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  • COMPITO PER LE VACANZE | ProfCasilli

    COMPITO PER LE VACANZE Scrapbook delle vacanze estive COMPITO OBBLIGATORIO MINIMO 10 PAGINE🙃 scrap = n. frammento, pezzetto, ritaglio. Se ci pensi è una parola onomatopeica, cioé una parola che nasce da un suono, e in particolare, dallo strappare un foglio di carta scrapbook = n. libro di ricordi scrapbooking = n. tecnica con la quale si personalizzano le pagine di uno scrapbook Cos'è uno 'scrapbook'? Partendo dal significato della parola scrap possiamo cominciare a capire che lo scrapbook è un album creativo di ricordi. In rete si trovano tanti contenuti di esempio e guide per la realizzazione di uno scrapbook perché questo tipo di attività creativa è diventato un hobby molto diffuso. Lo scrapbook può diventare un modo per personalizzare un album di fotografie, ma può anche diventare un modo per raccogliere gli appunti di una materia: durante gli esami di quest'anno (2025) ho avuto modo di vedere gli appunti di storia della musica di alcune mie studentesse che avevo introdotto due anni fa alla pratica dello scrapbooking: veramente belli, piacevoli, leggibilissimi e che, secondo me, rendono piacevole lo studio. Cosa metto nel mio scrapbook delle vacanze? brevi racconti di esperienze vissute (viaggi, grest, incontri con gli amici, giochi,...) foto disegni che rappresentano luoghi e persone (al posto delle foto) biglietti di viaggio ingressi a luoghi visitati mappe e itinerari di viaggi o camminate trasformazione creativa di oggetti come bastoncini di ghiaccioli, cannucce, bottoni, graffette, ecc. stickers ritagli emozioni (brevi frasi, parole chiave, emoticon, ...) disegni liberi personaggi che ami disegnare da fumetti e manga animali immaginari (disegno, collage) disegni di fiori, piante, animali. .. dipinti collage mosaici progettazione di invenzioni fantastiche modelli di abiti inventati e creati con carte, ritagli di stoffa o anche solo disegnati texture decorazioni parole crociate (inventate o incollate) rebus caviardage (pagine scritte in cui cancello quasi tutte le parole e ne salvo solo alcune che possono comunicare un pensiero, un'emozione, un messaggio) sperimentazioni con ogni tecnica che conosci o ti inventi non ho nessuna idea... SCRAPBOOKING Prima di tutto ti voglio dire cosa lo scrapbook non è : non è un diario in cui raccontare per filo e per segno quello che hai fatto ogni giorno delle vacanze (sarebbe un compito di lingua e non un compito di arte) non è solo un album di foto (non vorrai spendere un patrimonio per stampare tutte le foto delle vacanze, vero?!?) non è un diario di viaggio, per cui serva andare in vacanza in luoghi speciali per poterlo fare non è un compito in senso stretto da fare di corsa prima di ritornare a scuola perché la profe ha detto che è obbligatorio e se non lo porto mi mette 4 sul registro ma allora cos'è? ma allora cos'è? ma allora cos'è? ma allora cos'è? è uno spazio creativo in cui ogni cosa è fatta per essere bella: scritte, disegni, composizione della pagina (cioè come distribuisco gli elementi in una pagina) è un album di ricordi del periodo delle vacanze è un luogo in cui creare delle attività quando mi annoio è un luogo in cui esercitare le tecniche apprese a scuola, ma anche in cui sperimentare cose nuove Cosa mi serve? Cosa mi serve? Cosa mi serve? Cosa mi serve? Ti scrivo un elenco di massima, il che non vuol dire che devi comprare tutte queste cose, ma che devi guardarti intorno e vedere che materiali hai a disposizione . Quel che non c'è si inventa . La parola d'ordine è spendere il meno possibile . un quadernino a quadretti o bianco (senza righe o quadretti) - oppure puoi costruire il tuo album con cartone, fogli colorati, carta da regalo per ricoprire la copertina, (se ti è rimasta da qualche regalo ricevuto), spago o nastrini per legare le pagine (in cui dovrai creare dei buchi) forbici colla nastro adesivo matita temperamatite gomma penne pennarelli matite colorate acquarelli ritagli di giornali o riviste depliant raccolti in viaggio o nel corso delle tue esperienze adesivi brillantini ..... ALCUNI ESEMPI

  • Attività | ProfCasilli

    ВИДЫ ДЕЯТЕЛЬНОСТИ В этом разделе вы найдете информацию о методах и мероприятиях, предлагаемых в классе.

  • Home | ProfCasilli

    Проф. Сильвия Касилли ИСКУССТВО И ИМИДЖ Материалы для обучения в младших классах средней школы Материалы, которые вы найдете на сайте, в вашем распоряжении, чтобы лучше следовать урокам; они не заменяют учебник, но содержат конспекты и углубленные материалы. Nelle pagine di questo sito, troverai tante informazioni, approfondimenti e stimoli per nutrire la tua curiosità. Non sono tutte cose da studiare, ma sono cose che puoi leggere un po' alla volta, per capire sempre meglio gli argomenti che affronteremo. Potrai scegliere di esplorare meglio gli ciò che ti piace di più. Il mio consiglio è di cominciare leggendo le parti fondamentali, che ti indicherò, guardando le immagini e le didascalie che le accompagnano. Poi potrai ritornare per leggere un articolo che solletica il tuo interesse, guardare un video o lanciarti nell'esplorazione di musei o siti archeologici in luoghi vicini e lontani o cercare di comprendere meglio un'opera d'arte che ti lascia a bocca aperta, ma anche una che fai fatica ad apprezzare (anche capire perché una cosa non ti piace è molto importante). Lo studio è un viaggio e nel tuo viaggio incontrerai cose che ti sono già familiari ed altre sconosciute. Mi piacerebbe che tu provassi a sentirti come un esploratore in una terra misteriosa, ricca di luoghi e opere straordinarie. Più viaggerai e più diventerai ricco di una ricchezza che nessuno mai ti potrà portare via. BUON VIAGGIO! Туннель

  • Gotico | ProfCasilli

    ГОТИКА (1100 - fine 1300) Как мы уже видели в архитектуре, готический стиль, зародившийся во Франции и распространившийся в Европе, изо всех сил пытается утвердиться в Италии. В итальянских «готических» соборах окна не такие высокие, как в остальной Европе, и структура по-прежнему имеет прочные стены, по крайней мере, до определенной высоты. Эта особенность определяет разницу в декорациях: во Франции, Германии и Англии изображения историй из Библии или Евангелий воспроизводятся через большие витражи. в Италии эти изображения выполнены с помощью живописи. Живопись этого периода трансформируется по сравнению с живописью византийского и романского периодов. С одной стороны, интернациональная готика влияет на изображения: на картинах мы видим характерные элементы архитектуры, такие как стрельчатые арки, а фигуры кажутся вытянутыми, изящными и изящными. Этот способ живописи особенно влияет на SENESE SCHOOL (= Siena). С другой стороны, во Флоренции сначала Чимабуэ, а затем Джотто начинают настоящую революцию, которая проложит путь Ренессансу: пейзаж и персонажи описываются все более реалистично, и способ их выражения становится все более реалистичным. добиваются с помощью жестов и мимики эмоций. Architettura gotica in Europa In Francia, dove lo stile Gotico nasce, inizialmente riguarda l'architettura sacra ed ha lo scopo di celebrare la grandezza di Dio . Due sono essenzialmente gli elementi caratteristici: lo slancio verso l'alto , che simboleggia lo sforzo dell'uomo per avvicinarsi a Dio, per mezzo della preghiera, e l'utilizzo della luce , visto come manifestazione di Dio verso gli uomini. Per raggiungere il primo obiettivo si utilizzano nuovi elementi architettonici: l'arco a sesto acuto (o ogivale) , cioè un arco più stretto e slanciato di quello a tutto sesto di derivazione romana la volta a crociera ogìvale , ottenuta partendo dagli archi ogìvali impostati su pilastri, con costoloni nei punti di contatto delle vele, che scaricano il peso della costruzione lungo i pilastri pilastri a fascio , costituiti da fasci di colonne che costituiscono una struttura massiccia, anche se elegante, in grado di sostenere l'enorme peso della struttura. Il secondo obiettivo è legato al primo: I costoloni che scaricano il peso dell'edificio, liberano i muri perimetrali che non hanno più la funzione di sostegno: i muri diventano più sottili ed è possibile aprire grandi finestre che inondano l'interno delle cattedrali di luce Le finestre , slanciate, si concludono con archi ogìvali e sono caratterizzati da vetrate colorate, sulle quali vengono raccontati episodi sacri Gli architetti di questo periodo devono inventare nuove soluzioni tecniche per rispondere agli ideali che queste nuove costruzioni vogliono diffondere. Tra gli elementi più innovativi ed essenziali, c'è l'introduzione di contrafforti con archi rampanti . Si tratta di strutture esterne che si appoggiano ai muri perimetrali e permettono di scaricare l'enorme peso di queste altissime costruzioni, permettendone la stabilità. Cattedrale di Saint Denis L'arte e gli artisti nel Medio Evo Oggi siamo abituati a pensare agli artisti come persone molto speciali, dotate di particolari talenti, ma nel Medio Evo non era così. La parola ARTE era collegata alle associazioni corporative di mercanti e artigiani. Gli artisti erano considerati 'artefici' cioè letteralmente persone che lavoravano con le mani , quindi artigiani. In questa categoria c'erano pittori, scultori e architetti. Il principale committente era la Chiesa che si serviva dell'opera degli artisti per divulgare i propri insegnamenti ad un pubblico per lo più analfabeta. Per tutto il Duecento gli artisti vennero considerati di rango inferiore rispetto a tutti coloro che praticavano le cosiddette 'arti liberali'i quali si servivano della comunicazione scritta, destinata ai pochi che al tempo erano in grado di leggere e di scrivere. Nel Trecento le cose cominciano a cambiare e Giotto è il primo artista che dimostra consapevolezza delle proprie capacità firmando le proprie opere e pian piano si cominciano a considerare pittori, scultori e architetti come persone che non solo sono abili nell'utilizzo delle tecniche, ma che utilizzano anche l'intelligenza per la realizzazione delle loro opere. Questa nuova considerazione porterà ad un miglioramento del prestigio degli artisti nella società del tempo e anche ad un miglioramento economico. Чтобы понять масштабы изменений, давайте сравним работы. первая работа - византийская мозаика Феодоры, жены императора Юстиниана, из базилики Сан-Витале в Равенне. Это мозаика, в которой фигуры очень статичны, они кажутся поставленными. Фон сделан из золота вторая работа всегда представляет собой мозаику из апсиды собора Чефалу с изображением Христа Пантократора (= всемогущего). Опять у нас большое изобилие золота. Фигура Христа очень детализирована и, несмотря на искусную драпировку, продолжает оставаться статичной. (романский период) Теперь давайте сравним некоторые произведения сиенской школы и флорентийской школы. La Scuola senese mantiene un contatto più diretto con l'arte bizantina e col gotico francese: eleganza, figure allungate, sfondi oro La Scuola fiorentina, con Cimabue e Giotto, cerca una umanità più terrena, realistica: il paesaggio è terrestre con animali, piante e scorci di città i personaggi sono meno evanescenti sui volti compaiono le emozioni Джотто ди Бондоне, Благовещение (1303-1305), фреска из капеллы Скровеньи, Падуя Симона Мартини, Благовещение (1333 г.), темпера на дереве (184 x 210 см), Галерея Уффици, Флоренция Cimabue e Giotto Giotto è l'atista che prepara la strada al rinnovamento del Rinascimento. Pittore e architetto (suo è il Campanile della Basilica di Santa Maria del Fiore di Firenze), grazie agli insegnamenti del suo maestro Cimabue, si allontana gradualmente dalla visione codificata dei modelli bizantini e cerca di avvicinarsi sempre più ad una rappresentazione fedele della realtà. In generale, Giotto Diminuisce l'utilizzo dell'oro nei suoi dipinti cerca di dare consistenza plastica alle figure inserisce le scene in paesaggi e scorci cittadini cercando anche di restituire una visione prospettica (dobbiamo ricordare che la prospettiva non è stata ancora descritta in modo preciso e si dovrà attendere fino alla metà del '400 quando Filippo Brunelleschi la descrive). Crocifisso di Santa Croce, Cimabue (1272-1280); tempera su tavola; 448 x 390 cm, Museo di Santa Croce, Firenze immagine: licenza Creative Commons Nel crocefisso di Giotto la posa è sicuramente meno elegante, ma percepiamo con maggior forza il peso del corpo che determina l'abbassamento delle braccia. Osserva come i muscoli del petto siano in tensione. Osserva anche che Giotto sceglie di rappresentare i piedi sovrapposti e fissati da un unico chiodo. Il sangue cola dalle ferite, la testa è reclinata in avanti. Sotto la croce si vede una forma trapezoidale che contiene una roccia e alla base della roccia un cranio: questo elemento rappresenta il Golgota, cioè il monte sul quale è avvenuta la crocifissione (in ebraico il termine significa cranio). Come sempre, esaminiamo e confrontiamo alcune opere per comprendere meglio le novità introdotte. Cimabue , come puoi vedere nel Crocifisso qui riportato, partendo dai modelli bizantini, inizia ad inserire degli elementi che possano trasmettere maggiore coinvolgimento emotivo, come la curvatura del corpo e utilizzando il chiaroscuro (cioè le ombre) riesce a dare al corpo maggiore tridimensionalità. Osserva però che la figura del Cristo ha delle proporzioni molto allungate, come avveniva nello stile bizantino e la ricerca dell'eleganza ne fa una rappresentazione spirituale. Giotto, Crocifisso di Santa Maria Novella (1290-95); tempera e oro su tavola; 578 x 406 cm, Santa Maria Novella Firenze ciclo pittorico = è un insieme di dipinti caratterizzati da un tema comune, realizzati dallo stesso artista e collocati in uno stesso luogo I cicli pittorici , nei quali possiamo vedere maggiormente le novità e la grandezza di questo artista, si trovano concentrati in due luoghi: ad Assisi nella Basilica di San Francesco e a Padova , nella Cappella degli Scrovegni. Giotto, come già detto, è il primo artista che , consapevole della propria bravura, firma le sue opere . I grandi cicli di affreschi richiedono un lungo lavoro di preparazione delle superfici e dei materiali necessari alla pittura, oltre che la progettazione delle diverse scene. Giotto crea una bottega nella quale lavorano diversi allievi e aiutanti. Il lavoro è suddiviso in base alle competenze e alle esigenze. In questo modo, Giotto, caratterizzato da un forte spirito imprenditoriale, riesce a far fronte alle commissioni ricevute. Basilica di San Francesco d'Assisi - virtual tour Cappella degli Scrovegni - Padova - virtual tour Cappella degli Scrovegni - 3D - alternativo Giotto, Compianto sul Cristo morto (1303 -05); affresco; Cappella degli Scrovegni, Padova immagine di Gennadii Saus i Segura, licenza Creative Commons Analisi dell'opera Le scene presenti nella Cappella degli Scrovegni sono suddivise in riquadri circondati da cornici. Il riquadro che stiamo analizzando ha una forma quadrata. La scena è ambientata in un esterno : lo sfondo presenta una salita rocciosa che taglia in diagonale la scena e si conclude con un albero spoglio. Questo elemento divide idealmente la scena in due parti : in alto vediamo un gruppo disordinato di angeli che osservano disperati la scena rappresentata in primo piano. Ogni angelo è caratterizzato in modo diverso ed esprime il proprio dolore con gesti molto forti. In primo piano vediamo Maria che sorregge il corpo di Gesù. Maria è accompagnata da molte altre donne: ne vediamo un gruppo in secondo piano e altre in primo piano. A destra in secondo piano, vediamo alcune figure maschili. Ogni figura è caratterizzata da una gestualità con la quale Giotto rappresenta la sua personale partecipazione al dolore di questo momento. Osserva i gesti di ciascun personaggio e l'espressione dei volti. Il modo in cui Giotto rappresenta le emozioni è un elemento nuovo nella pittura : mentre nel periodo precedente le figure dovevano esprimere la superiorità spirituale, qui Giotto rappresenta invece una umanità vera e semplice. Nella scena compaiono due figure sedute per terra di spalle : questa è una novità nella pittura del tempo: Giotto non vuole rappresentare i singoli santi, ma vuole rendere con naturalezza una scena di cui è spettatore. Il taglio diagonale dello sfondo, così come la postura e la disposizione dei diversi personaggi creano una composizione dinamica . Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, Il presepio di Greccio, Giotto (1295 - 99); affresco 230 x 270 cm Licenza Creative Commons Osserva gli elementi che descrivono l'ambiente in cui è collocata la scena della sacra rappresentazione: è facile rendersi conto che gli edifici hanno dimensioni ridotte: si tratta infatti di edifici in legno realizzati come scenografia. Giotto, infatti, si ispira proprio alle sacre rappresentazioni che ebbero origine in Italia dal Presepe di Greccio realizzato da San Francesco nel 1223: si trattava di un presepe vivente in cui diversi personaggi rappresentavano la nascita di Gesù e declamavano dei testi in volgare (= l'italiano del tempo). Natività di Maria, Giotto (1303-05 ca.); affresco dalla Cappella degli Scrovegni di Padova Licenza Creative Commons Il Giudizio Universale Siamo sempre a Padova, nella Cappella degli Scrovegni. Sul muro di fondo nel quale si apre il portale d'ingresso alla chiesa è collocato l'affresco che rappresenta il Giudizio Universale. L'affresco occupa l'intera parete ed è occasione per Giotto di grandi invenzioni fantastiche. L'dea di per sé non è totalmente originale e sicuramente Giotto si ispira ad un bellissimo mosaico veneto-bizantino che si trova nella Basilica di Santa Maria Assunta sull'isola di Torcello, nella laguna veneta. Particolare del Giudizio Universale nella Basilica di Santa Maria Assunta, Torcello (Venezia); seconda metà dell'XI e seconda metà del XII secolo. foto di Sailko, Licenza Creative Commons Osserva come dalla figura di Cristo racchiuso nella mandorla scende un fiume di sangue che si trasforma in fuoco e scende fino all'inferno Giotto, Giudizio Universale; affresco, Cappella degli Scrovegni, Padova Licenza Creative Commons

  • Le Civiltà Fluviali e l'Egitto | ProfCasilli

    Inizio pagina civiltà fluviali Civiltà fluviali-introduzione Mesopotamia Porta di Ishtar Mesopotamia-scultura Lamassu Invenzione del Mosaico Stendardo di Ur Scrittura cuneiforme Tavolette d'argilla e biblioteche Arnaldo Pomodoro Egitto - introduzione Pittura-Egitto Colore Lettura dell'opera Tomba di Nebamun canone egizio-pittura Figura umana-scultura Micerino_lettura dell'opera Architettura Egitto Pyramidion Luxor Abu Simbel Dendera Fayyum Approfondimenti Geroglifici Rinvio pagina Речные цивилизации Речные цивилизации зарождались и развивались в очень плодородных районах вдоль рек, где сельское хозяйство и животноводство обеспечивали очень хорошие условия жизни. Есть две области, в которых селятся цивилизации со сходными характеристиками: Месопотамия (земли между реками), расположенная там, где протекают Тигр и Евфрат, и Египет , вдоль течения Нила. Благодаря благоприятным условиям климата и обилию урожая эти цивилизации развивают первые формы торговли и создание рынков для обмена товарами. Эти действия, в свою очередь, способствуют рождению первых городов. Общество определяется благодаря разделению труда : люди специализируются в определенных областях, таких как фермеры, торговцы, ремесленники и т. д. Именно в этом контексте рождается письмо, и, как мы все знаем, история начинается с письма . Первоначально он использовался для ведения учета складов товаров или для составления договоров между торговцами, позже он использовался для написания законов, а также для литературных произведений, таких как история о Гильгамеше, первая эпическая поэма в истории. Форма письма, принятая в Месопотамии (около 3350 г. до н.э.), называется клинописью, потому что она сделана треугольными знаками, отпечатанными в свежей глине. В Египте, напротив, была принята более сложная форма письма, в которой смешаны рисунки и знаки, называемая иероглифическим письмом. Месопотамия В этом регионе развивалось множество цивилизаций со сходными характеристиками как в социальной организации, так и в художественном производстве. Шумеры (с 4.000/3.500 до н.э. до 1.700 до н.э. Вавилоняне (1800–600 гг. до н. э.) Ассирийцы (1.100 - 612 до н.э.) Персы (539 - 331 до н.э.) С завоеванием Персидской империи Александром Македонским эти территории станут частью эллинистического мира. Зиккурат шумерский термин 𒅆𒂍𒉪 означает «быть высоким»; ступенчатая конструкция (перекрывающиеся площадки) уменьшающегося размера (все меньше) с башмачными стенками (= наклонные стены) - религиозное служение - астрономическая обсерватория - резиденция священников - реальные склады Искусство Месопотамии — выражение силы и духовности. Искусство месопотамских народов проявляется главным образом в украшениях царских дворцов и городских стен фигурами людей и животных, представленными в профиль и в схематических формах . Шумеры были ответственны за основание первых крупных городов (Сузы, Ура, Лагаша и Урука) и изобретение глиняного кирпича , обильного материала по берегам рек, из которого были построены зиккураты , большие ступенчатые сооружения с преимущественно религиозным содержанием. . Термин означает «быть высоким». Зиккурат образован несколькими расположенными одна над другой четырехугольными платформами уменьшающихся размеров и с эскарпными стенками , то есть наклоненными внутрь для улучшения устойчивости здания. Зиккурат — это, по сути, искусственная гора, сооружение, позволяющее приблизиться к богам, каких столько строилось в древности и в разных уголках мира. Храм расположен в верхней части, а на последней площадке также можно было наблюдать за небесным сводом: поэтому он выполнял еще и функцию астрономической обсерватории. Этажами ниже располагались апартаменты жрецов, а в нижнем ярусе царские склады, где скапливались ресурсы, которые в случае необходимости можно было раздать населению. La Porta di Ishtar I re babilonesi Hammurabi (vissuto circa nel 1800 a. C.) e Nabucodonosor II (634 a.C. ca – 562 a.C. circa) si dedicano invece alla realizzazione di grandi palazzi, mura e porte urbane rivestiti con la tecnica della ceramica invetriata . L’arte e l’architettura diventano uno strumento per mostrare la potenza del re. Il colore blu utilizzato per lo sfondo è il blu egizio , pigmento inventato dagli antichi egiziani come sostituto del più raro e prezioso blu oltremare che si otteneva dal lapislazzuli con un lungo e complicato procedimento. Il blu egizio è sostanzialmente vetro blu macinato molto finemente. Applicato sui mattoni di terracotta, si scioglieva quando questi venivano cotti nuovamente nel forno, formando uno strato sottile di vetro. urbano (agg.) = il termine viene dal sostantivo latino urbs che significa città. L'aggettivo significa quindi 'della città'. ceramica invetriata = si tratta di oggetti realizzati in terracotta sui quali è applicato un sottile strato di vetro. VIDEO - Come si fa il blu egizio Nelle immagini della galleria vediamo la Porta di Ištar e due degli animali con cui è decorata. La porta di Ishtar era l'ottava porta della città interna di Babilonia, città scoperta dall'archeologo tedesco Robert Koldewey nel 1899. La città di Babilonia si trova nell'attuale Iraq. La porta venne costruita intorno al 575 a. C. durante il regno di Nabucodonosor II e consacrata alla dea Ištar. È alta 14 metri e larga 10. La porta conduceva verso i più importanti edifici di culto e amministrativi. Dal 1930 la porta si trova al Pergamonmuseum di Berlino. I re assiri Sargon II e Assurbanipal fondano nuove città, con palazzi ornati da grandi sculture e raffinati bassorilievi, nei quali gli stessi re figurano come protagonisti di gesta eroiche. I Persiani, a loro volta, costruiscono palazzi ornati da bassorilievi in stile assiro-babilonese. Osservando il fregio degli arcieri , possiamo osservare che le figure umane sono sempre rappresentate di profilo ; un piede è posto davanti all'altro per dare l'idea del movimento; nel viso, l'occhio è rappresentato di fronte . Di notevole bellezza è il fregio della Caccia al leone di Assurbanipal . Nella galleria ho inserito l'immagine di un particolare di teste di cavallo. Per apprezzare pienamente il naturalismo del fregio, rimando alla pagina del British Museum , dove l'opera è conservata. Месопотамские народы также делают небольшие круглые статуи из алебастра, довольно мягкого камня, который легко вырезать. Они представляют собой фигуры молящиеся : мужчины в молитве, схематично изображенные со сложенными на груди руками, широко открытыми большими глазами и типичной юбкой из овечьей шерсти. Голубые зрачки, сделанные из драгоценного лазурита, придают молитвам ощущение духовности. Статуя Эбил-иля, верховного жреца храма Иштар, место, среди развалин которого была найдена статуя, в городе Мари . Датируемая 25 веком до нашей эры, она сейчас находится в Лувре в Париже. Жреческое состояние Эбил-иля (имя выгравировано на статуе) возникает из «лысой» головы, типичной для храмовых жрецов. Эбил-иль, одетый в овчинную юбку, сидит на корзине с камышом, сложив руки, что указывает на его «молитвенную» позу. Статуя из алебастра имеет высоту 53 см. Ламассу — благодетельное божество: в скульптуре он представлен в виде крылатого быка с человеческой головой. Их ставили попарно для защиты входных дверей зданий и городов. Он также выполнял архитектурную функцию, так как поддерживал часть веса вышележащей конструкции. Голова, единственная часть, вылепленная по кругу, представляет собой бородатого мужчину с точеными чертами лица. Тело прорисовано с анатомической точностью; у него пять ног, чтобы казаться неподвижным, если смотреть спереди, и движущимся, если смотреть сбоку. Один из ламассу из Хорсабадского дворца Лувра (ок. 713-707 гг. до н.э.) Вид сбоку. Изобретение мозаики. Мозаика - одно из самых ранних задокументированных художественных выражений древности. Первые примеры относятся к шумерам , в 4-м тысячелетии до нашей эры . «Тессере» состояла из конусов из мрамора или цветной терракоты (белой, черной, красной), которые помещались в гипсовую основу на стены или колонны для создания геометрических декоративных элементов . мотивы . . Свидетельства дошли до нас из города Урук , основанного около 3000 г. до н.э. шумерами, а затем завоеванного вавилонянами. Древний Урук расположен в Ираке , в 20 км к востоку от реки Евфрат, в болотистой местности примерно в 230 км к юго-востоку от Багдада. Нажав на подчеркнутый термин, вы вместо этого увидите образец мозаики из каменных конусов из Белого храма Варка недалеко от Урука. Фрагмент хранится в музее Сулеймании в Ираке. Функция этих мозаик, очевидно, была декоративной, но они также служили для защиты стен зданий, сложенных из высушенных на солнце глиняных кирпичей. Часть мозаичной облицовки терракотовыми конусами из храма Эанна (Варка) в районе Урука. Эта часть стены сейчас хранится в Берлине в Пергамском музее. Знамя Ура Stendardo di Ur (2500 a. C.), struttura in legno con mosaico (altezza: 21,7 - 22 cm, lunghezza: 50, 4 cm, larghezza della base: 11,60 cm, larghezza base superiore: 5, 60 cm; British Museum, Londra Lo stendardo di Ur venne ritrovato nel Cimitero Reale dell'antica città sumera presso Tell al-Muqayyar, nel sud dell'attuale Iraq. L'oggetto, usato probabilmente come insegna regale , è costituito da una struttura in legno decorata a mosaico e intarsio su quattro lati e sulla parte superiore. Sulla base, un foro permetteva di innalzare lo stendardo su un palo e, dunque, di portarlo in processione. I materiali utilizzati per la decorazione sono: madreperla , calcare rosso e lapislazzuli , fissati con bitume . Un lato presenta una decorazione su tre fasce; la lettura di questa scena va fatta dalla fascia più in basso e da sinistra verso destra. una serie di carri da guerra, guidati da soldati armati e trainati da cavalli, travolgono i nemici nella seconda fascia si ha una processione di soldati a piedi e di prigionieri nella terza fascia, a sinistra, il carro del re è preceduto da guardie (le figure sono rivolte verso destra); sul lato opposto si trova una schiera di prigionieri rivolti verso sinistra; al centro vi è la figura del re, rappresentato in dimensioni maggiori degli altri personaggi per sottolinearne la maggiore importanza. Sul lato opposto, nelle due fascie inferiori si vede una schiera di uomini intervallati ad animali (buoi, capre): probabilmente sono i sudditi che portano al re offerte o tributi; nella fascia superiore il re (figura più grande delle altre) partecipa ad un banchetto con dignitari seduti che sollevano dei bicchieri; a destra un cantante e un suonatore di lira intrattengono gli ospiti. L'oggetto venne ritrovato in pezzi e restaurato. Техника: мозаика и инкрустация Материалы: деревянная конструкция битум как клей лазурит (фон) из Афганистана перламутр красный известняк (возможно, из Индии) Видео - Лазурит (английский язык) Битум — это углеводород, он принадлежит к «семейству» нефтяных масел . На изображении вы можете увидеть природное битумное озеро, которое существует и сегодня на Тринидаде. Древние использовали этот материал, появившийся из-под земли в некоторых районах. Шумеры использовали его как «клей», чтобы прикрепить мозаичные плитки Знамени Ура, египтяне использовали его в процессе мумификации. Клинопись Первая форма письма появилась в Месопотамии около 4000 г. до н.э. C. , а точнее в Уруке. Это пиктографический тип письма, в котором знаки представляют собой стилизованное изображение реальных предметов. Последующая эволюция приводит к дальнейшему упрощению пиктографических знаков. Обрабатываемые знаки бывают двух типов: логограммы и фонограммы. Логограммы обозначают целые слова. Фонограммы обозначают звуки. Клинопись на правом плече статуи из Адаба (Бисмая). В надписи упоминается имя царя Адаба Лугал-далу и говорится, что статуя посвящена или поднесена богу Асару. (2.800 - 2350 до н.э.) Музей Древнего Востока, Стамбул, Турция. Статья с изображениями - Wall Street International Il codice di Hammurabi è una tra le più antiche raccolte di leggi scritte. Appartiene alla civiltà babilonese. Il testo è scritto in lingua accadica cuneiforme. Il bassorilievo raffigura il dio Shamash (dio solare della giustizia) seduto in trono mentre porge il codice delle leggi ad Hammurabi, sesto re della prima dinastia babilonese. Quella del Louvre non è l'unica versione del codice di cui sono stati trovati diversi frammenti di diorite e trascrizioni su tavolette d'argilla. Il testo è composto da circa 8000 parole scritte in 51 colonne, ciascuna con circa 80 righe. Il contenuto può essere approssimativamente diviso in tre sezioni: un prologo di circa 300 righe, che spiega la legittimazione divina del re; una parte principale, con 282 clausole legali; e un epilogo di circa 400 righe, che loda la rettitudine del re e invita i successivi governanti a obbedire alle leggi qui riportate. Codice di Hammurabi (1792-1795 ca a. C.); stele in basalto nero decorata con un bassorilievo e con iscrizioni in caratteri cuneiformi (altezza 225 cm, larghezza: 79 cm, spessore: 47 cm); Louvre , Parigi Tavolette d'argilla e biblioteche С девятнадцатого века на Ближнем Востоке проводились раскопки, в ходе которых были обнаружены целые библиотеки, состоящие из высушенных сырых глиняных табличек . Что можно найти в ассиро-вавилонской библиотеке? складская документация официальные документы законы хроники истории рецепты стихи литературные тексты В 1964 году Паоло Маттиае, археолог из Римского университета Ла Сапиенца, обнаружил город Эбла недалеко от нынешнего Тель-Мардика в Сирии. Раскопки продолжаются каждый год, и в 1975 году был обнаружен государственный архив города: настоящая библиотека, содержащая тысячи документов, написанных клинописью на высушенных на солнце глиняных табличках. У меня нет последних новостей о продолжении раскопок, но я опасаюсь, что, как и в случае с другими археологическими памятниками, также и в случае с Эблой, раскопки были прерваны из-за длительной и кровопролитной войны, разразившейся в Сирии в последние годы. Одним из последствий захвата власти ДАИШ стало уничтожение артефактов, представляющих большую историческую и художественную ценность, и продажа «ходовых» артефактов на черном рынке для финансирования войны. Очень известна эпическая поэма «Эпос о Гильгамеше» (2600–2500 гг. до н. э.), содержащая древнейший рассказ о всемирном потопе. Текст, о котором известно шесть версий, был найден в царской библиотеке Ура. Перейдя по ссылке, вы сможете увидеть версию текста, которая хранится в Британском музее в Лондоне. Особого внимания заслуживают письма , которые иногда находили еще вложенными в свои «конверты». Планшет с конвертом Глиняный конверт с таблеткой внутри. В конверте лежит докладная записка о количестве рафинированной меди, заверенная несколькими лицами, для которых также указано отчество. Канеш Палеоассирийского происхождения (19 век до н.э.) Глина 5,1 x 6 x 2,9 см.® Коллекция Лигабуэ Имя археолога Халеда эль-Асада сейчас известно во всем мире благодаря, к сожалению, его героической гибели во время сирийской войны. В 2015 году Халед Эль-Асад был схвачен ополченцами ИГИЛ (ДАИШ) и подвергнут пыткам, чтобы показать, где находятся драгоценные сокровища, найденные при археологических раскопках города Пальмира. Археолог будет обезглавлен, так и не раскрыв местонахождение сокровищ. Город Пальмира , объект ЮНЕСКО с 1980 года, находившийся в исключительном состоянии сохранности, был почти полностью разрушен Исидой. EBLA - Официальный сайт итальянского представительства Чтобы содержимое письма не было нарушено посторонними глазами, конверт был запечатан с помощью цилиндра с гравировкой, который соответствовал «подписи» автора. Месопотамская цилиндрическая печать из известняка и относительный оттиск; Сцена поклонения Шамашу (Лувр) Цилиндрическая печать и современный оттиск: сцена охоты. 2200-2100 гг. до н.э. Месопотамия. МЕТ (Метрополитен-музей, Нью-Йорк) КЛИНОПИСЬ И ПИСЬМО АРНАЛЬДО ТОМОДОРО Часто бывает так, что современные художники очарованы древним искусством и культурой, и это как раз случай скульптора Арнальдо Помодоро, чьи скульптуры можно найти по всему миру. Рядом с вами Стрела (1993-1995 гг.), которая находится в Париже в штаб-квартире ЮНЕСКО, но ее сферы очень известны: совершенные геометрические формы, раскрывающие в себе таинственные механизмы. Arnaldo Pomodoro, La freccia, 1993-1995; bronzo, 198 × 468 × 167 cm Parigi, UNESCO Arnaldo Pomodoro, Sfera Grande , 1971, Piazza della Libertà, Pesaro (PU) Глубоко изучив месопотамские цивилизации, Помодоро создает работы, в которых клинопись, отпечатанная в глине, вдохновляет его на очень личный способ лепки из материала. Мы очень хорошо видим это в Лабиринте , в скульптуру, в которую можно войти... Тут же, в первой комнате, находим огромный цилиндр из гравированного камня — печать с надписями, похожими на клинописные знаки; на полу и на стене рельефные надписи, кажется, созданы движением печати. Конечно, это не совсем язык древних вавилонян, а современное произведение искусства, перед которым мы не можем не думать о древних текстах, загадочных и непонятных для нас, но полных очарования. Перейдя по последней ссылке, вы сможете поиграть в игры, увидеть Лабиринт с виртуальной реальностью и записаться на посещение, когда сможете... Alla scoperta del Labirinto di Arnaldo Pomodoro per approfondire - scrivere in cuneiforme L'Egitto Fin dai tempi antichi, la civiltà egizia ha suscitato curiosità e meraviglia, soprattutto a causa degli imponenti monumenti disseminati lungo il corso del Nilo. La ricerca delle testimonianze dell’Antico Egitto non fa parte soltanto della storia più recente dell’archeologia. ma ha caratterizzato anche l’antichità, fin dal tempo dei Greci e dei Romani. L’ammirazione spesso aveva come conseguenza l’asportazione di opere, come statue e obelischi, che venivano ricollocate altrove - Roma è disseminata di obelischi egizi , per esempio. Talvolta, il mistero che circondava quest’antica civiltà si avvicinava alla magia - probabilmente a causa del grande impegno profuso dagli antichi egizi nell’assicurare la resurrezione ai propri faraoni e importanti dignitari. Fin dal XII secolo si diffuse in Europa l’uso farmacologico della polvere di mummia , considerata potentissimo rimedio contro le malattie più difficili da curare, come per esempio l’epilessia. Museo Egizio di Torino - virtual tour Museo Egizio Torino - tour virtuale ragazzi Museo Egizio del Cairo - collezione Nell’affrontare lo studio della produzione artistica degli egizi, l’indicazione è quella di leggere il capitolo del libro, facendo particolare attenzione alle immagini e alle didascalie che le accompagnano. In questa sezione, invece, troverete gli argomenti principali di interesse più propriamente artistico che è necessario conoscere bene: questi argomenti ritorneranno anche in futuro e ci permetteranno di osservare i cambiamenti. Emanuela Pulvirenti - L'arte Egizia PITTURA Dove veniva utilizzata la pittura? - su pareti e colonne di edifici - sulle strutture in legno di mobili e sarcofagi - sui papiri - sui manufatti in terracotta La gomma arabica è la resina ottenuta dagli alberi di acacia. Ancor oggi è alla base della composizione degli acquerelli ed è utilizzata anche in campo alimentare come addensante per preparare le caramelle gommose. TECNICA: tempera Pigmenti + gomma arabica + albume d’uovo I colori erano preparati miscelando i pigmenti ottenuti dalla macinazione di terre colorate, cui veniva aggiunta una sostanza collosa formata da acqua, lattice di gomma e albume d’uovo. I pennelli erano ricavati dalle fibre di palma. Gli egizi stendevano i colori utilizzando la campitura : una stesura uniforme dentro una forma delimitata da un contorno. Nei dipinti egizi non ci sono sfumature e non esistono ombre perché tutto è immerso nella luce di Ra. Nell’ombra si potrebbe annidare il male, legato a Seth. Testa maschile dalla tomba TT52 (tomba di Nakht) nella necropoli di Tebe (1.400 -1.300 BC. foto: licenza creative commons Home Verde Rosso Bianco Nero Giallo Blu Osiride, dipinto murale dalla Tomba di Sennedjem foto: licenza creative commons IL COLORE I significati, generalmente associati ai colori, derivano per lo più dall'osservazione della natura e da esperienze dirette, anche se, in alcuni casi, si osservano delle differenze nell'attribuzione dei significati, dovute alla cultura (come, per esempio, l'utilizzo del nero come colore del lutto, presso gli occidentali, e del bianco presso i giapponesi, col medesimo significato). Nell'antico Egitto, il colore (Iwen ) era parte integrante di ogni aspetto della vita quotidiana. Era, infatti, un indizio della sostanza di cui erano fatte le cose o del significato associato ad un aspetto del soggetto rappresentato. Per esempio, quando Amon veniva ritratto con la pelle blu, era in riferimento al suo aspetto cosmico. La pelle verde di Osiride, invece, era un riferimento al suo potere sulla vegetazione e alla sua resurrezione. Rosso (deshr): è un colore particolare, nel contesto dell'antica cultura egizia. Ha infatti due significati opposti : essendo il colore del sangue , può indicare la vita (e la vittoria), ma se questo sangue viene sparso attraverso un gesto di violenza, può diventare simbolo di morte e, più in generale, del male. A questo proposito, si può ricordare il mito di Iside e Osiride . Durante le celebrazioni, gli antichi egizi si dipingevano il corpo con ocra rossa, indossando amuleti in corniola , una pietra rosso scuro. Come simbolo di collera e di fuoco, dava origine ad espressioni come: agire "con cuore rosso", che voleva dire 'essere pieni di rabbia; mentre "arrossire" significava "morire". Il rosso era comunemente usato per simboleggiare la natura ardente del sole raggiante e gli amuleti col serpente che rappresenta l'"Occhio del Re" (fuoco, protezione e l'aspetto forse malevolo del sole) venivano fatti con mattoni rossi. Questo colore è stato collegato con la rigenerazione e con le forze pericolose che minacciavano l'ordine cosmico (Maat). Ad esempio, il deserto, minaccia per la vita, era chiamato "Terre rosse". Pericolo, distruzione e morte erano le idee connesse con il rosso: gli Scribi usavano l'inchiostro rosso quando volevano scrivere la parola "male". Il fatto che la pelle degli uomini egiziani venisse raffigurata con il rosso, non ha alcuna connotazione negativa. La vernice rossa veniva creata dagli artigiani egiziani utilizzando ferro ossidato naturalmente e ocra rossa. Una defunta presenta un'offerta a Horus, rappresentato con testa di falco e disco solare avvolto tra le spire di un serpente foto: licenza creative commons Il bianco (hedj e shesep) suggeriva l'onnipotenza e la purezza. Considerato come privo di colore, era usato per le cose semplici e sacre. Il nome della città santa di Menfi significava "Bianche mura". Sandali bianchi venivano indossati durante le cerimonie sacre. Gli oggetti rituali più comunemente utilizzati nei cerimoniali, come piccole ciotole e vasi canopi, erano privi di colore. Anche il tavolo per l'imbalsamazione del Bue Api di Menfi era di alabastro bianco. Bianco era anche il colore araldico dell'Alto Egitto: il "Nefer", la corona dell'Alto Egitto era bianca, anche se in origine probabilmente veniva fatta con canne verdi. Il colore bianco puro utilizzato in questo tipo di arte egizia era quello naturale del gesso. Vasi canopi provenienti dalla tomba di Neskhons, moglie di Pinedjem II, morta nel 981 a.C. (British Museum ) foto: licenza creative commons Rappresentazione della pesatura del cuore sul Papiro di Ani (British Museum ) foto: licenza creative commons Nell'antico Egitto, il nero (kem) era simbolo di morte e della notte. Osiride , il re dell'aldilà era anche chiamato "il nero". Una delle poche persone della vita reale ad essere divinizzate, la regina Ahmose Nefertari fu la patrona della necropoli. Era solitamente raffigurata con la pelle nera. Anubi , il dio dell'imbalsamazione era raffigurato come uno sciacallo o un cane nero. Così come il nero simboleggiava la morte era anche un simbolo naturale del mondo sotterraneo e quindi della resurrezione . Probabilmente era anche simbolo di fecondità e persino della vita . Questa associazione era dovuta all'abbondanza generata dal limo nero delle annuali inondazioni del Nilo. Il colore del limo divenne emblematico dello stesso Egitto: il paese, infatti, era chiamato "Kemet" (Terra nera). Pigmenti neri erano ricavati da composti del carbonio come fuliggine , carbone di legna o di terra oppure ossa di animali bruciate . Che Osiride fosse una divinità connessa con la fertilità della terra, legata alle piene del Nilo, è confermato anche dall'uso di realizzare dei piccoli sarcofagi con un incavo interno sagomato come il corpo della divinità che veniva riempito di terra e semi (corn mummies ). Questi sarcofagi venivano lasciati germogliare e poi interrati nei campi, in un rituale che doveva favorire l'agricoltura. Ahmose Nefertari, dalla tomba di Nebamon e Ipuky TT181 (Tebe), Neues Museum (Berlino) foto: licenza creative commons Articolo (Storica - National Geographic) - Osiride, il dio egizio dell'aldilà Il verde (wadhj) era il colore della vegetazione e della nuova vita. Nel linguaggio quotidiano fare "cose verdi" indicava un comportamento positivo. Come già accennato, Osiride era raffigurato spesso con la pelle verde ed era anche denominato Grande Verde. La malachite verde era un simbolo di gioia e la terra dei morti era descritta come il "campo di malachite". Nel libro dei morti si legge che il defunto diventerà un falco "le cui ali sono di pietra verde". L'occhio di Horus era un amuleto di pietra verde. Questo colore era anche associato alle divinità Hathor, Wadjet e Osiride. Il pigmento verde probabilmente veniva preparato come una pasta ricavata da ossidi di rame e di ferro mescolati con silice e calcio. Poteva anche essere estratto dalla malachite, un minerale naturale di rame. Ra e Imentet, dea delle necropoli occidentali dell'Egitto. Tomba di Nefertari, Tebe foto: licenza creative commons Il giallo (khenet, kenit) era ottenuto con ocre naturali oppure ossidi. Durante l'ultima parte del nuovo Regno, venne sviluppato un nuovo metodo, che derivava il colore dall'orpimento (trisolfuro di arsenico). Sia il sole che l'oro giallo condividevano le qualità di immortalità, eternità e indistruttibilità . Quindi l'uso del giallo, nell'arte egizia, generalmente indicava queste qualità. Si credeva che la pelle e le ossa degli dèi fossero d'oro . Così statue di divinità e maschere di mummie di Faraoni erano spesso costruite o placcate in oro. Quando il faraone moriva diventava il nuovo Osiride e quindi un Dio. Nell'immagine della Cerimonia di Apertura della bocca (a destra), notate i toni della pelle della mummia e di Anubi. Entrambi sono esseri divini ed entrambi hanno la pelle dorata, mentre il sacerdote e le donne in lutto hanno il classico rosso-marrone e giallo, tonalità della pelle usate solitamente per gli esseri umani. L'oro bianco , una lega di oro e argento, era considerato come l'equivalente dell'oro e qualche volta veniva utilizzato in contesti dove solitamente veniva usato il giallo. Libro dei morti di Hunefer : cerimonia di apertura della bocca. British Museum, Londra. Foto: licenza creative commons Blu (irtiu, sbedj): era preparato con ferro, ossidi di rame, silice e calcio. Questo prodotto aveva un colore ricco, che però era instabile e, a volte, si è scurito o si è modificato nel corso degli anni. Simboleggiava il cielo e l'acqua. In un certo senso cosmico estendeva il suo simbolismo ai cieli e alle inondazioni primordiali. In entrambi i casi il blu ha assunto il significato della vita e della rinascita . Era anche un simbolo del Nilo , delle sue colture e della fertilità . La fenice , che era un simbolo del diluvio primordiale, è stata modellata sull'airone che ha un piumaggio grigio-blu. Tuttavia, di solito era raffigurata con brillanti penne blu per sottolineare la sua associazione con le acque della creazione. Amon fu spesso raffigurato con il viso blu per simboleggiare il suo ruolo nella creazione del mondo. Per estensione i Faraoni erano talvolta indicati con facce blu, proprio per identificarli con Amon. I babbuini , che in natura non sono certo blu, sono stati dipinti con questo colore, ma non se ne conosce il motivo. L'ibis, un uccello blu era un simbolo di Thoth, proprio come il babbuino. Può essere quindi che i babbuini fossero raffigurati in blu per sottolineare la loro connessione a Thoth. Gli dei spesso erano raffigurati con capelli fatti di lapislazzuli, una pietra azzurra. Amuleto : Thoth raffigurato come un Ibis accompagnato dalla dea Maat. Faïence blu-azzurra, 3,1 x 4 x 1,5 cm, datazione: 722–332 a.C., Collezione del Museo Egizio di Torino Foto: creative commons Trascrivo, solo per ragioni di leggibilità, le descrizioni dei colori, utilizzati dagli egizi, reperibili sul sito Cultor College . Eventuali modifiche sono dovute a studi e approfondimenti personali. Seguendo il link, potete trovare altre utili informazioni LETTURA DELL'OPERA Dato che ci occupiamo di arte visiva, è abbastanza logico che sia importantissimo osservare bene le immagini e cercare quali siano gli elementi che le rendono uniche e speciali. Non basta quindi guardare superficialmente un'opera, ma dobbiamo soffermarci un po' di più sui suoi diversi aspetti. Può essere utile porsi alcune domande che ci guidino nell'osservazione: Di che tipo di opera si tratta? (è una scultura, un bassorilievo, un dipinto? conosci la differenza tra questi e altri tipi di arte?) conosci l'autore (o comunque la civiltà o il periodo cui appartiene )? che cosa rappresenta? qual è secondo te il significato? Queste sono le domande principali, ma più domande riesci a porti, più scoprirai caratteristiche che ad un primo sguardo, probabilmente, ti erano sfuggite. Scena di caccia sul Nilo lettura dell'opera Frammento di dipinto parietale dalla tomba di Nebamun raffigurante una scena di caccia; 1350 a. C. ca; British Museum , Londra Immagine di pubblico dominio Partiamo dalla prima domanda: di che tipo di opera si tratta? Si tratta chiaramente di un dipinto e in particolare di un dipinto parietale , cioè fatto su una parete. Questo frammento di dipinto stava nella tomba di un funzionario reale vissuto sotto il regno di Thutmose IV e Amenofi III. Questo funzionario venne sepolto a Sheikh Abd El Qurna , in una necropoli dedicata ai funzionari reali e si trova lungo il Nilo, nella zona di Tebe, dove si trovano la famosa Valle delle Regine, il tempio di Luxor e quello di Karnak. Dalla tomba, sono stati asportati diversi frammenti dipinti: tre di questi si trovano custoditi al British Museum di Londra, uno si trova al museo di Avignone, in Francia, mentre degli altri si sono perse le tracce (probabilmente sono finiti nelle mani di qualche collezionista privato). Potrà sembrarti strano, ma non sappiamo dove si trovi esattamente la tomba da cui provengono questi dipinti: i primi archeologi erano più dei cacciatori di tesori, che degli scienziati. Si appropriavano di ciò che secondo loro poteva avere un valore e non si preoccupavano di documentare la scoperta. La tomba era rivestita di stucco che nell'antichità era fatto con un impasto di calce e pozzolana (materiale poroso e leggero di origine vulcanica), misto a polvere di marmo o gesso e che risultava così molto liscio. Successivamente lo stucco veniva decorato con pittura a tempera , dalle tinte vivide e chiare, e con pennellata svelta e sicura motivata dal rapido essiccamento dei colori. 2. Conosci l'autore (o la civiltà) cui appartiene? Si tratta sicuramente di un dipinto dell'antica civiltà egizia. 3. Che cosa rappresenta? Si tratta di una scena di caccia ambientata in una palude. Gli elementi naturali sono descritti in modo realistico , anche se talvolta stilizzato (vedi per esempio le piante di papiro. La figura umana è sempre stilizzata e, come si può vedere, la dimensione dipende dall’importanza del personaggio rappresentato. Il faraone, che dopo la morte viene divinizzato, e le divinità vengono rappresentati grandi, mentre le mogli, i figli e tutti gli altri membri della società sono di dimensioni inferiori. 4. Qual è secondo te il significato? Qui ognuno può dare la sua interpretazione, ma per capire il vero significato dobbiamo ricordarci che si tratta della decorazione di una tomba. Possiamo dire che questa scena bellissima rappresenta la visione che gli egizi avevano della vita oltre la morte : pensavano che avrebbero continuato a fare le cose che amavano fare in vita, come per esempio, andare a caccia. La loro vita sarebbe stata agiata, circondati da ogni tipo di comodità e ricchezza in una natura lussureggiante, cioè rigogliosa. Quali caratteristiche mi permettono di dire che questo dipinto appartiene all'antica civiltà egizia? Rappresentazione della figura umana Nefertari che presenta delle offerte , dipinto dalla tomba di Nefertari, Luxor Foto: licenza creative commons IN PITTURA Nella pittura, la figura umana è stilizzata , cioè è rappresentata secondo un modello stilistico messo a punto dagli antichi artisti egizi. Vediamo gli elementi fondamentali: la testa è rappresentata di profilo l'occhio è rappresentato come se lo vedessimo di fronte la parte superiore del corpo è vista di fronte dalla vita in giù (fianchi, gambe e piedi) la rappresentazione torna ad essere vista di profilo le proporzioni delle diverse parti del corpo vengono stabilite da un canone di proporzione , basato sull'unità di misura del cubito , cioè la misura del pugno chiuso. Canone egizio per la rappresentazione della figura umana. L'immagine è ripresa dalle risorse didattiche scaricabili del UM (The University of Menphis ). Video - interno della Tomba QV66 di Nefertari Visita virtuale nella tomba QV66 di Nefertari (Virtual Reality) IN SCULTURA Le sculture egizie sono realizzate riproducendo un reticolo sui quattro lati del blocco di pietra. Su ciascun lato si disegna la visione frontale, laterale (destra e sinistra) e posteriore e si scolpisce su tutti e quattro i lati, Alla fine si arrotondano gli spigoli. Si utilizza sempre il canone di proporzione. Le statue, pur continuando a seguire lo stile tipico del gusto egizio, spesso introducono elementi di somiglianza con i personaggi rappresentati. Statuette incompiute di Micerino , custodite nel Museum of Fine Arts di Boston. Immagine riprodotta dal sito La civiltà egizia , in cui puoi trovare molte informazioni relative a questi reperti Busto di Nefertiti . Ägyptisches Museum und Papyrussammlung, Neues Museum , Berlino. Foto: licenza creative commons Scriba rosso, 2620-2350 a.C. circa, calcare e cristallo di rocca, altezza 53,7 cm, da Saqquara, Museo del Louvre, Parigi Colosso di Akhenaton , Museo Egizio del Cairo, Egitto Immagine: licenza creative commons LETTURA DELL'OPERA Micerino e la moglie hanno lo sguardo rivolto in avanti. Il faraone indossa il nemes , il tipico copricapo egizio che simboleggia la natura divina del faraone, figlio del dio sole Ra, venuto in Terra a proteggere il suo popolo e la sua terra: l'Egitto; la moglie, invece indossa una parrucca con fitte trecce. Il corpo è descritto in modo da farci capire che gli egizi conoscevano molto bene l’anatomia, ma la rappresentazione è idealizzata secondo lo stile del tempo. La posa del corpo è statica (immobile) e rigida: le braccia della figura maschile sono vicine al corpo, le mani chiuse attorno ad un oggetto. La postura delle gambe suggerisce il movimento: la gamba destra tesa all’indietro e la sinistra avanzata, come per compiere un passo; tuttavia, i piedi poggiano completamente a terra e il ginocchio non è piegato. La figura femminile è ritratta mentre compie un gesto di tenerezza, abbracciando il marito (osserva la mano destra attorno al busto del faraone, mentre la sinistra si appoggia al braccio sinistro). Il braccio visibile è rigido, così come la mano, la muscolatura non è descritta in modo verosimile. Le figure sono scolpite in un unico blocco. La pietra tra braccia e gambe non viene asportata . Statua di Micerino e della regina Khamerernebti II , in pietra grigia, rinvenuta nel tempio mortuario del faraone a Giza. Conservata al Museum of Fine Arts di Boston Immagine: licenza creative commons ARCHITETTURA Le strutture architettoniche che ci sono arrivate hanno carattere monumentale e sono legate all culto dei morti o delle innumerevoli divinità . Famosissime sono le tre piramidi di Giza, ma molte sono anche le sepolture nelle valli dei re e delle regine. La forma perfetta della piramide è il risultato di un lungo percorso di tentativi e fallimenti . Ne è prova la piramide di Snefru, la cosiddetta ‘piramide romboidale’. Piramide di Snefru, ( 2560 a. C. ca.) altezza 105 m, l'inclinazione iniziale era di circa 54° (la piramide avrebbe dovuto raggiungere l'altezza di 133 m) poi modificata in 44°, per impedire il crollo dell'edificio. Governatorato di Giza, Egitto Foto: licenza Creative Commons La pendenza delle tre piramidi più famose (quelle di Cheope, Kefren e Micerino) va dai 51 ai 53°. Esistono piramidi con pendenze diverse (le piramidi nubiane , per esempio, hanno pendenza tra i 40 e i 50°). La pendenza doveva essere calcolata in modo preciso in base al tipo di terreno su cui sarebbe stata costruita . Il terreno su cui venne costruita la piramide di Snefru non era abbastanza solido per permettere la costruzione di una piramide alta 133 m, visti i cedimenti, gli architetti cambiarono l'inclinazione per poter portare a termine la costruzione. Il Pyramidion Il mito della creazione di Eliopoli In cima alla piramide e agli obelischi, era posto il pyramidion. Sulle piramidi, il pyramidion era costituito da una grande pietra piramidale realizzata in marmi di diverso colore e che poteva recare delle incisioni in caratteri geroglifici e rappresentazioni di Ra. Obelisco di Luxor con pyramidion dorato , Place de la Concorde, Parigi Foto di Dennis Jarvis, licenza Creative Commons Pyramidion della piramide di Amenemhat III a Dahshur presso il Museo Egizio del Cairo Foto di Jon Bodsworth, licenza Creative Commons Sugli obelischi, invece, il pyramidion era generalmente liscio e poteva essere ricoperto con lamine di oro o elettro (una particolare lega di oro e argento) o rame dorato. È detto anche pietra di Benben. Benben, nella mitologia egizia, era la collina primigenia che emerse dall’oceano del Nun e sulla quale il dio creatore Atum generò se stesso e la prima coppia divina. Qui puoi trovare degli articoli che parlano di alcuni miti cosmogonici egizi: wikipedia -benben Glencairn Museum News - Ancient Egyptian Creation Myth... Storica - Ptah e la creazione del mondo Il Tempio di Luxor Ingresso al Tempio di Luxor col viale fiancheggiato da sfingi, il primo pilone con uno dei due obelischi; l'obelisco mancante si trova ora a Parigi Foto di Jose Antonio, Licenza Creative Commons I templi sono edifici complessi con stanze e cortili collegati tra loro . Sono basati sul sistema trilitico , che abbiamo già incontrato nel periodo preistorico (piedritti + architrave). Le colonne hanno fusti che si ispirano a fasci di steli di papiro e sono sormontate da capitelli che si ispirano a infiorescenze di papiro chiuse o aperte. L’elemento orizzontale, l’architrave , è costituito da travi di pietra che si uniscono al centro del capitello. Colonne e pareti portano spesso numerose iscrizioni e in origine erano completamente dipinte a colori vivaci. Il Tempio di Abu Simbel Il complesso archeologico del sito di Abu Simbel, in egizio Meha, è composto principalmente da due enormi templi in roccia, detti templi rupestri ricavati dal fianco della montagna. Vennero fatti costruire dal faraone Ramses II nel XIII secolo a.C. per intimidire i vicini Nubiani e per commemorare la vittoria nella Battaglia di Qadesh. La scoperta di Abu Simbel fa parte delle pagine più avventurose dell’archeologia. Scoperto nel 1813 dallo svizzero Johann Ludwig Burckhardt , fu Giovanni Battista Belzoni ad entrarvi per la prima volta nel 1817. Belzoni era un personaggio molto particolare: ingegnere idraulico, in gioventù si era mantenuto a Londra facendo l’uomo forzuto’ nei circhi e successivamente si era imbarcato per l’Egitto insieme alla moglie come rappresentante di sistemi idraulici.Qui decise poi di dedicarsi alla ricerca archeologica. Il personaggio di Indiana Jones si ispira proprio alle sue rocambolesche avventure. Nel 1979 è stato riconosciuto come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Abu Simbel è simbolo dell’ingegno umano: gli egizi lo costruirono in modo che il 20 febbraio e il 20 ottobre il primo raggio di sole andasse a colpire la statua di Ramses II sul fondo del santuario. Dopo la costruzione della diga di Assuan , che produsse l’allagamento di vasti territori, una missione italiana realizzò un’impresa senza precedenti: lo spostamento dell’intero tempio su un livello più alto della collina nella quale era stato scavato . Per spostare il tempio, dopo lunghe e laboriose progettazioni, si decise di tagliarlo in blocchi numerati e poi ricomposti. Dopo lo spostamento, il fenomeno del raggio di sole si manifesta regolarmente due volte l’anno il 22 febbraio e il 22 ottobre. Articolo - Il trasferimento del Tempio di Abu Simbel - Storica - National Geographic VIDEO - Trasloco del tempio di Abu Simbel (tomba di Ramesse II) VIDEO - Moving the Egyptian Temples of Abu Simbel (1968) Il tempio di Hator a Dendera Situato a circa 2,5 km a sud-est della località di Dendera, è uno dei templi meglio conservati di tutto l'Egitto. L'intero complesso copre un'area di circa 40.000 m² ed è interamente circondato da un muro di mattoni a secco . Il complesso ospita cappelle , santuari ed un lago sacro oltre a una chiesa cristiana ed a due mammisi ovvero i luoghi della rinascita, destinati a celebrare la nascita annuale del figlio del re, il dio-figlio Il tempio è ricco di dipinti bellissimi. Qui troviamo anche una rappresentazione dello zodiaco egizio, derivato, secondo gli studi, da quello mesopotamico. Al centro, viene rappresentata la volta celeste, con le costellazioni, il sole e la luna nella posizione dell'eclissi solare del 25 settembre del 52 a. C. I ritratti del Fayyum Si tratta di straordinari dipinti ritrovati nella valle del Fayyum. I dipinti, realizzati con la tecnica dell’encausto (pigmento mescolato a cera calda e applicato su tavole di legno) appartengono al periodo copto (diffusione della chiesa cristiana greca). Le tavole di legno erano inserite nei bendaggi delle mummie. Sono testimonianza straordinaria della sopravvivenza delle antiche tradizioni funerarie e allo stesso tempo della straordinaria abilità tecnica ed espressiva raggiunta dagli artisti greci, di cui ci restano rarissime testimonianze pittoriche foto: public domain Wikimedia-Commons: raccolta Storica - National Geographic - I ritratti del Fayyum, sguardi dall'aldilà Materiali per ulteriore approfondimento MU - The University of Menphis - link a siti sulla civiltà e l'arte egizia Expedition Magazine - ANCIENT EGYPTIAN STONE-DRILLING Guardian - Egypt ...'Book of the Dead' Papyrus National Geographic - Meeting Hinat Ansa.it: La Via Lattea raffigurata nella dea dell'antico Egitto Nut The ancient Egyptian personification of the milky way as the sky-goddess Nut:.. La scrittura egizia VIDEO -Come funziona il geroglifico VIDEO - Pillole di geroglifico 1 VIDEO - Pillole di geroglifico 2 VIDEO - Pillole di geroglifico 3 VIDEO - Pillole di geroglifico 4 VIDEO - Pillole di geroglifico 5 VIDEO - Pillole di geroglifico 6 VIDEO - Pillole di geroglifico 8 TORNA A STORIA DELL'ARTE Up

  • Acquarello | ProfCasilli

    АКВАРЕЛЬ Акварель — это древняя техника, свидетельства которой мы находим со времен древних египтян и которая продолжает использоваться во все периоды истории искусства вплоть до наших дней. Как делают акварельные краски? Акварельные краски состоят всего из двух элементов: пигмента (цветной порошок) и гуммиарабика, как связующего. Гуммиарабик — это природная смола, вырабатываемая некоторыми деревьями акации ( Acacia senegal и Acacia seyal), она съедобна (используется в кулинарии для приготовления мармеладных конфет) и растворяется в воде. Существует несколько препаратов на основе акварели: цветные карандаши, мелки, пастель, акварель в тюбиках и акварель в таблетках. Карандаши, мелки и мелки используются для ретуши, а для рисования используются акварели в тюбиках или планшетах. ОСНОВНЫЕ ПРАВИЛА Акварель прозрачная белый — это белый цвет листа (если мне нужны белые области, я должен оставить их в начале) если я накладываю разные цвета, они складываются используется мало пигмента и много воды то, что он рисует, это вода вместе с СИЛОЙ ТЯЖЕСТИ его рисуют, удерживая опору наклонно , чтобы вода могла стекать вниз кисть направляет воду вниз ( используется только кончик, не сжимая кисть на листе ) вы никогда не возвращаетесь к окрашенному и еще влажному участку (иначе вы создадите пятна или уберете уже нанесенный цвет между одним сквозняком и другим приходится ждать, пока лист высохнет Материалы и инструменты, необходимые для рисования акварелью МАТЕРИАЛЫ АКВАРЕЛЬ АКВАРЕЛЬНАЯ БУМАГА ИЛИ ФОРМАТНЫЙ КАРТОН F4 ЖЕСТКАЯ ПОДКЛАДКА (обратная сторона альбома для рисования или другого твердого картона) БУМАЖНАЯ ЛЕНТА 2 КОНТЕЙНЕРА ДЛЯ ВОДЫ ВОДА ПАЛИТРА ИЛИ КОНТЕЙНЕРЫ ДЛЯ ПОДГОТОВКИ ЦВЕТОВ АБСОРБИРУЮЩАЯ КУХОННАЯ БУМАГА ПОЛОСКА АБСОРБИРУЮЩЕГО ХЛОПКА ШПРИЦ (без иглы) ИНСТРУМЕНТЫ АКВАРЕЛЬНЫЕ КИСТИ (средний размер 10) ПОДГОТОВКА РАБОЧЕГО ПРОСТРАНСТВА лист должен быть меньше носителя его следует обклеить бумажной лентой, образуя рамку по всему периметру лист не должен быть отклеен, пока работа он готов и сух Разбавление Объяснение и упражнения Следующий Следующий Пейзаж с горами объяснение и пример Следующий Следующий Градации интенсивности объяснение и упражнение Следующий Следующий Создание вторичного цвета объяснение и упражнение Следующий Следующий Paesaggio con albero spiegazione ed esempio Next Next Paesaggio con alberi Paesaggio con alberi

  • Goya | ProfCasilli

    Франсиско Гойя Франсиско Хосе де Гойя-и-Лусьентес (Фуэндетодос 1746 - Бордо 1828) Кнопка G oya è un artista spagnolo molto interessante: dalla formazione artistica raffinata e sicura, diviene pittore di corte e, nonostante la sua posizione, mantiene un'assoluta libertà espressiva. Da alcuni annoverato tra gli artisti Neoclassici, in lui prevalgono, almeno a mio giudizio, caratteri che meglio si attagliano al Romanticismo: l'allontanamento e il sostanziale fallimento del progetto Illuminista di una classe politica che si è dimostrata incapace di creare una società giusta e l'attenzione per le condizioni di vita disagiate delle classi inferiori, che rientrano nella corrente realista del Romanticismo. Гойя — очень интересный испанский художник: при утонченной и уверенной художественной подготовке он становится придворным живописцем и, несмотря на свое положение, сохраняет абсолютную свободу самовыражения. Его портреты, посвященные царственности, беспощадны: они показывают упадок социального класса, оторванного от реальной жизни своего народа, и описывают черты характера пустоты, глупости, почти на грани безумия. Наоборот, картины, изображающие людей из народа, своей реалистичностью подчеркивают нравственные качества и достоинства нарисованных персонажей. Кроме того, Гойя посвящает большую часть своих постановок безумию. В последний период своей творческой жизни, страдающий глухотой, изолирующей его от мира, он создает цикл работ, называемых черными картинами, прямо на стенах своего дома, Кинта-дель-Сордо, в западном пригороде Мадрида, разрушенном в 1910 году. Здесь оживают кошмарные сцены, в которых Гойя изливает тоску своего времени. Придворный художник D urante la sua carriera, Goya ottiene il favore della corte spagnola e diventa pittore di corte per i re di Spagna Carlo III e successivamente per Carlo IV. è proprio in questo contesto che realizza alcuni dei suoi ritratti più famosi, tra cui quelli di Carlo IV e della sua famiglia. Uno dei ritratti più noti e ironici di Goya è "La famiglia di Carlo IV", realizzato tra la primavera e l'estate del 1800, poco dopo la sua nomina a pittore di corte. In questo quadro, Goya ritrae la famiglia reale in modo realistico, esprimendo un giudizio critico e Франсиско Гойя, Семья Карла IV (1800-1801) - Музей Прадо, общественное достояние, ironico attraverso dettagli fisici e caratteriali che ne mostrano un'immagine poco lusinghiera della famiglia. La famiglia reale è ritratta con abiti lussuosi e all'ultima moda. Le figure femminili sono cariche di gioielli esclusivi, probabilmente opera dei gioiellieri di corte, mentre le figure maschili sono cariche di onorificenze Il re Carlo IV è raffigurato come un uomo piuttosto insignificante e incapace, mentre la regina Maria Luisa è mostrata come una donna senza grazia. Anche i loro figli non vengono risparmiati dal trattamento ironico di Goya; ad esempio, l'erede al trono, il futuro Ferdinando VII (posto a sinistra, in abito blu), appare con un'aria poco brillante. Questo tipo di rappresentazione degli aristocratici non convenzionale e spietata è una mossa audace da parte di Goya: era chiaramente rischioso criticare la famiglia reale in un ritratto ufficiale. Tuttavia, Goya non rinuncia a mostrare la sua visione veritiera della realtà, senza paura delle conseguenze. Nonostante ciò, Goya conserva il favore dei reali spagnoli per gran parte della sua vita. Le Pitture Nere (1819 - 1823) S i tratta di una serie di quattordici dipinti murali realizzati da Fancisco Goya con la tecnica dell'olio a secco, su pareti ricoperte di gesso. I dipinti vennero realizzati sulle pareti della sua casa, nota come Quinta del Sordo, acquistata nel febbraio del 1819 e nella quale si era ritirato dopo essere stato colpito da sordità. Questi murales furono trasferiti su tela nel 1874 e si trovano oggi al Museo del Prado di Madrid , nella sala 67 . Le quattordici opere sono: Átropos o Le parche , Due vecchi o Un vecchio e un uomo fragile , Due vecchi che mangiano la minestra , Duello coi bastoni o La lite , Il sabba delle stregh e, Uomini che leggono , Giuditta e Oloferne , Il pellegrinaggio di Sant'Isidoro , Due donne e un uomo , Pellegrinaggio alla fonte di Sant'Isidoro o Processione del Sant'Uffizio , Cane semisepolto nella sabbia , o semplicemente, Il cane , Saturno che divora uno dei suoi figli , Una manola (donna matura): donna Leocadia Zorrilla e Visione fantastica o Asmodea . Francisco Goya, Il sabba delle streghe (1020-23); pittura a olio su muro trasportato su tela (140,5 x 435,7 cm); Museo del Prado (Madrid) Francisco Goya, La Leocadia (1820-23); tecnica mista su muro trasportata su tela (145,7 x 129,4 cm); Museo del Prado di Madrid Francisco Goya, Il Santo Ufficio (1820-23); tecnica mista su muro (127 x 266 cm); Museo del Prado (Madrid) Francisco Goya, Il sabba delle streghe (1020-23); pittura a olio su muro trasportato su tela (140,5 x 435,7 cm); Museo del Prado (Madrid) 1/14 Torna a Romanticismo

  • About | ProfCasilli

    О Сильвия Казилли Преподаватель изобразительного искусства и имиджа в 1 классе общеобразовательной школы. Окончила в 1990 году факультет иностранных языков и литературы с историко-социальным уклоном в Государственном университете Вероны и факультет изобразительного искусства (живопись) в Свободной академии изящных искусств (LABA) Брешии в 2007 году. Художник-визуализатор, она посвятила себя исследовательская изобразительная и фотографическая в контексте лирической абстракции. Он участвовал в многочисленных персональных и групповых выставках в Италии и за рубежом. Соучредитель Культурной ассоциации Amici della LABA (позже переименованной в Ассоциацию визуальных искусств), она сотрудничала с другими художниками в реализации общественных работ в районе Понте-ди-Леньо. Она посвятила себя распространению искусства, всегда в рамках ассоциации, проводя бесплатные курсы по истории искусств. Участвовал в проекте по приумножению культурного наследия в районе озера Гарда, проводя мастер-классы по фреске в школах разного уровня и уровня в районе. Silvia Casilli - Galleria Ariele Сайт не для коммерческих целей, а только для образовательных целей. Он создан для систематизации материала, собранного или созданного специально для уроков в течение нескольких лет обучения. ИСТОЧНИКИ: Arte Mondo, Rmanuela Pulvirenti, пособие для младших классов средней школы, опубликованное Zanichelli. МОМА, М. Ринальди, Э. Боккино Гарберо, под редакцией Латте L'Arte Racconta, Джулия Россетти и Кьяра Монако, опубликованные Pearson Джотто, А. Коттино, С. Феррари, К. Дзаффарони, С. Нобис, изд. Де Агостини Визуальные эмоции, Л. Виварелли, Г. Коко, изд. Петрини Didatticarte , Эмануэла Пульвиренти Alcuni dei miei lavori...

  • UNESCO | ProfCasilli

    ЮНЕСКО ЮНЕСКО После Второй мировой войны многие государства мира объединяются для создания Организации Объединенных Наций (ООН), чтобы не допустить повторения такой разрушительной войны. Организация Объединенных Наций, в свою очередь, создает ЮНЕСКО, агентство, целью которого является продвижение культуры как инструмента мира. Его Конституция была подписана 16 ноября 1945 г. и вступила в силу 24 ноября 1946 г. после ратификации двадцатью государствами: Саудовской Аравией, Австралией, Бразилией, Канадой, Чехословакией, Китаем, Данией, Египтом, Францией, Грецией, Индией, Ливаном, Мексика, Норвегия, Новая Зеландия, Великобритания, Доминиканская Республика, Соединенные Штаты Америки, Южная Африка и Турция, к которым в 1947 году присоединилась Италия . Сегодня 193 страны-члена входят в состав ЮНЕСКО, а 11 являются ассоциированными. Основной целью ЮНЕСКО является содействие миру и взаимопониманию между народами и, в то же время, содействие всеобщему уважению справедливости, верховенства закона, прав человека и основных свобод . В Саду толерантности находится большой монолит с вводной фразой из преамбулы Устава ЮНЕСКО , которой вдохновлены все действия организации. Предложение написано на 6 официальных языках ЮНЕСКО (итальянский, китайский, французский, английский, русский, испанский), а также на иврите и арабском языке. Поскольку войны начинаются в умах людей, именно в умах людей должна быть построена защита мира. site (sm) = слово «сайт» существовало задолго до появления Интернета. Его основное значение – место Области, в которых работает ЮНЕСКО: культура , наука , образование , коммуникация и информация . На основании международного договора, известного как Конвенции об охране всемирного культурного и природного наследия и принятой в 1972 г. ЮНЕСКО признает, что некоторые места на Земле имеют «выдающуюся универсальную ценность» и что они должны быть частью общего наследия человечества. Для включения в Список всемирного наследия (WORLD HERITAGE LIST), сайты должны соответствовать хотя бы одному из 10 официальных критериев отбора. материальное наследие нематериальное наследие LINEA DEL TEMPO DEI SITI ARCHEOLOGICI PATRIMONIO UNESCO IN ITALIA Google Arts & Culture - Esplora il Patrimonio Unesco

  • Storia dell'arte | ProfCasilli

    История искусства "L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non lo è." Paul Klee Qui sotto trovate il link alla linea del tempo realizzata dai Musei della Lombardia: un modo interessante per scoprire il patrimonio culturale del nostro territorio dalla preistoria fino al contemporaneo. Di seguito, un video introduttivo al Museo di Santa Giulia di Brescia in cui sono visibili le diverse sezioni, dalla Protostoria in poi. Il video è stato registrato mentre era in corso la mostra dell'artista contemporaneo Mimmo Paladino, un artista che da sempre dialoga con la storia antica. Timeline - Musei della Lombardia 布雷西亚和圣朱利亚博物馆 Up

  • Paesaggio con albero | ProfCasilli

    ЛАНДШАФТ С ГОРАМИ ПОВЫШАЮЩЕЙСЯ ГРАДИАЦИИ ИНТЕНСИВНОСТИ ПОДГОТОВКА РАБОЧЕГО ПРОСТРАНСТВА лист должен быть меньше носителя его следует обклеить бумажной лентой, образуя рамку по всему периметру лист не должен быть отклеен, пока работа он готов и сух Исполнение Для начала подготавливаем лист (четверти вашего чернового чертежного листа более чем достаточно), приклеиваем его к основе скотчем. Приготовьте разведенную синюю краску (приготовьте достаточное количество, чтобы не пришлось делать это снова в процессе работы). Равномерно распределите по бумаге и оставьте немного свободного места для облаков только в верхней части неба. Дайте ему высохнуть Нарисуйте гору прямо под облаками и продвигайтесь к нижней части бумаги. Дайте ему снова высохнуть. Нарисуйте вторую гору (немного сдвиньте вершину, чтобы она не совпадала с предыдущей) Дав ей высохнуть, приступайте к последующим наброскам. 11. Ora dipingiamo il tronco: mescola una piccola quantità di giallo, una punta di rosso e del blu. Mescola gli ingredienti e cerca di ottenere un marrone che ti piaccia. Ricordati di usarlo diluito. 12. Dipingi dall'alto verso il basso seguendo la forma del tronco. Per arricchire il dipinto, puoi aggiungere un pochino di blu su un lato del tronco per accentuare la tridimensionalità 13. dopo aver fatto asciugare bene, passa a dipingere il terreno. Anche in questo caso utilizza gli stessi colori di partenza fin qui utilizzati. Crea un verde e inizia a dipingere all'interno di una delle sezioni predisposte per il terreno, quindaggiungi un po' di giallo puro per creare una zona più illuminata o del blu, per ottenere una zona più in ombra. Procedi allo stesso modo nelle zone successive, cercando di distribuire i colori in modo da non avere lo stesso colore solo da un lato. 14. Dopo aver fatto asciugare, inizia a dipingere la chioma: dipingi all'interno degli spazi definiti dal segno. Inizia con un colore (sempre uno dei tre scelti o creato da te combinando gli stessi). 15. per un risultato speciale, puoi inumidire, con il pennello intinto nell'acqua pulita, lo spazio in cui devi dipingere e utilizzare piccole quantità di colori puri che, come vedrai, si diffonderanno solo all'interno della zona umida. Per ottenere sfumature, pulisci il pennello e inserisci una piccola quantità di uno degli altri colori. 16. Mentre questa parte si asciuga, inumidisci uno spazio non confinante con quello appena dipinto, e prosegui, cercando di disporre i colori in modo equilibrato. ПРИМЕЧАНИЕ. Как определить, что лист достаточно высох, чтобы снова с ним работать Так как эта техника требует использования большого количества воды, лист (особенно если это не акварельная бумага хорошей толщины) набухает. Именно по этой причине, прежде чем приступить к покраске, мы должны приклеить его к основе рамкой из бумажного скотча по всему периметру. Когда лист высыхает, он снова расстилается. Также, коснувшись простыни рукой, вы должны почувствовать, что она уже не влажная и не холодная. Назад к акварели Перейти к разбавлению

  • Dantedì | ProfCasilli

    Dantedì Da qualche anno il 25 marzo si celebra la giornata nazionale dedicata a Dante. Anche nella nostra scuola si celebra questa giornata con una attività che prende le mosse da una serie di opere d'arte che illustrano alcuni passi dell'opera sicuramente più conosciuta di Dante: la Divina Commedia . Homepage 1 Ritratto di Dante 1 Analisi 2 Dante col libro della Commedia 3 La voragine infernale 4 La barca di Dante 5 Paolo e Francesca 6 Pia de' Tolomei 7 Dante guidato da Virgilio... 8 Vergine Madre Galleria Dantesca Analisi dell'opera Sandro Botticelli , Ritratto di Dante Alighieri (1495 ca.); tempera su tela, 54,7×47,5 cm; collocazione: collezione privata (Ginevra ) L'opera è un dipinto a tempera su tela . Ha formato verticale , che ben si adatta al soggetto del ritratto. La tecnica prevede l'utilizzo di campiture uniformi sulle quali l'artista interviene col chiaroscuro grazie a pennellate morbide che conferiscono tridimensionalità agli elementi rappresentati, senza lasciare tracce evidenti degli strumenti utilizzati. In questo dipinto, Dante è ritratto di profilo , come in molti ritratti di uomini illustri del tempo. Lo sfondo chiaro e uniforme permette di dare rilievo alla figura. Il viso caratteristico del poeta è descritto in modo plastico per mezzo del chiaroscuro che ne evidenzia i volumi. Dante indossa una toga rossa con colletto da cui spunta il colletto bianco di una camicia. Sul capo vediamo una cuffia bianca con paraorecchie sulla quale il poeta indossa un cappuccio dello stesso colore della toga. Questo è il tipico abbigliamento maschile del 1300. La corona di alloro identifica il soggetto come poeta. Presso gli antichi greci, l'alloro era la panta sacra ad Apollo e veniva utilizzata per incoronare gli atleti vittoriosi e gli eroi che si erano distinti in battaglia. L'uso si diffuse anche presso i romani, con lo stesso significato di sapienza e di gloria. Durante il periodo Repubblicano, la corona d'oro a forma di corona di alloro divenne una delle massime onorificenze. Il motivo per cui venne scelto l'alloro per questa funzione è legato al fatto che questa è una pianta sempreverde cresce tutto l'anno e in questo modo è associato all'eternità e all'immortalità . Per questi motivi, la corona di alloro posta sulla testa di Dante, è segno di un letterato che, grazie ai suoi versi, ha ottenuto una fama universalmente riconosciuta di poeta che va oltre il tempo in cui ha vissuto. Dante col libro della Commedia di Domenico di Michelino Domenico di Michelino su disegno di Alesso Baldovinetti, Dante col libro della Commedia, tre regni e la città di Firenze (1465); tempera su tela (232 x 292 cm; Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze L'opera conservata nel Duomo di Firenze, nonostante sia stata dipinta nel '400, presenta degli elementi stilistici legati al periodo gotico. La cornice neogotica in cui è contenuto il dipinto è stata aggiunta dopo un restauro ottocentesco dell'opera. Il dipinto su tela è realizzato con la tecnica della tempera e ha formato rettangolare con andamento orizzontale : il formato generalmente riservato al paesaggio. Il dipinto venne commissionato a Domenico di Michelino dall'Opera di Santa Maria del Fiore per celebrare i duecento anni dalla nascita di Dante Alighieri nel 1465. Il dipinto allegorico ha lo scopo di esaltare la memoria del poeta nella principale chiesa fiorentina. La figura di Dante è collocata appena a destra del centro del quadro e ci colpisce per la dimensione, chiaramente non proporzionata a quella degli altri elementi presenti nella scena. Un po' come avveniva nei periodi precedenti, bizantino e gotico, la dimensione del soggetto principale rispecchia la sua importanza . Il quadro è organizzato in modo da contenere i tre regni descritti della Divina commedia oltre alla città di Firenze. Nella fascia più alta dell'opera si vedono le sfere del Paradiso rappresentate come un arcobaleno dipinto con sfumature crescenti di azzurro e disseminate dagli astri. A destra del poeta vediamo la città di Firenze, in secondo piano, a sinistra del poeta, vi è la montagna del Purgatorio, mentre sul lato sinistro del quadro vi è una sorta di fortezza in cui si apre la porta che conduce all'Inferno. Con la mano destra Dante indica la scena laterale dove, attraverso una porta medievale, si entra nell'Inferno, l'oscuro regno dei dannati, accolti da orribili figure demoniache. Sul portale campeggia il IX verso del III canto dell'Inferno: 'Lasciate ogni speranza voi ch'entrate'. Il corteo dei dannati scende nelle viscere dell'Inferno in cui li attendono fiamme eterne e tormenti. Nella fascia più bassa del dipinto, una didascalia riporta il seguente testo in latino, scritto in lettere capitali: 'QUI COELUM CECINIT MEDIUMQUE TRIBUNAL LUSTRAVIT QUE ANIMO CUNCTA POETA SUO DOCTUS ADEST DANTES SUA QUEM FLORENTIA SAEPE/ SENSIIT CONSILIUS AC PIETATE PATREM NIL POTUIT TANTO MORS SAEVA NOCERE POETAE QUEM VIVUM VIRTUS CARMEN IMAGO FACIT' Tento una traduzione con le mie reminiscenze scolastiche: 'Colui che cantò del cielo e delle altre due regioni, quella di mezzo (Purgatorio) e quella in cui le anime sono giudicate (Inferno), esaminando tutto nello spirito, lui è qui, Dante, il nostro sommo poeta, nella cui devozione spesso Firenze ha ritrovato un padre, saggio e forte. La morte non poteva recare danno a un tale bardo che seppe dipingere con le parole un poema vivo e carico di virtù .' Dante, dunque, indossa una toga rossa su un abito nero e ha il capo cinto di alloro. Nella mano sinistra regge il libro della Divina Commedia aperto sulla pagina dell'esordio in cui possiamo leggere i primi versi con cui si apre il primo canto dell'Inferno. L'ingrandimento ci permette di vedere come il testo sia scritto di seguito e senza spazi tra una parola e l'altra, con un'ortografia antica ('mezo' invece che mezzo; 'chamino' invece che cammino). Possiamo osservare come dal libro si dipartano dei raggi che vanno ad illuminare la città di Firenze che è rappresentata a destra del poeta. L'opera di Dante, dunque, dà fama alla città. La Firenze qui rappresentata è quella quattrocentesca con la Cattedrale e la Cupola del Brunelleschi , già coronata dalla palla di bronzo ricoperta d’oro e dalla croce, che al tempo del dipinto non erano state ancora eseguite, ma che l’artista aveva visto nel modello progettato dal Brunelleschi nel 1419. Si vedono anche le mura della seconda cerchia, iniziata nel 1172, le torri del Bargello , della chiesa della Badia fiorentina , del Palazzo Vecchio e il Campanile di Giotto . In secondo piano si eleva il monte del Purgatorio . Davanti al portale dorato che permette di accedere al Paradiso c'è l'Arcangelo Michele con ali colorate, simili a quelle degli angeli del periodo bizantino; Michele impugna la spada con la quale allontana le anime di coloro che, morti in uno stato di grazia imperfetta, non sono ancora pronti ad accedere al Paradiso e dovranno fare penitenza prima di entrarvi. Sulla cima del monte del Purgatorio ci sono Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre. La voragine infernale Tra il 1480 e il 1495, Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, cugino di Lorenzo il Magnifico, commissionò a Sandro Botticelli 100 disegni su pergamena per illustrare un manoscritto della Divina Commedia. I disegni per la Divina Commedia conosciuti sono 92, ma solo questo che rappresenta la voragine infernale è stato completato. I fogli, di pergamena di pecora, misurano circa 32,5 cm di altezza e 47,5 cm di larghezza. Sandro Botticelli , La voragine infernale (1480 - 1495); punta d'argento e inchiostro su pergamena; 32,5×47,5 cm; collocazione: Biblioteca Apostolica Vaticana Per la realizzazione di questo disegno, Botticelli si è servito di diversi strumenti: per le linee basilari della composizione ha utilizzato lo stilo d'argento con piombo; i contorni li ha poi ripassati a penna e inchiostro ocra, o oro, o nero. I colori sono aggiunti con la tempera. La Voragine Infernale è una suggestiva rappresentazione globale dell'Inferno dantesco: un grande imbuto, con qualche elemento architettonico e con figure miniaturizzate, una sorta di riassunto delle successive scene dell'Inferno. L'intera opera rappresenta un continuum narrativo, una sequenza del viaggio letterario, didattico, morale, filosofico in cui Dante e Virgilio vengono rappresentati più volte mentre esplorano i vari gironi. Sandro Botticelli è uno dei maggiori artisti fiorentini del Primo Rinascimento ('400). Non è un caso che Botticelli abbia realizzato il ritratto di Dante Alighieri: il pittore, infatti, realizzò diverse raffinate illustrazioni della Divina Commedia. Attualmente sono note 94 incisioni, conservate nel Gabinetto delle Incisioni al Rame di Berlino e nella Biblioteca Vaticana. Sono inoltre attribuiti a Botticelli anche 19 schizzi da cui l'incisore Baccio Baldini ricavò le illustrazioni per la prima stampa del testo della Divina Commedia (1481). Sandro Botticelli , Ritratto di Dante Alighieri (1495 ca.); tempera su tela, 54,7×47,5 cm; collocazione: collezione privata (Ginevra) Dante (1265 -1321) era morto da più di un secolo, quindi Botticelli, per dipingere questo ritratto, si è ispirato a precedenti raffigurazioni. Il primo ritratto di Dante è stato identificato in un affresco di Giotto dipinto nel Palazzo del Bargello di Firenze, l'antica sede del podestà della città. Un'altra opera, che sicuramente Botticelli conosceva, era il dipinto a tempera di Domenico di Michelino che si trova nel Duomo di Firenze (1465) in cui Dante è rappresentato col volume della Divina Commedia in mano, di cui parleremo in seguito. Ritratto di Dante di Sandro Botticelli La barca di Dante (VIII canto dell'Inferno) Eugène Delacroix è un artista romantico francese che ama rappresentare temi storici e letterari, prendendo spunto da Shakespeare, Goethe, Tasso, Byron, Walter Scott e Dante. La Barca di Dante è il suo primo dipinto ad olio presentato al pubblico. Il dipinto ad olio ha formato rettangolare con orientamento orizzontale . La composizione dell'opera è piramidale e dinamica a causa delle linee di forza che attraversano le figure e interagiscono in modo da restituire il senso di una scena concitata. Eugène Delacroix, La barca di Dante (1822); olio su tela, 189×246 cm; Musée du Louvre , Parigi Delacroix apprezzava molto l'opera di Gericault La zattera della Medusa e molti elementi ce lo ricordano: la figura di Flegias, dall'anatomia michelangiolesca, le acque tumultuose e i corpi sospesi nell'acqua. Lo sfondo del dipinto è un cielo tenebroso e temporalesco caratterizzato da toni freddi cui sulla sinistra si mescolano i toni caldi di una città in fiamme, la città di Dite, verso la quale la barca si sta dirigendo. In secondo piano il pittore colloca la barca di Flegias , il custode del V girone dell'inferno, popolato da iracondi e ignavi; Flegias, qui in veste di barcaiolo è ritratto di spalle, nudo e parzialmente coperto da un mantello blu mentre manovra con forza un remo, con una voga che ricorda quella dei gondolieri veneziani, nelle acque fangose dello Stige, la palude puzzolente che circonda la città e in cui sono immersi i dannati del V. Sulla barca, accanto a lui, ci sono il poeta latino Virgilio , riconoscibile dalla corona di alloro, e avvolto in un mantello marrone, e Dante , che indossa una toga verde e un cappuccio rosso. Le acque della palude Stige sono agitate per la presenza dei dannati che si affollano intorno alla barca: gli iracondi azzannano ferocemente il legno dell'imbarcazione e si mordono l'un l'altro: tra loro Dante riconosce il fiorentino Filippo Argenti, che cerca di rovesciare la barca aggrappandovisi con tutto il proprio peso. Gli ignavi , invece, si reggono alla barca e si lasciano trascinare sulle onde. Dante solleva le braccia, spaventato dalla foga dei dannati. Virgilio, invece ha un atteggiamento calmo, afferra la mano sinistra di Dante, cercando di rassicurarlo. Come è proprio dello stile romantico, le forze ostili della natura e i personaggi dei dannati contribuiscono a creare un clima minaccioso e angosciante. Flegias è una figura eroica che si oppone con determinazione alle forze negative nonostante l'immane pericolo. I dannati rappresentano due aspetti della natura umana vista in negativo: quella più bestiale di chi si lascia dominare dalla furia ceca dell'ira (iracondi) e quella 'mollezza' di coloro che si lasciano trascinare dalle vicende della vita: senza mai prendere una decisione, sprecando il proprio tempo e i propri talenti (ignavi). Francesca da Rimini e Paolo Malatesta appaiono a Dante e Virgilio di Ary Scheffer (V canto dell'Inferno) Ary Scheffer , Francesca da Rimini e Paolo Malatesta appaiono a Dante e Virgilio (1835); olio su tela, 166.5 x 234 cm; collocazione: Wallace Collection , Londra Ary Scheffer è un pittore olandese, che ben presto si stabilisce a Parigi. Nonostante in Francia si vada affermando il movimento romantico, Scheffer mantiene uno stile neoclassico, basato su un impianto disegnativo minuzioso e caratterizzato da una pittura estremamente accurato e razionale. La prima versione di questo dipinto venne esposta nel 1835 nella stessa sala in cui era appesa la Barca di Dante di Delacroix. Il dipinto di forma rettangolare e andamento orizzontale è dominato dai toni scuri dello sfondo in cui si distinguono Dante e Virgilio che osservano con sguardo quasi scientifico due figure che si lasciano trascinare dal vortice che caratterizza il secondo girone dell'Inferno: quello dei lussuriosi . Paolo Malatesta e Francesca da Rimini non oppongono resistenza, non strepitano e non urlano, come gli altri dannati di questo girone. La struttura del quadro è dinamica , dovuta alla disposizione diagonale e ricurva dei corpi dei due soggetti principali del dipinto. Dante descrive una violenta bufera con venti contrari che si incrociano trascinando le anime davanti a un precipizio, e ogni volta urlano, gridano, piangono, bestemmiano. Costretti a farsi trascinare violentemente dai venti come nella loro vita si sono fatti trascinare dall’istinto invece che dalla ragione, i lussuriosi sono tutti morti di morte violenta a causa dell’amore a cui non hanno saputo resistere durante la loro esistenza. Di tutta questa violenza non c'è traccia nel dipinto di Scheffer ; Paolo e Francesca non sembrano trascinati dalla bufera, ma piuttosto adagiati su un divano. Scheffer sceglie un approccio neoclassico che esclude elementi legati ad emozioni forti. Nel dipinto, immerso nel buio che anche Dante descrive, spicca la luce che emana dalle figure : è la luce dell'amore che lega per l'eternità i due amanti. La storia di Paolo e Francesca Dante, conosceva la storia dei due sfortunati amanti attraverso il racconto del fratello di Francesca. È Francesca che, richiamata da Dante, racconta la storia della sua vita e della sua morte tra le lacrime, mentre Paolo rimane in silenzio. Il padre di Francesca, Guido da Polenta, aveva costretto la figlia a sposare Giovanni Malatesta per motivi politici. Francesca, però, si innamorò del cognato, Paolo e intrattenne con lui una relazione per circa dieci anni, fino a quando il marito li sorprese a baciarsi mentre erano intenti a leggere la storia d'amore tra Ginevra e Lancillotto. Giovanni uccise la moglie e il fratello con la sua spada. Nel dipinto si notano, sul petto di Paolo e sulla schiena di Francesca, le ferite causate dalla spada. Pia de' Tolomei di Dante Gabriel Rossetti (canto V del Purgatorio) Dante Gabriel Rossetti , Pia de' Tolomei (La Pia), 1868; olio su tela, 105,4×120,6 cm; collocazione: Spencer Art Museum , Lawrence (Kansas) Il dipinto ha formato quadrato . I colori utilizzati dal pittore, pur essendo limpidi, non sono squillanti: il dipinto, anche attraverso la scelta tonale, comunica un generale senso di tristezza. La composizione è dominata da due linee di forza : una è data dall'ipotenusa del triangolo della meridiana appoggiata sulla balaustra in primo piano; la seconda segue la linea prospettica che disegna il pavimento del terrazzo del castello dove si svolge la scena. La linea di forza è rinforzata dalla presenza a terra di un fascio di aste metalliche reggi-bandiera. Come nei dipinti di Giovanni Bellini all'inizio del Secondo Rinascimento, la balaustra isola il soggetto del quadro e lo separa dal mondo dell'osservatore, confinandolo in un isolamento che caratterizza fortemente la scena del dipinto. La figura di Pia è seduta con le spalle contro il muro di un torrione; la schiena è incurvata, il collo e la testa proseguono la curvatura della schiena. Le mani intrecciate in grembo tormentano nervosamente l'anello nuziale. La figura malinconica di Pia, con lo sguardo triste e lontano, perso nei propri pensieri, si ispira ad una famosa incisione di Albrecht Dante Gabriel Rossetti, insieme a John Everet Millais e William Hunt, è uno dei fondatori del movimento preraffaellita (Pre-Raffaellite Brotherhood ). Questo movimento nasce in Inghilterra in epoca vittoriana. Il termine preraffaelita è un riferimento all'arte esistita prima di Raffaello Sanzio che gli esponenti di questo movimento ritenevano colpevole di aver "inquinato l'arte esaltando l'idealizzazione della natura e il sacrificio della realtà in nome della bellezza", permettendo così gli sviluppi dell'accademismo, che questi artisti rifiutavano. Oltre al rifiuto dell'arte accademica, i Preraffaelliti si ponevano l'obiettivo di riportare in vita i costumi di un passato nostalgico e immaginario, tentando, inoltre, di unificare i concetti di vita, arte, e bellezza. I temi ai quali si sono maggiormente ispirati includono quelli biblici, letterari, fiabeschi, storici e in particolare medievali; sono presenti anche temi patriottici e sociali. Ispirati alla pittura rinascimentale e medioevale nonché alla cultura del purismo pittorico e dei Nazareni , i pittori preraffaeliti riproducevano, attraverso un panneggio delicato, figure elaborate e luminose. I loro dipinti sono spesso rievocativi, e presentano generalmente riferimenti allegorici e simbolici. Gran parte dei dipinti Preraffaeliti raffigurano soggetti femminili sensuali ed eleganti Dürer dedicata proprio alla malinconia (Melancolia , 1514). Gli oggetti sulla balaustra narrano i pensieri della giovane donna: la meridiana è legata al lento scorrere del tempo nel suo isolamento, i fogli sparsi alludono a delle lettere che la giovane legge e rilegge nell'esilio in cui il marito l'ha relegata, in un lontano possedimento in una zona malsana della Maremma Toscana; il libro delle Ore e il rosario rappresentano le sole attività di preghiera che scandiscono la sua giornata. Quasi tutto il quadro è occupato dal muro della torre e solo un pezzetto di paesaggio , anch'esso grigio e malinconico, descrive il luogo in cui si trova il castello: una landa desolata e paludosa. A ridosso dei merli del castello si vede una campana, che probabilmente scandisce le ore della preghiera. In cielo volano dei corvi che si avvicinano al luogo in cui si trova Pia. I corvi sono presagio di sventura e alludono alla morte. Completano il quadro due piante: l'edera , simbolo di fedeltà e il fico , che potrebbe sia alludere alla dolcezza della vita, ma qui, molto più probabilmente, alla lussuria, dando una chiave di lettura della scena. Pia, sospettata di adulterio, è stata confinata dal marito in questo sperduto possedimento dove troverà la morte. In realtà non si hanno notizie certe su questo personaggio e Dante stesso non svela il mistero. Nel passaggio del Purgatorio, Pia chiede sommessamente a Dante di ricordarsi di lei. Dante, guidato da Virgilio, offre consolazione alle anime degli invidiosi di Hippolyte Flandrin (XIII canto del Purgatorio) Hippolyte Flandrin , Dante guidato da Virgilio offre consolazione agli invidiosi (1835); olio su tela, 298 x 244,8 cm; Musée de Beaux Arts de Lion Hippolyte Flandrin è pittore neoclassico, allievo di Dominique Ingres. Flandrin inizia a dipingere il quadro nel 1834 mentre si trovava a Roma per aver vinto una borsa di studio. L'opera venne esposta a Parigi nel 1836 e poco dopo venne acquistata dal Museo delle Belle arti di Lione, città natale di Flandrin. Il dipinto è rettangolare e ha una disposizione verticale. La composizione è caratterizzata dal taglio prospettico di una scoscesa parete rocciosa che dà profondità alla scena. Il massiccio roccioso ricorda quello del Jura, che si trova non lontano da Lione. Un taglio di luce, che procede obliquamente da sinistra verso destra, interseca la precedente linea di forza. La scena si svolge su una sporgenza orizzontale sulla quale trovano posto tutti i personaggi. A ridosso della roccia, i peccatori sono accovacciati l'uno vicino all'altro in una fila che continua a snodarsi in lontananza anche dietro i due principali personaggi. Il quadro è suddiviso verticalmente in due parti: a sinistra c'è il gruppo principale degli invidiosi che occupano sostanzialmente un ingombro rettangolare che si sviluppa in orizzontale; a destra troviamo le due figure di Dante e Virgilio che occupano un ingombro rettangolare disposto in verticale. Grazie a queste accortezze, il quadro ha un andamento dinamico. Flandrin studia accuratamente le pose dei personaggi in modo da farci percepire la loro stanchezza per la condizione nella quale si trovano. Gli abiti grigi e il pallore ci ricordano che sono dei defunti. Dante e Virgilio sono illuminati dalla luce, inoltre l'abbigliamento rosso di Dante lo rende il fulcro dell'opera. Il poeta si china leggermente per ascoltare uno dei peccatori, un uomo anziano con la barba, l'unico che alza la testa per conversare con i due visitatori. Lo sguardo di Dante esprime compassione. Virgilio, invece rimane assiste alla scena senza mostrare partecipazione emotiva. Vergine Madre di Gustave Dorè (canto XXXIII del Paradiso) Non ho trovato indicazioni certe riguardo alla tecnica utilizzata per la realizzazione di questa illustrazione. Molte incisioni dedicate alla Divina Commedia sono state realizzate Gustave Doré è un artista francese del periodo romantico . Autodidatta , mostra uno spiccato talento per il disegno fin dall'età di sei anni. La sua formazione avviene nelle sale del Louvre . la sua primissima esperienza artistica risale all'età di quindici anni, quando si mise a pubblicare disegni per il giornale La caricature . Artista poliedrico, Doré si è misurato con tutte le tecniche e i formati: pittura, acquerello, disegno, scultura, incisione e con svariati generi pittorici, realizzando in questo modo quadri giganteschi e tele più piccole; brillanti e luminosi acquarelli, disegni a inchiostro sfumato di grande virtuosismo tecnico, vignette graffianti realizzate a penna, incisioni, illustrazioni bizzarre e perfino sculture barocche, stravaganti, monumentali, enigmatiche. L'artista è noto soprattutto per la sua vasta produzione come illustratore di vari generi letterari: romanzi, poesie, fiabe, ma anche di opere più complesse come la Bibbia e La Divina Commedia di Dante. Dopo il 1870 Doré, deciso a non intraprendere più illustrazioni di complesse opere letterarie, iniziò a dedicarsi principalmente alla pittura e alla scultura, discipline nelle quali non riuscirà però a riscuotere il successo che aveva riscosso come incisore. con la xilografia, ma ve ne sono anche molte realizzate su matrici di rame con puntasecca, acquaforte e acquatinta. Osservando l'immagine, che comunque non ha una risoluzione molto alta, si intravvede una texture di segni ondulati che sembrano riconducibili alle venature della matrice di legno di una xilografia. La composizione di questa illustrazione si basa sul cerchio, o meglio, su una serie di cerchi concentrici che conducono ad una figura centrale, quella di Maria , da cui sembra aver origine la luce sfolgorante che annulla i particolari degli angeli che stanno dietro di lei. Maria, rappresentata come una giovane donna dai capelli neri, mossi e fluenti, ha il capo cinto da una corona e circondato da un'aureola, ed è seduta al centro della Candida Rosa, su un petalo fatto di nuvole. In primo piano, su un altro petalo, trovano posto dei personaggi più grandi, disposti in modo simmetrico ma con atteggiamenti diversi l'uno dall'altro. La maggior parte di questi sono angeli con grandi ali e lunghi abiti e sono rivolti verso Maria. Dante si rivolge a Beatrice, che lo ha guidato fino a questo punto ma lei scompare alla sua vista e viene sostituita dalla figura di un vecchio dalla barba bianca. Si tratta di Bernardo di Chiaravalle , che guiderà Dante nell'ultima parte del suo viaggio e che di lì a poco pronuncerà una invocazione a Maria perché Dante possa vedere Dio. L'illustrazione è accompagnata dai versi 133-135 del XXI canto del Paradiso: 'Vidi quivi a lor giuochi quivi e a' lor canti ridere una bellezza, che letizia era ne li occhi a tutti li altri santi ' in cui Dante descrive il clima giocoso e festoso della folla degli angeli che volano intorno a Maria e che ne causa il riso, che a sua volta si riflette nello sguardo soddidente dei presenti. Google Arts & Culture - Gustave Dorè Printmakung Artist Gustave Dorè Cuberis - Gustave Doré, His Engravings and His Engravers

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