Gli oggetti rituali più comunemente utilizzati nei cerimoniali, come piccole ciotole e vasi canopi, erano privi di colore. Anche il tavolo per l'imbalsamazione del Bue Api di Menfi era di alabastro bianco. Bianco era anche il colore araldico dell'Alto Egitto: il "Nefer", la corona dell'Alto Egitto era bianca, anche se in origine probabilmente veniva fatta con canne verdi. Il colore bianco puro utilizzato in questo tipo di arte egizia era quello naturale del gesso. Vasi canopi provenienti dalla tomba di Neskhons, moglie di Pinedjem II, morta nel 981 a.C. (British Museum ) foto: licenza creative commons Rappresentazione della pesatura del cuore sul Papiro di Ani (British Museum ) foto: licenza creative commons Nell'antico Egitto, il nero (kem) era simbolo di morte e della notte. Osiride , il re dell'aldilà era anche chiamato "il nero". Una delle poche persone della vita reale ad essere divinizzate, la regina Ahmose Nefertari fu la patrona della necropoli. Era solitamente raffigurata con la pelle nera. Anubi , il dio dell'imbalsamazione era raffigurato come uno sciacallo o un cane nero. Così come il nero simboleggiava la morte era anche un simbolo naturale del mondo sotterraneo e quindi della resurrezione . Probabilmente era anche simbolo di fecondità e persino della vita . Questa associazione era dovuta all'abbondanza generata dal limo nero delle annuali inondazioni del Nilo. Il colore del limo divenne emblematico dello stesso Egitto: il paese, infatti, era chiamato "Kemet" (Terra nera). Pigmenti neri erano ricavati da composti del carbonio come fuliggine , carbone di legna o di terra oppure ossa di animali bruciate . Che Osiride fosse una divinità connessa con la fertilità della terra, legata alle piene del Nilo, è confermato anche dall'uso di realizzare dei piccoli sarcofagi con un incavo interno sagomato come il corpo della divinità che veniva riempito di terra e semi (corn mummies ). Questi sarcofagi venivano lasciati germogliare e poi interrati nei campi, in un rituale che doveva favorire l'agricoltura. Ahmose Nefertari, dalla tomba di Nebamon e Ipuky TT181 (Tebe), Neues Museum (Berlino) foto: licenza creative commons Articolo (Storica - National Geographic) - Osiride, il dio egizio dell'aldilà Il verde (wadhj) era il colore della vegetazione e della nuova vita. Nel linguaggio quotidiano fare "cose verdi" indicava un comportamento positivo. Come già accennato, Osiride era raffigurato spesso con la pelle verde ed era anche denominato Grande Verde. La malachite verde era un simbolo di gioia e la terra dei morti era descritta come il "campo di malachite". Nel libro dei morti si legge che il defunto diventerà un falco "le cui ali sono di pietra verde". L'occhio di Horus era un amuleto di pietra verde. Questo colore era anche associato alle divinità Hathor, Wadjet e Osiride. Il pigmento verde probabilmente veniva preparato come una pasta ricavata da ossidi di rame e di ferro mescolati con silice e calcio. Poteva anche essere estratto dalla malachite, un minerale naturale di rame. Ra e Imentet, dea delle necropoli occidentali dell'Egitto. Tomba di Nefertari, Tebe foto: licenza creative commons Il giallo (khenet, kenit) era ottenuto con ocre naturali oppure ossidi. Durante l'ultima parte del nuovo Regno, venne sviluppato un nuovo metodo, che derivava il colore dall'orpimento (trisolfuro di arsenico). Sia il sole che l'oro giallo condividevano le qualità di immortalità, eternità e indistruttibilità . Quindi l'uso del giallo, nell'arte egizia, generalmente indicava queste qualità. Si credeva che la pelle e le ossa degli dèi fossero d'oro . Così statue di divinità e maschere di mummie di Faraoni erano spesso costruite o placcate in oro. Quando il faraone moriva diventava il nuovo Osiride e quindi un Dio. Nell'immagine della Cerimonia di Apertura della bocca (a destra), notate i toni della pelle della mummia e di Anubi. Entrambi sono esseri divini ed entrambi hanno la pelle dorata, mentre il sacerdote e le donne in lutto hanno il classico rosso-marrone e giallo, tonalità della pelle usate solitamente per gli esseri umani. L'oro bianco , una lega di oro e argento, era considerato come l'equivalente dell'oro e qualche volta veniva utilizzato in contesti dove solitamente veniva usato il giallo. Libro dei morti di Hunefer : cerimonia di apertura della bocca. British Museum, Londra. Foto: licenza creative commons Blu (irtiu, sbedj): era preparato con ferro, ossidi di rame, silice e calcio. Questo prodotto aveva un colore ricco, che però era instabile e, a volte, si è scurito o si è modificato nel corso degli anni. Simboleggiava il cielo e l'acqua. In un certo senso cosmico estendeva il suo simbolismo ai cieli e alle inondazioni primordiali. In entrambi i casi il blu ha assunto il significato della vita e della rinascita . Era anche un simbolo del Nilo , delle sue colture e della fertilità . La fenice , che era un simbolo del diluvio primordiale, è stata modellata sull'airone che ha un piumaggio grigio-blu. Tuttavia, di solito era raffigurata con brillanti penne blu per sottolineare la sua associazione con le acque della creazione. Amon fu spesso raffigurato con il viso blu per simboleggiare il suo ruolo nella creazione del mondo. Per estensione i Faraoni erano talvolta indicati con facce blu, proprio per identificarli con Amon. I babbuini , che in natura non sono certo blu, sono stati dipinti con questo colore, ma non se ne conosce il motivo. L'ibis, un uccello blu era un simbolo di Thoth, proprio come il babbuino. Può essere quindi che i babbuini fossero raffigurati in blu per sottolineare la loro connessione a Thoth. Gli dei spesso erano raffigurati con capelli fatti di lapislazzuli, una pietra azzurra. Amuleto : Thoth raffigurato come un Ibis accompagnato dalla dea Maat. Faïence blu-azzurra, 3,1 x 4 x 1,5 cm, datazione: 722–332 a.C., Collezione del Museo Egizio di Torino Foto: creative commons Trascrivo, solo per ragioni di leggibilità, le descrizioni dei colori, utilizzati dagli egizi, reperibili sul sito Cultor College . Eventuali modifiche sono dovute a studi e approfondimenti personali. Seguendo il link, potete trovare altre utili informazioni LETTURA DELL'OPERA Dato che ci occupiamo di arte visiva, è abbastanza logico che sia importantissimo osservare bene le immagini e cercare quali siano gli elementi che le rendono uniche e speciali. Non basta quindi guardare superficialmente un'opera, ma dobbiamo soffermarci un po' di più sui suoi diversi aspetti. Può essere utile porsi alcune domande che ci guidino nell'osservazione: Di che tipo di opera si tratta ? (è una scultura, un bassorilievo, un dipinto? conosci la differenza tra questi e altri tipi di arte?) conosci l'autore (o comunque la civiltà o il periodo cui appartiene)? che cosa rappresenta? qual è secondo te il significato? Queste sono le domande principali, ma più domande riesci a porti, più scoprirai caratteristiche che ad un primo sguardo, probabilmente, ti erano sfuggite. Scena di caccia sul Nilo lettura dell'opera Frammento di dipinto parietale dalla tomba di Nebamun raffigurante una scena di caccia; 1350 a. C. ca; British Museum , Londra Immagine di pubblico dominio Partiamo dalla prima domanda: di che tipo di opera si tratta? Si tratta chiaramente di un dipinto e in particolare di un dipinto parietale , cioè fatto su una parete. Questo frammento di dipinto stava nella tomba di un funzionario reale vissuto sotto il regno di Thutmose IV e Amenofi III. Questo funzionario venne sepolto a Sheikh Abd El Qurna , in una necropoli dedicata ai funzionari reali e si trova lungo il Nilo, nella zona di Tebe, dove si trovano la famosa Valle delle Regine, il tempio di Luxor e quello di Karnak. Dalla tomba, sono stati asportati diversi frammenti dipinti: tre di questi si trovano custoditi al British Museum di Londra, uno si trova al museo di Avignone, in Francia, mentre degli altri si sono perse le tracce (probabilmente sono finiti nelle mani di qualche collezionista privato). Potrà sembrarti strano, ma non sappiamo dove si trovi esattamente la tomba da cui provengono questi dipinti: i primi archeologi erano più dei cacciatori di tesori, che degli scienziati. Si appropriavano di ciò che secondo loro poteva avere un valore e non si preoccupavano di documentare la scoperta. La tomba era rivestita di stucco che nell'antichità era fatto con un impasto di calce e pozzolana (materiale poroso e leggero di origine vulcanica), misto a polvere di marmo o gesso e che risultava così molto liscio. Successivamente lo stucco veniva decorato con pittura a tempera , dalle tinte vivide e chiare, e con pennellata svelta e sicura motivata dal rapido essiccamento dei colori. 2. Conosci l'autore (o la civiltà) cui appartiene? Si tratta sicuramente di un dipinto dell'antica civiltà egizia. 3. Che cosa rappresenta? Si tratta di una scena di caccia ambientata in una palude. Gli elementi naturali sono descritti in modo realistico , anche se talvolta stilizzato (vedi per esempio le piante di papiro. La figura umana è sempre stilizzata e, come si può vedere, la dimensione dipende dall’importanza del personaggio rappresentato. Il faraone, che dopo la morte viene divinizzato, e le divinità vengono rappresentati grandi, mentre le mogli, i figli e tutti gli altri membri della società sono di dimensioni inferiori. 4. Qual è secondo te il significato? Qui ognuno può dare la sua interpretazione, ma per capire il vero significato dobbiamo ricordarci che si tratta della decorazione di una tomba. Possiamo dire che questa scena bellissima rappresenta la visione che gli egizi avevano della vita oltre la morte : pensavano che avrebbero continuato a fare le cose che amavano fare in vita, come per esempio, andare a caccia. La loro vita sarebbe stata agiata, circondati da ogni tipo di comodità e ricchezza in una natura lussureggiante, cioè rigogliosa. Quali caratteristiche mi permettono di dire che questo dipinto appartiene all'antica civiltà egizia? Rappresentazione della figura umana Nefertari che presenta delle offerte , dipinto dalla tomba di Nefertari, Luxor Foto: licenza creative commons IN PITTURA Nella pittura, la figura umana è stilizzata , cioè è rappresentata secondo un modello stilistico messo a punto dagli antichi artisti egizi. Vediamo gli elementi fondamentali: la testa è rappresentata di profilo l'occhio è rappresentato come se lo vedessimo di fronte la parte superiore del corpo è vista di fronte dalla vita in giù (fianchi, gambe e piedi) la rappresentazione torna ad essere vista di profilo le proporzioni delle diverse parti del corpo vengono stabilite da un canone di proporzione , basato sull'unità di misura del cubito , cioè la misura del pugno chiuso. Canone egizio per la rappresentazione della figura umana. L'immagine è ripresa dalle risorse didattiche scaricabili del UM (The University of Menphis ). Video - interno della Tomba QV66 di Nefertari Visita virtuale nella tomba QV66 di Nefertari (Virtual Reality) IN SCULTURA Le sculture egizie sono realizzate riproducendo un reticolo sui quattro lati del blocco di pietra. Su ciascun lato si disegna la visione frontale, laterale (destra e sinistra) e posteriore e si scolpisce su tutti e quattro i lati, Alla fine si arrotondano gli spigoli. Si utilizza sempre il canone di proporzione. Le statue, pur continuando a seguire lo stile tipico del gusto egizio, spesso introducono elementi di somiglianza con i personaggi rappresentati. Statuette incompiute di Micerino , custodite nel Museum of Fine Arts di Boston. Immagine riprodotta dal sito La civiltà egizia , in cui puoi trovare molte informazioni relative a questi reperti Busto di Nefertiti . Ägyptisches Museum und Papyrussammlung, Neues Museum , Berlino. Foto: licenza creative commons Scriba rosso, 2620-2350 a.C. circa, calcare e cristallo di rocca, altezza 53,7 cm, da Saqquara, Museo del Louvre, Parigi Colosso di Akhenaton , Museo Egizio del Cairo, Egitto Immagine: licenza creative commons LETTURA DELL'OPERA Micerino e la moglie hanno lo sguardo rivolto in avanti. Il faraone indossa il nemes , il tipico copricapo egizio che simboleggia la natura divina del faraone, figlio del dio sole Ra, venuto in Terra a proteggere il suo popolo e la sua terra: l'Egitto; la moglie, invece indossa una parrucca con fitte trecce. Il corpo è descritto in modo da farci capire che gli egizi conoscevano molto bene l’anatomia, ma la rappresentazione è idealizzata secondo lo stile del tempo. La posa del corpo è statica (immobile) e rigida: le braccia della figura maschile sono vicine al corpo, le mani chiuse attorno ad un oggetto. La postura delle gambe suggerisce il movimento: la gamba destra tesa all’indietro e la sinistra avanzata, come per compiere un passo; tuttavia, i piedi poggiano completamente a terra e il ginocchio non è piegato. La figura femminile è ritratta mentre compie un gesto di tenerezza, abbracciando il marito (osserva la mano destra attorno al busto del faraone, mentre la sinistra si appoggia al braccio sinistro). Il braccio visibile è rigido, così come la mano, la muscolatura non è descritta in modo verosimile. Le figure sono scolpite in un unico blocco. La pietra tra braccia e gambe non viene asportata . Statua di Micerino e della regina Khamerernebti II , in pietra grigia, rinvenuta nel tempio mortuario del faraone a Giza. Conservata al Museum of Fine Arts di Boston Immagine: licenza creative commons ARCHITETTURA Le strutture architettoniche che ci sono arrivate hanno carattere monumentale e sono legate all culto dei morti o delle innumerevoli divinità . Famosissime sono le tre piramidi di Giza, ma molte sono anche le sepolture nelle valli dei re e delle regine. La forma perfetta della piramide è il risultato di un lungo percorso di tentativi e fallimenti . Ne è prova la piramide di Snefru, la cosiddetta ‘piramide romboidale’. Piramide di Snefru, ( 2560 a. C. ca.) altezza 105 m, l'inclinazione iniziale era di circa 54° (la piramide avrebbe dovuto raggiungere l'altezza di 133 m) poi modificata in 44°, per impedire il crollo dell'edificio. Governatorato di Giza, Egitto Foto: licenza Creative Commons La pendenza delle tre piramidi più famose (quelle di Cheope, Kefren e Micerino) va dai 51 ai 53°. Esistono piramidi con pendenze diverse (le piramidi nubiane , per esempio, hanno pendenza tra i 40 e i 50°). La pendenza doveva essere calcolata in modo preciso in base al tipo di terreno su cui sarebbe stata costruita . Il terreno su cui venne costruita la piramide di Snefru non era abbastanza solido per permettere la costruzione di una piramide alta 133 m, visti i cedimenti, gli architetti cambiarono l'inclinazione per poter portare a termine la costruzione. Il Pyramidion Il mito della creazione di Eliopoli In cima alla piramide e agli obelischi, era posto il pyramidion. Sulle piramidi, il pyramidion era costituito da una grande pietra piramidale realizzata in marmi di diverso colore e che poteva recare delle incisioni in caratteri geroglifici e rappresentazioni di Ra. Obelisco di Luxor con pyramidion dorato , Place de la Concorde, Parigi Foto di Dennis Jarvis, licenza Creative Commons Pyramidion della piramide di Amenemhat III a Dahshur presso il Museo Egizio del Cairo Foto di Jon Bodsworth, licenza Creative Commons Sugli obelischi, invece, il pyramidion era generalmente liscio e poteva essere ricoperto con lamine di oro o elettro (una particolare lega di oro e argento) o rame dorato. È detto anche pietra di Benben. Benben, nella mitologia egizia, era la collina primigenia che emerse dall’oceano del Nun e sulla quale il dio creatore Atum generò se stesso e la prima coppia divina. Qui puoi trovare degli articoli che parlano di alcuni miti cosmogonici egizi: wikipedia -benben Glencairn Museum News - Ancient Egyptian Creation Myth... Storica - Ptah e la creazione del mondo Il Tempio di Luxor Ingresso al Tempio di Luxor col viale fiancheggiato da sfingi, il primo pilone con uno dei due obelischi; l'obelisco mancante si trova ora a Parigi Foto di Jose Antonio, Licenza Creative Commons I templi sono edifici complessi con stanze e cortili collegati tra loro . Sono basati sul sistema trilitico , che abbiamo già incontrato nel periodo preistorico (piedritti + architrave). Le colonne hanno fusti che si ispirano a fasci di steli di papiro e sono sormontate da capitelli che si ispirano a infiorescenze di papiro chiuse o aperte. L’elemento orizzontale, l’architrave , è costituito da travi di pietra che si uniscono al centro del capitello. Colonne e pareti portano spesso numerose iscrizioni e in origine erano completamente dipinte a colori vivaci. Il Tempio di Abu Simbel Il complesso archeologico del sito di Abu Simbel, in egizio Meha, è composto principalmente da due enormi templi in roccia, detti templi rupestri ricavati dal fianco della montagna. Vennero fatti costruire dal faraone Ramses II nel XIII secolo a.C. per intimidire i vicini Nubiani e per commemorare la vittoria nella Battaglia di Qadesh. La scoperta di Abu Simbel fa parte delle pagine più avventurose dell’archeologia. Scoperto nel 1813 dallo svizzero Johann Ludwig Burckhardt , fu Giovanni Battista Belzoni ad entrarvi per la prima volta nel 1817. Belzoni era un personaggio molto particolare: ingegnere idraulico, in gioventù si era mantenuto a Londra facendo l’uomo forzuto’ nei circhi e successivamente si era imbarcato per l’Egitto insieme alla moglie come rappresentante di sistemi idraulici.Qui decise poi di dedicarsi alla ricerca archeologica. Il personaggio di Indiana Jones si ispira proprio alle sue rocambolesche avventure. Nel 1979 è stato riconosciuto come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Abu Simbel è simbolo dell’ingegno umano: gli egizi lo costruirono in modo che il 20 febbraio e il 20 ottobre il primo raggio di sole andasse a colpire la statua di Ramses II sul fondo del santuario. Dopo la costruzione della diga di Assuan , che produsse l’allagamento di vasti territori, una missione italiana realizzò un’impresa senza precedenti: lo spostamento dell’intero tempio su un livello più alto della collina nella quale era stato scavato . Per spostare il tempio, dopo lunghe e laboriose progettazioni, si decise di tagliarlo in blocchi numerati e poi ricomposti. Dopo lo spostamento, il fenomeno del raggio di sole si manifesta regolarmente due volte l’anno il 22 febbraio e il 22 ottobre. Articolo - Il trasferimento del Tempio di Abu Simbel - Storica - National Geographic VIDEO - Trasloco del tempio di Abu Simbel (tomba di Ramesse II) VIDEO - Moving the Egyptian Temples of Abu Simbel (1968) Il tempio di Hator a Dendera Situato a circa 2,5 km a sud-est della località di Dendera, è uno dei templi meglio conservati di tutto l'Egitto. L'intero complesso copre un'area di circa 40.000 m² ed è interamente circondato da un muro di mattoni a secco . Il complesso ospita cappelle , santuari ed un lago sacro oltre a una chiesa cristiana ed a due mammisi ovvero i luoghi della rinascita, destinati a celebrare la nascita annuale del figlio del re, il dio-figlio Il tempio è ricco di dipinti bellissimi. Qui troviamo anche una rappresentazione dello zodiaco egizio, derivato, secondo gli studi, da quello mesopotamico. Al centro, viene rappresentata la volta celeste, con le costellazioni, il sole e la luna nella posizione dell'eclissi solare del 25 settembre del 52 a. C. I ritratti del Fayyum Si tratta di straordinari dipinti ritrovati nella valle del Fayyum. I dipinti, realizzati con la tecnica dell’encausto (pigmento mescolato a cera calda e applicato su tavole di legno) appartengono al periodo copto (diffusione della chiesa cristiana greca). Le tavole di legno erano inserite nei bendaggi delle mummie. Sono testimonianza straordinaria della sopravvivenza delle antiche tradizioni funerarie e allo stesso tempo della straordinaria abilità tecnica ed espressiva raggiunta dagli artisti greci, di cui ci restano rarissime testimonianze pittoriche foto: public domain Wikimedia-Commons: raccolta Storica - National Geographic - I ritratti del Fayyum, sguardi dall'aldilà Materiali per ulteriore approfondimento MU - The University of Menphis - link a siti sulla civiltà e l'arte egizia Expedition Magazine - ANCIENT EGYPTIAN STONE-DRILLING Guardian - Egypt ...'Book of the Dead' Papyrus National Geographic - Meeting Hinat Ansa.it: La Via Lattea raffigurata nella dea dell'antico Egitto Nut The ancient Egyptian personification of the milky way as the sky-goddess Nut:.. La scrittura egizia VIDEO -Come funziona il geroglifico VIDEO - Pillole di geroglifico 1 VIDEO - Pillole di geroglifico 2 VIDEO - Pillole di geroglifico 3 VIDEO - Pillole di geroglifico 4 VIDEO - Pillole di geroglifico 5 VIDEO - Pillole di geroglifico 6 VIDEO - Pillole di geroglifico 8 TORNA A STORIA DELL'ARTE Up

  • Hayez | ProfCasilli

    Page Title Button This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Section Title Section Subtitle Every website has a story, and your visitors want to hear yours. This space is a great opportunity to give a full background on who you are, what your team does and what your site has to offer. Double click on the text box to start editing your content and make sure to add all the relevant details you want site visitors to know. If you're a business, talk about how you started and share your professional journey. Explain your core values, your commitment to customers and how you stand out from the crowd. Add a photo, gallery or video for even more engagement. Torna a Romanticismo

  • Arte Bizantina | ProfCasilli

    Roman art Lo stile bizantino caratterizza l'arte e l'architettura che si sviluppano nell'Impero Romano d'Oriente che, a partire dal 395 ha il proprio fulcro nella città di Costantinopoli - l'antica città greca Bisanzio, ribattezzata dall'imperatore Costantino I, nota, ai giorni nostri col nome di Istanbul, una delle maggiori città dell'attuale Turchia). Tale stile è il risultato della contaminazione dell'arte e dell'architettura romane e greche, con influenze dal Vicino Oriente. Cattedrale di Santa Sofia (Istanbul, Turchia) L'edificio nel quale vediamo applicati per la prima volta i criteri dello stile bizantino è la Basilica di Santa Sofia. Dedicato alla sapienza di Dio , dal 537 al 1453 l'edificio fu cattedrale cristiana bizantina (sede del Patriarcato di Costantinopoli , a eccezione di un breve periodo tra il 1204 e il 1261 quando fu convertito dai crociati sotto l'Impero latino di Costantinopoli a cattedrale cattolica di rito romano ). Divenne moschea ottomana il 29 maggio 1453 e tale rimase fino al 1931 , quando fu sconsacrata . Il 1º febbraio 1935 divenne un museo. Il 10 luglio 2020 , con un decreto presidenziale, è stata nuovamente aperta al culto islamico Principali caratteristiche pulvino : tronco di piramide rovesciata a base quadrata che viene sovrapposto al capitello; questo elemento permette di alzare l'arco e far entrare più luce negli edifici abbondanza di decorazioni molto raffinate derivate da intrecci di fiori e tralci (es: capitelli bizantini nella Basilica di San Salvatore a Brescia) proporzioni allungate delle figure umane (proporzione 1:9 invece che 1:8, del canone di Policleto utilizzato nel periodo classico dell'arte greca). Questo stratagemma sottolinea l'eleganza dei personaggi figure stilizzate , per lo più rappresentate frontalmente e differenziate attraverso gli abiti mancanza di realismo assenza quasi totale della prospettiva (si usa la sovrapposizione degli elementi per rendere la profondità dello spazio la pittura viene sostituita dal mosaico uso abbondante dell'oro specialmente negli sfondi (non viene rappresentato il mondo reale, ma tutto è immerso in una luce spirituale 什么是拜占庭艺术? 千古兴亡 | 拜占庭建筑 拜占庭艺术 basilica di Santa Sofia, Costantinopoli Di Arild Vågen - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24932378 Santa Sofia - pianta Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=387531 Capitello bizantino Santa Sofia basilica di Santa Sofia, Costantinopoli Di Arild Vågen - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24932378 1/7 Ravenna WORLD HERITAGE LIST L’arte paleocristiana assume aspetti particolari a Ravenna, che dal 402 viene preferita a Roma come capitale dell’Impero d’Occidente perché giudicata più sicura da attacchi e invasioni. Grazie agli stretti contatti fra imperatori d’Oriente e d’Occidente, si diffonde lo stile bizantino che si era sviluppato a Costantinopoli (l’antica Bisanzio, oggi Istanbul), capitale dell’Impero d’Oriente. Vengono quindi preferiti i mosaici (tipici dall’arte bizantina) alla pittura e gli edifici presentano un contrasto fortissimo fra l’esterno molto spoglio, e l’interno, scintillante d’oro: per il cristiano non ha importanza la bellezza esteriore ma quella interiore. 拉文纳 Gli edifici bizantini più importanti di Ravenna Mausoleo di Galla Placidia (dopo il 426 d. C.) Sant'Apollinare in Classe (consacrata nel 549 d. C.) Sant'Apollinare Nuovo (Teodorico fa iniziare la costruzione nel 505 d. C.) Basilica di San Vitale (532 -547 d.C.) Mausoleo di Teodorico (fatto costruire probabilmente prima del 526, anno della morte di Teodorico) Il mausoleo di Galla Placidia Il Mausoleo di Galla Placidia - video da 'Le meraviglie' Il mausoleo è una tomba monumentale. Il piccolo edificio è rivestito da mattoni che formano solo un semplice disegno sui lati; la pianta è a croce greca (cioè con i quattro bracci uguali) con una cupola, all’incrocio dei bracci, nascosta dal tiburio , cioè quella specie di cubo in mattoni che sembra sostenerla. All’interno, nella cupola, è raffigurata, su un cielo blu cobalto, una croce d’oro circondata da stelle, sempre d’oro, che diminuiscono di misura salendo verso l’alto. L’impressione è di uno scintillio che aumenta fino a concentrarsi nella croce, simbolo della luce di Dio e della salvezza. Mausoleo di Galla Placidia Di currybet - Flickr, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=626801 Mausoleo di Galla Placidia Di currybet - Flickr, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=626801 1/6 Per approfondire: Didatticarte - Arte Bizantina Up

  • Embossing a fish | ProfCasilli

    A fish with the embossing technique MATERIALS drawing of the model to be reproduced (made in pencil on a sheet of notebook or printer paper) anodized aluminum foil for embossment INSTRUMENTS pencil ballpoint pen pointed wooden skewer sushi stick teaspoon masking tape cotton swab notebook with normal cover (not rigid) soft towel (to be folded in four) Fish drawing design On the notebook sheet draw, horizontally, a rectangle of the same size as the plate that will be used for the embossing. (Never use cardboard sheets) Inside the rectangle, draw a smaller rectangle to create a 1 cm wide frame on all four sides. Draw a horizontal line dividing the interior space into two equal parts Using pictures taken from the internet or from books, draw your fish (remember that the drawing must be done in pencil). Cut out the rectangle along the outermost edge (same size as the metal plate) OVERHANG - Examples of the main passages REALIZATION TRANSFER THE DRAWING ON THE METAL SHEET: put the notebook , the ballpoint pen and the wooden skewer on the table place the aluminum foil on the notebook so that the silver side is visible place the rectangle of paper on the plate fix the rectangle of paper with the drawing with a piece of adhesive paper tape (about 3 cm) on the plate by folding the adhesive tape on the back of the plate itself . (Do not attach the drawing to the notebook: the plate must remain free, so that it can be turned during the work). Go over your drawing with the ballpoint pen, treading a little so as to create a path in the plate corresponding to all the lines of the drawing. (Attention: in case you have blackened some spaces on your drawing, just go over the contours of the shapes ). Lift the sheet of paper and go over all the marks again with the wooden skewer to make the path deeper. (Be careful not to use too much strength: you could make a hole in the plate). To obtain a sufficiently deep mark, move your skewer back and forth in the already drawn line: it is the repetition of this operation that will allow you to shape the plate without breaking it . STRAIGHTENING OF THE FOIL Turn the foil so you can see the copper side . Observe that the grooves you traced on the back of the plate appear in relief: the relief must be very well defined (at least a couple of millimeters). If the marks are not all well defined, turn the plate over and correct again. Turn the foil again from the right side (copper-colored side) and, using the tip of the skewer, make a well-defined mark next to the previous ones at a distance of one, maximum two millimeters. This operation is called straightening and serves to create a precise boundary of the parts that you will then go to emboss from the reverse. If you drew scales on the fish, remember to make a mark along the outer edge of each scale. Starting from the external profile of the fish, and using the flat part of the sushi stick, go to the outside of this second mark in order to well define the profile of your subject. If necessary, smooth the plate around the fish using the cotton ball. The plate around the fish must be perfectly flat . RUSH Turn the foil so you can see the silver back and, with regular, light movements, start embossing the parts you want in your fish to be embossed. For this you need to use the sushi stick , but you can also use the back of the skewer in the smaller spaces. In larger areas you can use circular movements, in narrower ones, straight movements. Move the tip back and forth, as if you were coloring with a pencil . The aim is to create a deep space, which from the obverse will be in relief. You don't have to press too hard, either because you could break the plate, or because you don't have to create unnecessary marks . During this operation, turn the plate often and observe what you are doing: some areas will probably have to be more embossed than others (for example the lips and the head of the fish). If you want to have very prominent areas, place the soft cloth folded in four on the notebook and go back to working exclusively in the affected areas. Be careful not to bend or crumple the plate. If you notice any imperfections, remove the cloth. Place the foil on the notebook facing the straight side and smooth it back around the fish, in order to restore the correct levels. Still working from the back (silver side), smooth the areas you embossed well with cotton. If you want to add textures or embossed marks, placing the plate on the notebook and draw them using the skewer. Your fish should be finished at this point. GALLERY OF THE WORKS REALIZED BY THE THIRD COURSE STUDENTS AT iSTITUTO COMPRENSIVO OF MANERBIO (2021 - 2022) Back to 'Activities' Back to 'Overhang' Go to 'Overhang of a Mask'

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